Tutte le antiche culture e le scuole di saggezza affermano che l’uomo è un “entità energetica”, costituita da un Corpo di Luce elettromagnetico. Tale corpo energetico sarebbe il mediatore tra il mondo fisico e il mondo spiurituale e gli Antichi ci hanno tramandato che questo poteva essere impiegato da coloro che erano iniziati ai misteri per guarire sé stessi e gli altri.
Si tratta di una forma di conoscenza che oggi è in procinto di essere nuovemente scoperta dalla scienza e che viene associata all’esistenza dei Biofotoni, emissioni ultradeboli di luce che al centro di ricerche scientifiche. Prima di parlare dell’ultima scoperta scientifica in questo particolare settore e i suoi parallelismi con le scienze antiche, è utile ricordare che la prima scoperta dei Biofotoni (in epoca moderna) risale all’inizio del ‘900 grazie al moscovita A. G. Gurwitsch.
Quindi negli anni ’50 fu il professor Ugo Facchini dell’Università di Milano ad ottenere risultati significativi nello studio dei biofotoni, sino agli anni ’80 quando, in Germania, Fritz Popp apportò, e tuttota apporta, significative conferme all’esistenza di emissioni fotoniche dal corpo umano.