I
rettiliani sono una presunta razza aliena che vivrebbe fra la Quarta
Dimensione e la nostra. Senza tanti giri di parole dovrebbero essere
fra noi fin dalla fondazione dei Tempi...
David
Icke scrive diversi libri sulla loro esistenza e su come stiano
manipolando da sempre la storia dell'umanità.
E'
interessante notare che moltissime, se non tutte, le storie antiche
dei popoli in giro per il mondo ne parlino. Bibbia compresa. Satan
infatti viene raffigurato come un serpente e i demoni spesso sono
altrettanto. Anche il Leviathan è un demone bibblico rettiloide
degli abbissi marini mentre il Dragone Antico dell'Apocalisse è
sempre Satana.
Assurdo?
Forse... Ma non viviamo in un Paese Cattolico? Non crede forse questa
religione che esistano i demoni e che siano tra noi? E dove
sarebbero? Come sarebbero? In che modo interagirebbero? Molto spesso
abbiamo affrontato questa idea: Angeli e Demoni altro non sono che
Alieni. Nel 21° secolo è sicuramente più plausibile che credere
ancora a esseri umani con tonache bianche e ali piumate che suonano
la lira fra le nuvole.
Ma
il "fra le nuvole" incuriosisce... Anche il fatto che
Satana e i "suoi" siano stati "scagliati" sulla
Terra dai Cieli... I Cieli nella bibbia non sono mai il nostro cielo
bensì l'Universo.
Vediamo
che dicono i popoli oltre la Bibbia...
I nativi
americani Hopi raccontano
dell'esistenza di una razza di uomini rettile che vivrebbe sottoterra
chiamata Sheti o
"Fratelli Serpente". Nella mitologia precolombiana,
l'Eva primordiale di nome Bachue si
trasforma in un grande serpente,
chiamato anche "Il Serpente del Cielo".
Nelle
scritture e leggende indiane,
i Naga (Devanagari:
नाग)
sono esseri a forma di serpente che si riteneva vivessero sottoterra,
pur avendo contatti anche con gli uomini. In alcune versioni, si
riferiva che tali esseri avessero vissuto su di un continente che
si sarebbe poi inabissato nelle acque dell'Oceano
Indiano.
I testi indiani riferiscono anche di un'altra razza di uomini
serpente chiamata Sarpa (Devanagari:
सर्प).
I Syrictæ ( In greco: Skiritai,
in Latino: Sciritae),
una tribù di uomini con narici simili
a quelle dei serpenti al posto del naso con delle gambe a forma di
serpentina.
Nella
cultura cinese, vietnamita, coreana e giapponese,
si tramandano le leggende dei Long (Yong in
Coreano, Ryu in
giapponese) o dragoni,
forme a metà tra il piano fisico e il piano astrale, ma raramente
descritte in forma umanoide, e che possono assumere una forma tra
l'umano e il rettiliano.[4] I
Giapponesi raccontavano storie sui Kappa,
un popolo mitologico di anfibi umanoidi.
In Cina, Corea e Giappone,
i reami sottomarini sono mitologicamente popolati da Re
Dragoni e
i loro discendenti sono considerati umani discendenti da una razza di
dragoni. Questa discendenza viene spesso rivendicata dagli Imperatori
Asiatici, che si credeva fossero in grado di mutare volontariamente
da una forma umana ad
una forma di drago,
forma ritenuta, presso le tradizioni asiatiche, migliore rispetto
alla forma del diavolo.
Nel Medio
Oriente sono
conosciuti i Jinn,
uomini serpente o dragoni di cui si parla fin dai tempi più antichi.
In un libro apocrifo falsamente
identificato come il perduto Libro
di Jasher,
viene descritta una razza di uomini serpente.
