La macchina del tempo realizzata dall’ingegnere dell’ex Unione Sovietica Chernobrov, il quale sosteneva che era in grado di spostarsi nel passato e nel futuro |
Secondo la scienza moderna il tempo non è
più identificabile con lo scandire dei secondi di un orologio, ma costituisce
una dimensione ignota ancora tutta da esplorare.
Il fascino del viaggio nel tempo
Da sempre, scrittori e ricercatori hanno
esplorato il tema dei viaggi attraverso il tempo come una opzione di fantasia
nell’ambito della scienza.
Oggi la moderna fisica quantistica non nega più
la possibilità di viaggiare nel tempo e sviluppa ricerche sulle proprietà della
massa dei corpi celesti di alterare il flusso del tempo. In proposito sono state
fatte molte ipotesi sulle proprietà dei buchi neri che con la loro notevole
massa possono costituire vere e proprie “macchine del tempo”.
La scoperta importate del nostro millennio è
che il tempo non è un fenomeno legato allo scandire dei secondi battuti da un
qualsiasi orologio e che la cosiddetta “Freccia del Tempo” non è assolutamente
unidirezionale come dimostra il comportamento di interscambio temporale che
avviene al livello delle particelle elementari della materia.
La scienza ha così scoperto un nuovo aspetto
della natura del tempo che si presenta oggi come una dimensione percorribile
alla stessa identica maniera di quanto avviene per lo spostamento nello spazio
tridimensionale in cui siamo abituati a muoverci. Una concezione già annunciata
dalla Relatività einsteiniana che vedeva l’intero universo come “cronotopo” dove
il tempo e lo spazio, in sostanza, erano due aspetti dello stesso
fenomeno.
In ogni caso l’umanità non è estranea ad
episodi in cui i ricercatori, o occasionali testimoni, si siano confrontati con
questa altra parte dell’universo.
Esiste una serie di casi interessanti relativi
a questo aspetto non convenzionale della natura del tempo che possono offrire
una percezione più approfondita del mistero che rappresenta l’universo al di là
di ogni possibile scontata definizione accademica.
L’Istituto di Ricerca sul Mondo Parallelo di
Stalin
I giornali dell’attuale Russia rivelano che
all’epoca di Stalin, in Unione Sovietica, esisteva un “Istituto di Ricerca sul
Mondo Parallelo” che aveva lo scopo di studiare la possibilità di effettuare
viaggi nel tempo e di indagare sugli effetti dei paradossi temporali. Le
relazioni sugli esperimenti condotti dagli accademici Kurchatov e Ioffe
esisterebbero ancora oggi negli archivi dell’Accademia delle Scienze di
Mosca.
Gli stessi media dell’odierna Russia riportano
che nel 1952 Lavrentiy Beria, capo della polizia segreta sovietica, promosse
un’inchiesta su questo Istituto facendo fucilare 18 scienziati e mandando ai
campi di lavoro dei gulag almeno 59 altri ricercatori a causa delle loro
inadempienze dovute ai timori suscitati dagli esperimenti che avevano condotto e
che si rifiutavano di far proseguire.
L’Istituto riprese le sue attività al tempo di
Kruschev. Ma nel 1961 un esperimento portò alla scomparsa di otto ricercatori e
al crollo dei laboratori dove erano condotte le ricerche. A seguito di questo
fatto, l’Ufficio Politico del Partito comunista e il Consiglio dei Ministri
decisero di sospendere gli esperimenti a tempo indeterminato. Il programma di
ricerca fu riesumato ancora nel 1987. Ma il 30 agosto 1989 una grande
esplosione, estesa su un’area di due chilometri quadrati, si verificò
nell’arcipelago delle Isles Anjou, nell’oceano Antartico, dove venivano condotti
i nuovi esperimenti e l’episodio pose fine ad ogni possibile altro esperimento
sui viaggi nel tempo.
In questa esplosione andò distrutto un modulo
sperimentale di 780 tonnellate che aveva lo scopo di viaggiare in una dimensione
parallela a quella ordinaria. Incidente che venne attribuito alla collisione
della struttura sovietica con un asteroide proprio in quella sconosciuta
dimensione. Le registrazioni conservate dall’Istituto riguardanti quei terribili
istanti riportano le voci di alcuni ricercatori che si trovavano dentro al
modulo temporale: “qui è veramente molto buio. Vediamo tutti gli oggetti come se
fossero sdoppiati, le nostre mani e le nostre gambe sono divenute trasparenti.
