
Il Blog della Condivisione sulla ricerca dell'Esistenza, la Vita oltre il nostro Pianeta, la Verità... Che tanto impaurisce molti di noi.
venerdì 29 maggio 2015
In Etiopia scoperta nuova razza umana

mercoledì 20 maggio 2015
Il padre del microchip a caccia della coscienza dell'universo

Inventando
il microchip nel 1971 ha rivoluzionato il mondo della tecnologia,
aprendo l'era dei personal computer. Ora il fisico italiano Federico
Faggin punta
ad una nuova rivoluzione, molto più ambiziosa:trovare
l'equazione capace di descrivere la consapevolezza dell'universo.
E' lo stesso ricercatore, protagonista della nascita della Silicon
Valley, a raccontare con entusiasmo le prime fasi di questa 'caccia'
alla coscienza dell'universo, in occasione dell'inaugurazione della
mostra 'Make in Italy' al Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Il suo interesse per la coscienza è nato alla fine degli anni '80 quando alla Synaptics si occupava non soltanto dei primi touchpad, ma anche di intelligenza artificiale. ''Dopo quasi 30 anni di ricerche posso dire che i computer non potranno mai replicare in tutto e per tutto la complessità della mente umana''. Ciò che non potranno mai avere, secondo Faggin, è la coscienza di sè, ossia la capacità di percepire le sensazioni interiori e l'esperienza del vissuto nell'istante in cui si compie.
''La coscienza non è semplicemente frutto dell'attività del nostro cervello, come molti pensano, ma è il frutto di una consapevolezza primordiale che è una proprietà intrinseca della natura. La fisica - prosegue Faggin - afferma che spazio, tempo e materia sono il frutto di un'unica energia, l'energia del Big Bang. Come questa energia contiene in nuce lo spazio, il tempo e la materia, così possiamo pensare che contenga anche il 'seme' della consapevolezza''.
Proprio per dimostrare scientificamente questa sua convinzione, il fisico ha creato nel 2011 la Federico ed Elvia Faggin Foundation, con sede nella Silicon Valley: grazie al contributo di fisici, informatici, biochimici e neuroscienzati, il 'papà' del microchip vuole trovare l'equazione capace di descrivere l'universo conciliando le principali teorie che lo descrivono: la fisica quantistica che descrive l'infinitamente piccolo e la teoria della relatività che descrive l'infinitamente grande.
L'obiettivo è definire una teoria unificatrice che permetta, attraverso il linguaggio della matematica, di spiegare il reale mettendo insieme le due teorie, che ad oggi sembrano inconciliabili. ''Al momento stiamo lavorando a questa teoria matematica: credo - conclude Faggin - che la nostra ricerca durerà a lungo, ben più della mia vita''.
martedì 19 maggio 2015
Le acque del mare si colorano di rosso in Brasile

Le acque del mare si colorano di rosso in Brasile - Acque rosso sangue in Brasile. E’ accaduto nelle ultime ore nelle acque a ridosso di Barra Do ceara, una spiaggia della città di Fortaleza in Brasile lasciando a bocca aperta molte persone tra turisti e residenti. Improvvisamente infatti l’acqua del mare è diventata completamente rossa, di una tonalità molto accesa, come testimoniato dalle fotografie realizzate da un testimone, Samuel Castro, e caricate online.
In
molti hanno subito collegato il misterioso fenomeno delle acque
rosse a
temi e scenari apocalittici ma in realtà non è la prima volta che
le acque di Fortaleza assumono la colorazione rossa: ciò può essere
dovuto all’alta concentrazione di particolari alghe e alle reazioni
chimiche provocate da alcuni prodotti versati in mare.
mercoledì 13 maggio 2015
La liberazione cosciente è vicina ma i media non ne parlano.

Ignorato
dai media, è in atto un fenomeno annunciato da millenni. È
l’Apocalisse, che non vuol dire “fine” bensì
rivelazione dell’inganno colossale che ha reso questo
mondo un inferno, l’idea tenace della divisione tra terra e cielo,
Uomo e Dio, i privilegi di pochi e la miseria dei tanti.
L’esplorazione del cielo in raggi gamma ha svelato fenomeni che
l’astrofisica non spiega, come questi due lobi che sembrano il
riflesso l’uno dell’altro (Vedi Baby Sun Revelation).
Promossa da chiese e accademie, banche e governi, la divisione è l’effetto del credo nei limiti dell’uomo e/o delle risorse, credo oggi smentito da fenomeni senza precedenti che avvengono vicino e lontano.
Sono
eventi con energie immani che le scienze osservano e di cui però
ignorano la Causa.
Il
più sorprendente testimonia l’Unità cosmica, la coerenza
istantanea dei moti delle galassie e delle minuscole particelle, che
ai nostri occhi appaiono “distanti” milioni di anni luce. Un
altro è il magico connubio tra stabilità e instabilità che rende
il DNA – il seme della VITA – fulcro di
repentine evoluzioni genetiche.
E’
la prova che la VITA fa selezione e non elezioni.
lunedì 11 maggio 2015
Philip K. Dick svelò la vera Matrix nel 1977
Sembra
un discorso attualissimo e quasi quantistico quello di Philip K.
Dick, noto scrittore di fantascienza che conoscerete tutti soprattutto da Balde Runner. Vi linko una breve spiegazione di lui presa da Wikipedia:
La fama di Dick, noto in vita esclusivamente nell'ambito
della fantascienza,
crebbe notevolmente nel grande pubblico e nella critica dopo la sua
morte, in patria come in Europa (in Francia e
in Italia negli anni
ottanta divenne
un vero e proprio scrittore di culto), anche in seguito al successo
del film Blade
Runner del
1982 liberamente ispirato a un suo romanzo. In vita pubblicò quasi
solamente opere di narrativa fantascientifica - un genere all'epoca
considerato "di
consumo" - ed è stato successivamente rivalutato come
un autore
postmoderno precursore
del cyberpunk e,
per certi versi, antesignano dell'avantpop.
Gli sono stati dedicati molteplici studi critici che lo collocano
ormai tra i classici della letteratura contemporanea.[1] Temi
centrali dei suoi visionari romanzi sono
la manipolazione sociale, la simulazione e dissimulazione
della realtà,
la comune concezione del "falso", l'assuefazione
alle sostanze stupefacenti e
la ricerca del divino.
Non stupirebbe nemmeno più questo discorso, specie dopo MATRIX. Il motivo della notizia è che lui ne parla nel '77.
L'altra cosa che qui spiega, forse per la prima volta, è che scriveva quello che sognava. Descrive i suoi sogni come vividi ricordi di una vita alternativa presente. Come se ne stesse vivendo due contemporaneamente.