martedì 13 dicembre 2011

2012: La "Fine" secondo il profeta dei Maya

21 Dicembre 2012: “Avverrà un cambio di frequenza che si verifica costantemente sul pianeta, attraverso fenomeni naturali (equinozi, solstizi, ecc.), uno scambio di energie nella terra ma anche dentro l’uomo: il mondo si avvierà verso un’evoluzione di tipo spirituale”. Questo afferma Quetza Sha, lo sciamano Maya, in questi giorni a Roma per una serie di incontri e intervistato da Libero riguardo la fine del mondo.
La profezia Maya sul prossimo solstizio d’inverno è nota da molto tempo e i più sostengono che questa annunci per quel giorno la fine del nostro mondo. Ma lo sciamano oggi dice no. “Non si preoccupi, la fine del mondo non è prevista dai Maya per il 2012 -sostiene infatti la guida spirituale- ma cambierà tutto il nostro modo di concepire il mondo”.




Il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano nella quale secondo alcune aspettative e profezie si dovrebbe verificare un evento, non ben definito nei dettagli ma di proporzioni cosmiche, in grado di sconvolgere il nostro mondo. Tale evento viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli del calendario Maya.
Sebbene tutte queste profezie o presunte tali siano state smentite ripetutamente dalla comunità geofisica ed astronomica, la loro influenza sulle menti è ancora forte. Per cui, come diceva Eduardo De Filippo “non è vero ma ci credo”.
Da qui la decisione di interpellare studiosi dei Maya ed esponenti spirituali delle loro comunità. Dai quali sembrano arrivare ulteriori smentite. Dobbiamo stare tranquilli dunque? Beh, in realtà, come afferma Quetza Sha, il nostro mondo è preda di guerre, perdita di valori forti, odio religioso, disastri, tra i quali spicca, secondo lo sciamano, “la distruzione della famiglia”.
Una società forte, sana, equilibrata –chiarisce a questo proposito- non è quella in cui la famiglia è abbandonata a se stessa, i genitori si separano, i figli vivono senza modelli autentici, davanti alla televisione e al computer, convinti che l’unico modo per essere felici sia quello di avere soldi, droga, o vivere un sesso estremo, senza amore”.
I Maya profetizzano dunque una fine, ma in senso spirituale: una rivoluzione interna dunque, che porterà alla distruzione di questo mondo, per la costruzione di un altro, nella speranza che sia migliore.

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