Nella Genesi, Dio punisce
il serpente per
aver convinto con l'inganno Eva a
mangiare il frutto della conoscenza
« Allora
il Signore Dio disse al serpente: poiché tu hai fatto questo, sii
tu maledetto più di tutto il bestiame, e più di tutte le bestie
selvatiche ; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per
tutti i giorni della tua vita »
|
Questo
passo della Bibbia suggerirebbe
che si riteneva che i serpenti avessero originariamente le gambe.
Nell'iconografia dell'arte occidentale vi sono rappresentazioni di
una donna con una coda di serpente, qualche volta con piedi da
rettile, come nel quadro il Giudizio
Universale di Hieronymus
Bosch.
Nel Medioevo il Diavolo veniva
spesso raffigurato con caratteristiche rettiliformi, così come
i demoni nella
maggior parte dell'iconografia.
L'antico
dio egiziano Sobek era
riprodotto come un uomo con la testa di coccodrillo.
Nel Mali c'è
una popolazione, i Dogon,
che possiede un mito
di fondazione che
comprende un uomo rettile. I Dogon dicono di discendere dal dio Amma,
proveniente dalla stella Po Tolo (Sirio
B).
Altri studiosi dei Dogon, tuttavia, ritengono che in realtà questa
stella non sia conosciuta realmente dai Dogon, e riferiscono che
l'errore possa essere riconducibile a difficoltà linguistiche o a
errate interpretazioni.
Questi
sono solo alcuni esempi, la lista è molto lunga. Sorpresi?
Di
extraterrestri rettiliani ha raccontato per primo Herbert
Schirmer.
Egli sostiene di essere stato rapito ad Ashland
(Nebraska) nel 1967 da
esseri umanoidi, alti tra 1,4 e 1,8 m, rivestiti da una tuta
aderente, con testa sottile e allungata e pelle grigio-bianca; la
bocca sarebbe stata simile ad una fenditura e non si sarebbe mossa
mentre parlavano e i loro occhi sarebbero stati inclinati. Sulle tute
Schirmer avrebbe visto un emblema a forma di "serpente alato".
Secondo Schirmer tali esseri proverrebbero da un'altra galassia e
sarebbero provvisti di basi (probabilmente orbitanti) su Venere.
Zecharia
Sitchin afferma
di aver individuato in tavolette sumere il
riferimento a una razza aliena (gli Anunnaki)
che avrebbe creato la razza umana (mischiando i propri geni con
quelli dell'Homo
Erectus)
allo scopo di utilizzare gli uomini come schiavi nelle sue miniere
in Africa.
Gli Anunnaki, da sempre, abiterebbero il loro pianeta Nibiru,
trasformato in una specie di "nave
spaziale"
mista (convivendo con le altre razze tra cui i Rettiliani) al
servizio della Confederazione Galattica. Secondo Sitchin le tavolette
attesterebbero che il popolo Sumero dalla "testa nera"
sarebbe stato creato da questi esseri mescolando "l'essenza di
vita" di "uomini e bestie". L'esistenza di uomini
serpente secondo Sitchin sarebbe provata dalla concezione di regalità
e dal suo collegamento alla figura del drago,
definita in Babilonia come
'Sir' o dragoni (ossia "grande serpente",
dal sanscrito sarpa,
parola che originariamente descriveva il grande "Dio-Dragone",
creatore e governatore della antichissima cultura dravidica).
Secondo David
Icke,
come pubblicato nel suo libro The
Biggest Secret: The Book That Will Change the World (in
italiano: Il
più grande segreto: Il libro che cambierà il mondo)
gli umanoidi rettiliani sarebbero una presunta forza occulta che
manipolerebbe e controllerebbe l'umanità. La razza sarebbe
costituita da esseri alti 2,13 m e bevitori di sangue e proverrebbe
dal sistema stellare Alpha
Draconis.
Ad essa apparterrebbero molti leader mondiali, tra cui la famiglia
reale inglese,[15], Bill
Clinton, Hillary
Rodham Clinton,George
W. Bush, Barack
Obama.