Possiamo vedere le vene e le ossa attraverso la pelle”.
Il caso del “Cronovisore” del
Vaticano
Nel 2003 venne pubblicato il libro del teologo
francese Padre Francois Brune dal titolo “Le nouveau mystère du Vatican”, ovvero
“Il nuovo mistero del Vaticano”, in cui l’autore sosteneva che esisterebbe una
macchina del tempo già realizzata nella nostra epoca.
La struttura, secondo Padre Francois Brune,
sarebbe custodita gelosamente negli archivi sotterranei del Vaticano. Nel suo
libro riportava che chi l’aveva vista la descriveva come una sorta di monitor
televisivo, da lui battezzato con il nome di “Cronovisore”, che permetteva di
vedere il passato in diretta, in grado di svelare anche scomodi segreti
storici.
Padre Francois Brune dichiara che venne a
conoscenza del segreto custodito dal Vaticano negli anni ’60, quando incontrò
Padre Pellegrino Ernetti dell’Abbazia beneddettina di San Giorgio Maggiore a
Venezia che si era dichiarato come il costruttore del Cronovisore.
Padre Pellegrino Ernetti era diplomato in
fisica quantistica ed era stato scelto da Papa Giovanni XXIII come esperto in
teologia presso le attività del Concilio Vaticano II. Fu confermato poi in
questo ruolo dal successivo papa Paolo VI.
Ma come ebbe a dichiarare Ernetti, il suo
compito più importante era quello di mettere le sue competenze scientifiche al
servizio del progetto che riguardava la costruzione di una macchina in grado di
captare le immagini del passato.
Una interpretazione del “Time Gate” che secondo alcuni esploratori si aprirebbe al di sopra dell’Antartide producendo modifiche temporali |
Il Cronovisore una volta realizzato era in
grado di produrre immagini simili a degli ologrammi relativi a persone e eventi
del passato, consentendo di captare anche voci e suoni di ogni genere.
Padre Pellegrino Ernetti rivelò che erano stati
già fatti esperimenti di captazione di immagini e discorsi di Benito Mussolini,
di papa Pio XII, di Napoleone e di Cicerone.
Rivelò anche che gli esperimenti erano stati
registrati e mostrati allo stesso Papa Pio XII, all’allora Presidente della
Repubblica, al Ministro della Pubblica Istruzione e ai membri dell’Accademia
Pontificia.
Padre Pellegrino Ernetti confidò anche com’era
la struttura del Cronovisore. Essa si suddivideva in tre distinti elementi: un
primo blocco che comprendeva una moltitudine di antenne in grado di captare
tutte le lunghezze d’onda possibili e immaginabili. Poi un secondo blocco che
ospitava un selettore in grado di lavorare alla velocità della luce e serviva a
regolare la macchina sul luogo, sull’epoca e sul soggetto prescelto, e infine un
terzo blocco dotato semplicemente di una videocamera in grado di registrare le
immagini e i suoni ottenuti.
Padre Francois Brune dichiara che ha voluto
investigare su questo caso ma non gli è stato possibile giungere a nessuna
conclusione. Afferma che ha avuto la chiara percezione che la macchina fosse
protetta dal più geloso riserbo nei Musei Vaticani e che sia stata fatta una
forte opera di disinformazione al fine che si perdesse traccia di ogni dato
possibile che potesse condurre al Cronovisore.
Il “Time Gate” dell’Antartide
Nel 1996, scienziati americani e inglesi
stavano svolgendo le loro ricerche sul suolo del continente antartico. Il 27
gennaio 1996 la ricercatrice Marianne McLein diede notizia agli altri membri
della sua équipe di aver osservato un vortice di nebbia grigia al di sopra del
Polo Sud che riteneva trattarsi di una tempesta di sabbia.
