Sulla
celebre e autorevole rivista Nature è
stato pubblicato pochi giorni fa un articolo in cui si dice che un
team di scienziati ha realizzato in laboratorio un wormhole,
un buco di verme che “può
trasmettere un campo magnetico da un punto ad un altro dello spazio,
attraverso un percorso che è praticamente invisibile”.
Lo
so è una notizia che ci dovrebbe far saltare dalle sedie, potremmo
pensare che finalmente siamo sulla strada giusta per poter fare
viaggi interplanetari utilizzando i famosi tunnel spazio-temporali.
Come più volte ho detto in altri miei video l’idea dei wormhole è
resa possibile in via teorica grazie ad Albert
Einstein e Nathan Rosen che si resero conto
che la teoria della relatività generale permetteva l’esistenza di
“ponti” che avrebbero potuto collegare due punti diversi dello
spazio-tempo. L’incognita di questa teoria è che finora non sono
state trovate prove dell’esistenza dei wormhole. Il dispositivo che
è stato costruito da un punto di vista magnetico si comporta come un
tunnel spaziale.
I
ricercatori hanno detto che il nuovo wormhole non è un vero e
proprio wormhole, e in pratica si tratterebbe di una macchina che
nasconde le onde elettromagnetiche alla vista.
Ciò
che ha permesso di concretizzare questa macchina sono i nuovi
materiali che abbiamo a disposizione , cioè dei superconduttori.
Usando i superconduttori questo team di ricerca ha progettato un
oggetto a tre strati, composto da due sfere concentriche con
all’interno una spirale a forma di cilindro. Lo strato interno
trasmette essenzialmente un campo magnetico da un capo all’altro,
mentre gli altri due nascondono l’esistenza stessa del campo.
Ciò
che è stato ottenuto è che questo tunnel sposta il campo magnetico
da un lato all’altro del cilindro in maniera che il movimento sia
invisibile. