giovedì 31 gennaio 2013

Allarme rosso per i ghiacciai sulle Ande


BUENOS AIRES - Il ritmo con cui le riserve di ghiaccio permanente delle Ande tropicali si stanno sciogliendo e' il piu' alto registrato negli ultimi tre secoli. L'aumento medio di 0,7 gradi centigradi annuali registrato tra il 1950 ed il 1994 ha fatto si' che i ghiacciai della cordigliera, principale fonte d'acqua dolce per decine di milioni di persone, abbiano perso dagli anni '70 ad oggi tra il 30% e il 50% della loro massa.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cryosphere condotto dal Laboratorio di Glaciologia e Geofisica Ambientale di Grenoble, Francia, e dall'Istituto di Investigazioni Geologiche e Ambientali della Bolivia, il riscaldamento globale sta danneggiando in particolare i ghiacciai delle Ande tropicali al di sotto dei 5400 metri, di dimensioni ridotte rispetto a quelli situati a maggiori altitudini.

Antoine Rabatel, capo del gruppo di investigazione, ha confermato che la perdita media annuale di 1,35 metri di ghiaccio registrata dalla fine degli anni '70 rende probabile la loro completa sparizione nei prossimi decenni, sorte gia' toccata al Chacaltaya, primo ghiacciaio tropicale estinto del Sudamerica, che poteva vantare fino a poco tempo fa la pista di sci piu' alta al mondo.

La contemporanea assenza di variazioni significative in termini di precipitazioni piovose lascia prevedere che le regioni che vedono nei ghiacci delle Ande la principale fonte di rifornimento idrico, in particolare Peru' e Bolivia, dovranno far fronte in futuro a gravi problemi di siccita' e carenza d'acqua dolce.

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