Attualmente sto leggendo questo libro e vi dico che ogni pagina fa
trasalire. Ci sono miriadi di prove a riguardo anche se a leggerlo
così uò sembrare veramente tutto assurdo. Miriadi.
Se
un cristiano crede veramente alla Bibbia deve credere che Satana e i
Demoni fanno quello che c'è scritto: Manipolano la mente degli
esseri umani, non possono leggere i loro pensieri ma possono indurne.
E' esattamente quello che Icke dice stanno facendo da sempre i
rettiliani. In un altro post qui nel Blog vi ho raccontato delle
stanze in EU e USA alla casa Bianca dove ci sono degli altari di 48
tonnellate, fatte in un solo blocco di marmo con dietro un quadro
astratto: Serve a rappresentare Dio senza una forma a cui poter
risalire affinché tutti lì dentro possano adorarlo e venerarlo. Voi
lo fareste? Io no. Sono certo che quell'altare sia un culto ai demoni
e ho buone ragioni di credere che siano molto reali e presenti sulla
Terra.
Vado
avanti? Guardate questa foto:
Sapete
cos'è? Una statuetta ritrovata in Mesopotamia. Il
parere degli archeologi tradizionali è pressoché unanime nello
stabilire che la storia umana abbia avuto inizio in Mesopotamia,
l'attuale Iraq, con la grande civiltà dei Sumeri. Tuttavia, nel sito
archeologico di Al Ubaid sono state ritrovati numerosi manufatti
pre-sumeri che risalgono a circa 7 mila anni fa, molti dei quali
rappresentano enigmatici umanoidi con chiari lineamenti rettili.
Ma
che coincidenza! Pensate, la maggior parte dei teologi, utilizzando
solo i dati riportati sulla Bibbia fanno risalire la fondazione di
Adamo ed Eva a 6/7.000 anni fa. Non solo, sono praticamente tutti
certi che il famoso Giardino dell'Eden sia fra l'Iran e l'Iraq.
Sempre tutto un caso?
E'
anche un caso che il blocco di marmo pesi 48 tonnellate esattamente
come i blocchi che costituiscono i mattoni delle piramidi di Giza in
Egitto e degli Ziggurat in Mexico? E' un caso anche che le misure dei
rettangoli che li formano siano sempre auree?
Guardate
queste statuette ed immaginate che chi le ha fatte abbia riportato
esattamente quello che ha visto.
Se
voi foste uomini vissuti 5.000 anni fa avreste avuto la fantasia di
raffigurare degli esseri in questo modo? Non sembrano esattamente
quelli che noi chiamiamo Alieni oggi? O astronauti? Eppure sono
statuette di millenni orsono.
Nel
pantheon delle divinità sumere figura Enki, la divinità dei
mestieri, del bene, dell’acqua, del mare, dei laghi, della sapienza
e della creazione. Enki, in alcune rappresentazioni, appare come un
essere metà uomo e metà serpente. Il significato del suo nome
dovrebbe essere “signore della terra”. Egli era il custode dei
poteri divini chiamati Me, i doni della civilizzazione dei quali
avrebbe beneficiato l’umanità.
La
sua immagine è un serpente con una doppia ellisse, o Caduceus, molto
simile al Bastone di Asclepio. Secondo l’opinione di alcuni autori,
non sorprende che il simbolo di Enki sia stato poi usato come simbolo
della medicina, data la sua sconcertante somiglianza con la doppia
elica del DNA.
Come
vi dicevo in alcuni post più indietro, sembra proprio che gli
scienziati ed archeologi stiano arrivando ad un'unica idea: I Sumeri
altro non sono che gli Ebrei. Scompaiono esattamente dalla storia
quando arrivano gli Egiziani e quest'ultimi compaiono con degli
schiavi, un popolo ricco di conoscenza e tradizioni orali di cui il
loro futuro Profeta (Mosè) possedeva un bastone che si trasformava
in serpente e mangiava quelli dei maghi egizi e aveva proprio come
simbolo il serpente.
