Gott, astrofisico: “Ho
inventato la macchina del tempo”
Per viaggiare nel passato
basta sfruttare le corde cosmiche. Sevono solo milioni di masse solari, spiega
lo scienziato. Direttamente da Princeton al Festival delle scienze 2012 di
Roma
20 gennaio 2012 di
Daniela Cipolloni
Cosa direste a voi
stessi, se vi trovaste di fronte alla persona che eravate qualche anno fa?
Conviene rifletterci un istante, perché re-incontrarsi nel passato non è
un’ipotesi così assurda come può sembrare. I viaggi nel tempo sono compatibili
con la teoria della relatività generale di Einstein. Il difficile è scoprire
come imbarcarsi in una tale impresa. Richard Gott III, professore di astrofisica
alla mitica Princeton University, un’idea in proposito ce l’ha. La illustra al
pubblico nella lectio magistralis domenica 22 gennaio, alle 12.00 all’Auditorium
Parco della Musica di Roma, nell’ambito del Festival delle Scienze 2012.
“ Tutto è iniziato nel
1991, quando trovai una soluzione esatta delle equazioni di campo di Einstein
per due stringhe cosmiche in movimento”, racconta Gott . “ Scoprii che
permetteva di andare a ritroso nel tempo”. Già nel 1905 Albert Einstein dimostrò
che era possibile mandare avanti gli orologi. Ora sembra che la relatività
generale ammetta anche i viaggi nel passato. Il trucco è aprirsi un varco nello
spazio-tempo. Com’è noto, lo spazio-tempo non è rigido, ma s’avvalla e si piega
per effetto della gravità. Le stringhe cosmiche potrebbero creare il fatidico
passaggio per catapultarsi nel passato.
“ Le corde cosmiche sono
ipotetiche strutture tubolari, più sottili del nucleo di un atomo, che
contengono un vuoto quantico. Non sono state ancora osservate direttamente
nell’Universo, ma le stiamo cercando”, spiega lo scienziato: “ All’interno di
queste strutture si trovano dense concentrazioni d’energia e una pressione
negativa. L’effetto anti-gravitazionale che si genera permetterebbe di deformare
lo spazio-tempo a forma di cono attorno alle stringhe cosmiche, offrendo una
scorciatoia nello spazio-tempo”. In altre parole, si verrebbe a creare un
percorso tra due punti più breve, percorribile più velocemente rispetto al
percorso standard di un raggio di luce.
La macchina del tempo
ideata da Gott non è concettualmente diversa dall’idea dei wormhole di Kip
Thorne. Ma è davvero fattibile o si tratta di pura speculazione? “ Non è
qualcosa che si può fabbricare nel garage di casa”, chiarisce l’astrofisico, che
all’argomento ha dedicato anche il libro Viaggiare nel tempo (Mondadori, 2005):
“ Una macchina del tempo richiederebbe l’impiego di centinaia di milioni di
masse solari. È un progetto che solo una civiltà molto avanzata potrebbe
realizzare”. Allora, perché interessarsi tanto al problema, se comunque è al di
fuori dalla nostra portata? “ Perché capire come costruire una macchina del
tempo ci aiuta a indagare le leggi della gravità quantistica e potrebbe svelarci
com’è nato e come funziona il nostro Universo”. Il ragionamento arriva fino
all’estremo. Gott, infatti, non esclude che stiamo vivendo in un Universo madre
di se stesso: “ Nel 1998, io e Li Xin-Li scoprimmo che un loop temporale avrebbe
permesso al cosmo di generarsi. In questo modello, il cosmo si auto-crea in una
sorta di circuito chiuso, per cui si ritorna al punto di partenza e si riparte”.
I viaggi nel tempo fanno
molto discutere i fisici perché potrebbero determinare situazioni paradossali.
Per esempio: se una persona andasse nel passato e uccidesse suo nonno, come
farebbe poi a nascere nel futuro? Sono state proposte alcune soluzioni, come
quella degli universi paralleli. Tuttavia, alcuni scienziati come Stephen
Hawking sono fortemente scettici a riguardo. Hawking è convinto che verrà fuori
un effetto della gravità quantistica che viola la costruzione delle macchine del
tempo. “ Eppure - ribatte Gott - al momento le leggi della fisica, per come le
conosciamo, non ci impediscono di ritenere che sia possibile dire ‘ciao ’ al
proprio sè più giovane”. Cominciate quindi a pensare alle raccomandazioni che vi
dareste per evitare gli sbagli che avete poi commesso nel futuro.
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