Tuttavia nel corso del tempo la grande nube
grigia non cambiò forma né si spostò dallo zenit del sito in cui era stata
osservata. I ricercatori decisero pertanto di investigare sull’insolito fenomeno
e lanciarono verso il cielo un pallone sonda di tipo meteorologico con
strumentazioni in grado di registrare la velocità del vento, la temperatura e la
composizione dell’aria. Il pallone salì in alto e, raggiunta la perturbazione,
scomparve immediatamente alla vista degli sbalorditi ricercatori lasciando
penzolare verso il basso la fune di nylon a cui era fissato.
Dopo un breve momento di sorpresa gli
scienziati afferrano la fune che tratteneva il pallone meteorologico e lo
tirarono verso il basso e dopo averlo recuperato controllarono i dati rilevati
dalle apparecchiature di bordo.
Con sorpresa si accorsero che il cronometro che
faceva parte della strumentazione del pallone sonda mostrava la data del 27
gennaio del 1965. Lo stesso giorno, ma di trent’anni prima.
I ricercatori controllarono che
l’equipaggiamento fosse funzionante e poi presero a ripetere il lancio del
pallone sonda dentro alla nube grigia immobile sulle loro teste. Ma tutte le
volte l’orologio di bordo rivelò di mostrare sempre la data postata nel
passato.
Il fenomeno venne classificato dai ricercatori
con il nome di “Time Gate” e venne fatto rapporto alla Casa Bianca.
Attualmente, secondo le varie notizie pervenute
dai media americani, le indagini sull’inspiegabile fenomeno sono ancora in corso
e si suppone che il vortice sopra il Polo Sud possa essere un tunnel con
proprietà simili a quelli di un wormhole che consenta di penetrare dentro altre
dimensioni temporali. Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che potrebbe
trattarsi di un wormhole artificiale attivato dagli esperimenti dei sovietici
negli anni ’80.
Addirittura è allo studio un programma che
prevede la possibilità di far esplorare il varco temporale direttamente dai
ricercatori.
La CIA e l’FBI sarebbero preposti al controllo
del progetto che potrebbe cambiare il corso della Storia, ma non è ancora chiaro
quando le autorità federali degli USA daranno la loro approvazione per
l’esperimento umano.
Una passeggiata nel futuro?
In una intervista alla televisione svedese del
2008, Hakan Nordkvist ha affermato di aver viaggiato nel tempo, precisamente nel
suo futuro. In questa occasione avrebbe visto se stesso all’età di 70 anni e
insieme al suo doppio del futuro avrebbe realizzato addirittura un video. Un
video che è stato mostrato durante la trasmissione televisiva.
La sua poco convenzionale avventura sarebbe
iniziata il 30 agosto del 2008 nella cittadina di Farjestaden, quando, tornato a
casa dopo una giornata di lavoro, aveva notato sul pavimento della cucina
un’ampia pozza d’acqua. Preoccupato si era messo in cerca della causa
dell’allagamento pensando che fosse dovuto ad una perdita del lavandino. Prese
gli attrezzi da idraulico e cominciò a cercare la falla sotto il lavandino. Ma
non trovò nulla. Allora continuò a cercare, sempre a carponi, i tubi dei
sanitari e si rese conto che lì c’era una grossa falla da cui usciva l’acqua.
Nordkvist raccontò al cronista di aver avuto da subito l’impressione che il tubo
spaccato rappresentasse una sorta di ingresso che si apriva su un tunnel buio.
Guardando meglio ebbe modo di vedere che all’interno di questo strano fenomeno
c’era una sorta di luce, proprio alla fine del tunnel.
Nordkvist per vedere meglio si sporse verso il
tunnel e all’improvviso si rese conto di cadere dall’altra parte e di trovarsi
ad essere proiettato nel futuro.
Vide subito una persona che sembrava lui
stesso, ma molto più vecchio, che stava armeggiando con degli strumenti intento
a far fronte allo stesso problema di perdita d’acqua.
Stupito, Nordkvist cercò di capire chi avesse
di fronte scoprendo che si trattava di lui stesso, ma all’età di 72 anni. La
certezza la ebbe quando il suo doppio del futuro per tranquillizzarlo mostrò di
sapere tutto di lui e gli mostrò lo stesso suo tatuaggio che aveva su un
braccio. Superati i momenti di stupore l’anziano Nordkvist, dopo avergli detto
che si trovava nel futuro e precisamente nel 2042, gli propose di fare un video
prima di ritornare nel suo tempo nel passato.