Nella
Bibbia, nel famoso passo che vi ho citato spesso riguardante i "figli
di Dio" che si uniscono con le "figlie degli uomini"
ci sono anche altri passi che citano i Nephilim, ovvero i discendenti
degli Anakiti (Annunaki per i Sumeri).
Il
termine Nephilim torna nella Bibbia al capitolo 13, versetto
33, del libro dei Numeri, la narrazione del
viaggio che porta il popolo d’Israele dalle pendici del monte Sinai
sino al confine della terra promessa. Si legge così:
“La
terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora
i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di
alta statura. Vi abbiamo visto i giganti (nephilim), discendenti di
Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di
essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro”.
Ora...
O la Bibbia racconta un sacco di panzane o dice la Verita Assoluta, o
riporta dati effettivamente accaduti e riferiti nella tradizione
ebraica proveniente da quella sumera.
Zecharia
Sitchin ed Erich Von Daniken hanno scritto libri sostenendo che i
Nephilim siano i nostri antenati e che noi siamo stati creati (con
l’ingegneria genetica) da una razza aliena (per i sumeri gli
Anunnaki).
La
Storia che abbiamo studiato e la teoria dell'evoluzione sono forse
menzogne scritte per celare la Realtà? Continuate ad informarvi
sull'argomento e vedrete quante informazioni troverete a riguardo.
Riuscire a capire chi è il vero Nemico aiuta ad individuarlo,
scoprire come combatterlo e vincerlo.
Potremmo
definire questo studio comunque un percorso di fede perché non
basterà sicuramente fermarsi alla materia. Occorre capire che se
esistono davvero questi esseri, ci sono anche le controparti "buone"
o quantomeno dalla nostra parte.
Come
diceva Cristo? Io non sono di questo mondo. Da dove vengo io ci sono
molti altri mondi e vado infatti a prepararvi una Casa affinché dove
è il Padre e dove sono io siate anche voi.
Guardiamoci
intorno. Il Mondo che conosciamo NON E' REALE.
Archeologia del mistero (2014) Al matematico Odifreddi
RispondiEliminaI. Ipotesi sulla non creazione di Eva
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L’Uomo Erectus, nato in Africa un milione di anni fa, fu il vero padre ancestrale dell’Uomo Sapiens. L’Uomo Erectus possedeva una costola mobile, cioè delle reni, in più del Sapiens. Egli usò il fuoco. Anche l’uro, “bos primigenius” dipinto anche a Lascaux, possedeva una costola in più del toro, un dio non ancora antropomorfizzato a livello psichico. Il Sapiens, ossia Uomo di Cro-magnon, un portento nella caccia, però, visse per un po’ a contatto con quello di Neanderthal, un antropofago per lo più europeo, dal carattere sessuale più libero, dicono i paleontologi, e che tingeva di ocra rossa i morti e decorava le salme con fiori in caverne dei Monti Zagros, tra Iraq ed Elam. Io suppongo che Lilith, come demone biblico e prima moglie di Adamo, in vero fosse un Neanderthalensis e che mal si accoppiava con un Sapiens. Quando, poi, in rito sciamanico, e dopo una sonnolenta glaciazione, nella primitiva tribù umana si volle paragonare a forza vitale una rara bellezza di Sapiens Sapiens, cioè Eva, prodotto di una mutazione, si disse che essa nacque da costola di un Uro/Adamo. Ciò parrebbe molto strano, ma io inviterei ad osservare anche le corna di bovide che sormontano l’uomo raffigurato seduto di fronte a una donna nel cosiddetto Sigillo della Tentazione, ritrovato in Iraq, dove compare sia un albero dai bei frutti che il serpente: fin dagli inizi della storia vi è una simbiosi tra l’uomo, maschio o femmina che sia, e un simbolo di potenza animale. Eva, come nome ebraico, è l’onomatopea del vagito, per questo è detta la Vita. Una domanda: se nella Sacra Bibbia di Eva ce n’era una sola, come mai quell’omicida patentato di nome Caino vi trovò moglie, nell’iranico Paese di Nod? Il nome Caino indica un fabbro e i primi siti dov’era praticata la metallurgia sono attestati in Iran, proprio dove egli fuggì.
