Un popolo di piccoli esseri dotati di incredibili poteri. E gli Asi, dei alti e biondi che solcavano il cielo a bordo di navi luminose.
Il freddo silenzio del Mare del Nord viene rotto solamente dal frangersi delle onde sui fiordi e dal continuo lamento del vento. Simile ad una sentinella di pietra, a nord dell’isola di Eysturoy, svetta imponente il monte Slaettarantindur, le cui asperità si confondono tra le nuvole basse, rischiarate appena dal sole di mezzanotte.
Le Faer Oer, isole "fatate" situate tra l’Islanda e le isole scozzesi Shetland, ai confini del circolo polare artico, sembrano perennemente avvolte dalle nebbie del nord. Forse proprio per contrastare il grigio della bruma, le case dei pescatori sono tinte in colori vivaci, spesso con accostamenti estremi. Arcipelago composto da 22 isolotti, le Faer Oer sono caratterizzate da un paesaggio incontaminato, la cui natura ostica e selvaggia non impedì ai Vichinghi di colonizzarla, nel IX secolo d.C. Non a caso oggi la capitale dell’arcipelago è la città di "Thorshavn", la quale prende il nome dal dio norvegese Thor. La cultura vichinga è ancora forte nelle Faer Oer, anche per la morfologia del luogo e del suo clima. A tratti sembra che dagli impervi promontori rocciosi, dalle fredde acque scure dei fiordi o dall’onnipresente nebbia, possano sbucare creature fatate o appartenenti ad un altro mondo.