Un video riportato indietro nel nostro tempo,
dove si vedono tutti e due i Nordkvist, sorridenti che salutavano e si
abbracciavano. Un video che venne mostrato all’incredulo cronista dell’emittente
svedese.
La macchina del tempo dell’ingegnere
Chernobrov
Nell’ex Unione Sovietica del 1987, l’ingegnere
Vadim Chernobrov dichiarò di aver costruito con la sua équipe di ricercatori una
macchina del tempo che era in grado di spostarsi nel passato e nel futuro.
La macchina del tempo venne mostrata ai
cronisti dei media sovietici. Aveva l’aspetto di una sfera di circa di due metri
di diametro, molto simile alla “Vostok” con cui Yuri Gagarin fece il suo primo
volo nello spazio. Al suo interno c’era una cabina di appena un metro di
larghezza che ospitava il viaggiatore del tempo.
L’équipe degli scienziati russi teorizzava
sulle proprietà di forti campi magnetici rotanti generati nella capsula che
erano in grado di aumentare o diminuire il flusso del tempo producendo precisi
spostamenti temporali.
L’ingegnere Cernobrov, che aveva lavorato a suo
tempo per l’Agenzia Sovietica per lo Spazio e quindi in seguito fondato la
Cosmopolsk Society, dichiarò di aver condotto dei test iniziali a Volgograd
riuscendo a far spostare la macchina del tempo per pochi minuti nel passato e
nel futuro.
Gli esperimenti erano stati condotti senza
equipaggio poiché non si conoscevano gli effetti e si temeva che la macchina,
essendo estremamente costosa, potesse perdersi nel flusso del tempo per un
errore umano.
Lo scienziato russo spiegò che, dopo anni di
ricerca dal primo prototipo, le performances della macchina temporale erano
migliorate e che al momento era possibile spostarsi nel tempo per parecchi
giorni, addirittura per un mese se non di più.
Era stato scelto tra i vari volontari anche un
primo crononauta. Si trattava di un giovane programmatore informatico di nome
Ivan Konov, che si trovava in eccellente forma psico-fisica e che era in grado
di affrontare con molto “sangue freddo” i balzi temporali.
In accordo con Cernobrov, il crononauta affermò
di non aver intenzione, in nessuna circostanza, di alterare gli eventi del
passato.
Il tema dei viaggi nel tempo ha sempre riscosso un vasto interesse da parte del pubblico. Qui sopra la locandina del celebre film “The Time Machine” del 1960 tratto dall’omonimo romanzo di H.G. Wells scritto nel 1895. Il film è stato seguito da un remake nel 2002 |
La proposta del "Time Travel Found"
Sicuramente la più singolare e intrigante forma
di interazione con il tempo, questa volta al limite della legalità, è quella
rappresentata dall'iniziativa del "Time Travel Foud" americano.
Esiste da tempo, soprattutto negli USA, l’idea
dell’ibernazione degli ammalati di patologie incurabili per farli entrare in uno
stato sospensione biologica in attesa di idonee cure che possano essere scoperte
nel futuro.
Esistono attualmente molti casi di cliniche che
sono specializzate nella criogenizzazione di pazienti che si sono sottoposti a
questa tecnica nella speranza di poter guarire in futuro dalle loro
malattie.
Su questo principio di salvezza legata alle
facoltà terapeutiche del futuro è nata negli USA una organizzazione chiamata
“Time Travel Fund” che si propone di consentire la cura dei propri soci nel
futuro attraverso un metodo più semplice e sicuramente in ogni caso meno
dispendioso e meno pericoloso della criogenizzazione. Del resto, chi può
assicurare che sarà possibile risvegliare i corpi ibernati senza arrecare danni
irreversibili ai pazienti? E soprattutto che ci sia qualcuno nel futuro
effettivamente disposto a farlo?
La proposta innovativa del Time Travel Fund è
fantascientifica e, come si è detto, al limite della legalità commerciale, ma
tutto sommato non meno valida della proposta della criogenizzazione.
L’iniziativa americana propone l’idea di trasportare i propri associati
direttamente nel futuro e di consentire loro di essere idoneamente curati da una
medicina ovviamente avanzata ed efficace come in teoria ci si dovrebbe
aspettare.
La tesi del Time Travel Fund sembra avere una
sua logica. I suoi ideatori ritengono che sia inevitabile e prevedibile che nel
futuro venga realizzata la possibilità di viaggiare nel tempo. Del resto l’idea
non sembra poi tanto inverosimile, visti gli attuali presupposti scientifici che
ipotizzano la possibilità teorica sul viaggio temporale e gli esperimenti che
vengono già condotti da tempo in merito.
Si può citare l’affermazione positiva di
Hawking sulla possibilità di attuare già adesso il viaggio temporale e che
servono solamente i fondi necessari per poterlo realizzare, visto che secondo
lui esiste ed è già disponibile la tecnologia necessaria .
L’idea degli organizzatori del Time Travel Fund
è che se un’organizzazione come la loro riesce a mantenere la sua presenza
attiva sino nel lontano futuro, quando verrà realizzata la tecnologia del
viaggio temporale, sarà possibile organizzare dei viaggi temporali alla volta
del passato e intervenire a favore di tutti coloro che si sono associati ad
essa.
Lo scopo dichiarato del Time Travel Fund è
pertanto quello di giungere a recuperare nel passato tutti i suoi associati al
momento della loro morte e portarli nel futuro dove potranno ricevere le cure
mediche necessarie per guarire e avranno modo di proseguire la loro vita per un
altro rinnovato periodo.
Le modalità associative e operative comportano
il versamento di 10 dollari, il recupero in extremis e il trasporto nel futuro
previo il fatto che i soci abbiano modo di poter comunicare la data, il luogo e
le circostanze del decesso inevitabile.
Gli organizzatori precisano che sono esclusi
dall’operazione di recupero e di trasporto nel futuro i soggetti pericolosi e
dannosi per la comunità, i criminali morti per esecuzione capitale e i suicidi.
Il Time Travel Fund prevede che chiunque possa
essere inserito nel progetto, i propri cari e gli amici, persino gli animali
domestici.
Il logo del “Time Travel Fund”, l’ente americano dei viaggi nel tempo che si prefigge di dare, dal futuro, assistenza ai suoi associati |
Il Time Travel Fund dichiara che il denaro
versato dai soci viene investito in una forma di investimento definito come
"Compound Interest" (Interesse Composto) che rende in maniera sicura forti
interessi e che può moltiplicare il capitale senza problemi attraverso il tempo.
In tal modo 1 dollaro investito oggi, dopo cinquecento anni può trasformarsi in
circa 39 bilioni di dollari che, valutando le svalutazioni storiche del denaro
che inevitabilmente avverranno nel tempo, costituiscono una somma ragguardevole.
I soci recuperati potranno così godere, oltre che della loro rinnovata salute,
anche di una vita completamente agiata previo il compenso ultimo al Time Travel
Fund del futuro.
L'attività del Fondo sembra avere una buona
copertura legale. Il Fondo esiste realmente e dispone di un conto bancario
perfettamente legale e controllabile dai soci del Time Travel Fund.
È previsto che chi diventa membro del progetto
entri a a far parte di un database che gli garantirà l’operazione temporale
proposta. Ogni socio riceverà un estratto conto annuale via e-mail con cui sarà
possibile verificare l’andamento del fondo e del proprio investimento personale
di 10 dollari. Parte del denaro del fondo viene destinato anche alle spese
legali, spese del mantenimento del sito e di eventuali certificazioni.
È anche previsto che a trasporto avvenuto il
capitale maturato servirà a pagare il lauto compenso dovuto a quanti opereranno
in futuro nel recupero temporale. E questo potrebbe suonare una buona garanzia
della riuscita dell'operazione, poiché altrimenti il denaro capitalizzato non
potrebbe essere prelevato da nessuno che non sia il legittimo
intestatario.
Se si è curiosi a proposito di questa
fantascientifica iniziativa, per saperne di più si può visitare il sito web del
Time Travel Fund all’indirizzo internet: http://timetravelfund.com.
di Giancarlo Barbadoro
Nessun commento:
Posta un commento