II. Sul mitico serpente
RispondiEliminaIl serpente collegato a misterico matriarcato, alla esoterica trasmigrazione delle anime, e studiato anche dalla Gimbutas, comparve in certe statuette in terracotta a somiglianza umana, di esseri nudi, a Al Ubaid, nel quattromilaseicentocinquanta a. C. (confronta la data bestiale con l’inizio del calendario ebraico!). Il serpente prese ad essere adorato anche in Egitto tra i primi coltivatori di frumento, ed essi ebbero contatti coi primi mesopotamici, osservati certi manici ben lavorati di coltello in pietra. Il periodo di Al Ubaid accadde prima dei Sumeri, i quali non erano origina-
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ri della Mesopotamia: insediativisi, canalizzarono la regione, vi fortificarono città-stato. Al Ubaid è una località presso l’antica Eridu; allora, sorgeva presso il mare, il Nar Marattu, ovvero Il Mare Orientale degli Accàdi. Anche in Oriente vi è un fiume che ci ricorda la lingua mesopotamica di Sargon di Akkad: l’indiano Narmada. Da non soltanto vasi del Belucistan, raffiguranti estinti bovidi, ma anche da tavolette in cuneiforme di antiche città della Babilonia noi sappiamo degli scambi marittimi con quel subcontinente asiatico. Esistevano, infatti, delle bulle in terracotta che contenevano allora gettoni e sigilli di vario genere per gli scambi commerciali e su questi spicca una specie di zebù. Ancora i segni dei sigilli della valle dell’Indo non sono stati decifrati, benché a mio avviso la parola dio sia una ruota e non dissimile dal raggiante “dinghir” sumerico-babilonese. Una domanda: se le statuette ofidie di Al Ubaid si ricollegano idealmente alla cosiddetta Tentazione del frutto proibito, di un cannibalismo, da chi furono scacciati quegli adamiti, dagli angeli con spade infocate o dai Gutei calati dai Monti Zagros? Forse dai dei topi, come accadde, poi, a suo tempo a esercito assiro? In questo caso, però, benché la Sacra Bibbia dica che l’assiro si ritirò dal campo di battaglia a causa di un possente angelo di Yahweh, non così è scritto in certi documenti in cuneiforme! Il non lontano giardino di Gu.edinna, sito tra le città di Umma e Lagash, un tempo era paradisiaco, non stepposo, e fu persino proiettato in cielo come costellazione rintracciabile in Pegaso.
III. Sulla Sfinge di Giza e una dissertazione sull’Esodo
RispondiEliminaC’è un particolare nella Tavolozza di Narmer (protodinastia egizia, 3200 a.C., Museo delle antichità de Il Cairo) sfuggito all’esame degli esperti. Su una sua faccia, e lì dove Narmer indossa la corona bianca, ben si nota il falco solare sul corpo, come insabbiato, di un’asiatica sfinge coronata da steli di papiro. Stesso copricapo egizio, persino la barbetta poi perduta dalla Sfinge di Giza. Secondo me, essa era la base scultorea per la Sfinge di Giza e la sua testa venne riscolpita all’epoca di re Chefren, mentre gli arti di leone le furono aggiunti scavando alla sua base, ma la sua fattura è chiaramente più antica e appartenente al Popolo del papiro, quello che la Bibbia chiama Misraim. Ma Misraim non è Misri, l’Egitto predinastico non è il dinastico! Se, peraltro, osserviamo la storia dell’Egitto per come ci viene descritta da reali
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documenti, possiamo persino individuare il vero faraone dell’Esodo biblico in
Amenofi II, figlio del valoroso Thut-mosi III, quello di 17 campagne belliche contro il Popolo di Mitanni per la conquista di Meghiddo, in Palestina. Secondo l’archeologo Gardiner, durante la seconda spedizione il suo dio Amon circondò i nemici con larghi fossati di fiamme e fumo: che ciò sia segno di famose colonne di fuoco con cui si annunciava il dio israelitico non mi par dubbio, ma da parte di archeologi e alcuni astroficisici molto noti, come il Di Cesare, ciò sarebbe riconducibile a un impatto meteoritico che causò la caduta di antiche civiltà, come in Mesopotamia così altrove. Di sicuro un meteorite si trova nella Ka’ba de La Mecca. Certo, questioni astrofisiche, come eclissi di luna, registrate dagli antichi spostano datazioni di certi eventi.
Stando così le cose, primo: Abramo, come patriarca, aveva avuto una schiava egizia di epoca hyksos, dunque fu vissuto all’epoca di Hammurabi di Babele (non di Babilonia, che è una regione!) e di Ariok di Ellasar, ovvero Rim-Sin, re di Larsa, e di Kedorlaomer, alias Kudur-Lagamar di Elam (chi cerca ne trova uno di Arborio Mella); secondo: Gerico fu, invece, presa e incendiata solo ai tempi di Ekh-en-Aton, e lo fu a causa dei Habiru (come già sosteneva Sigmund Freud in uno dei suoi saggi psicoanalitici su Mosè, e anche un dimenticato Sir Marston), quindi ai tempi di rilassatezza politica, non essendoci ignoto che molto più tardi il diffamato Ramesse II si recò in Galilea, nel 1272 a. C., mentre più a Nord proprio la città di Gerico era vuota e deserta da molto, molto tempo. E c’è da chiedersi come mai la Bibbia (pare che re Giosìa, poi ucciso in battaglia da un faraone, ne abbia trovata una versione nelle profondità segrete del Tempio di Salomone. Chissà se la adottò come testo ufficiale dopo il perverso Acab!) ci descriva cose in altra maniera. Cosa, cosa si vuole forse nascondere? Che Ramesse II, anni dopo la battaglia di Qadesh, fece un’alleanza di mutua assistenza con gli Ittiti anatolici e che essi si divisero tutti i terrritori e i gruppi umani nelle terre di mezzo? Di certo Mer-en-Ptah, successore al trono di Ramesse, disperse tribù ribelli nel deserto, e tra di esse vi cita una tribù di nome Israele, non già quel futuro regno.
RispondiEliminaLa notizia di ciò fu scolpita sulla stele nera guarda caso già appartenuta a Amenofi II (Amen-hotep). In conclusione, accennando a notizie dell’egittologo Donadoni in cui Israele partecipò a campagne belliche in Egitto ai tempi dei Persiani e a quelli di Bagoa, allora governatore di Giudea, in cui in Alto Egitto, a Elefantina, venne costruito tempio dedicato a Geova, e da canale del Nilo si toccavano molti Paesi esotici, se si vuole proprio credere veritiera la parola del biblista, la Legge dei padri fu, però, compilata quando i due scettri non
RispondiElimina236
ebbero più gran influenza su province costiere: e solo dopo Ramesse III, che nel delta del Nilo sconfisse i cosiddetti Popoli del Mare (tra le cui ondate sanguinarie in definitiva avvenne l’Esodo), solo allora si potè dichiarare che la regina Nefert-ari, una famosa moglie di Ra-messes, si fu infatuata di un certo Mosè, senza incappare nella vendetta implacabile dei faraoni contro la calunnia (ma forse di Mosè ne esistettero più di uno e, come scrisse il giornalista americano Lehmann, uno era solo egizio: egli attraversò paludi del Mar Eritreo e fabbricò serpenti in rame nell’oasi sinaitica di Qetta con fonderie, appunto, egiziane). Una certa bestia ha diecimila occhi e orecchi dappertutto e riferisce tutto a visir. E questo, un regime claustrofobico.
francesco m. g. di pg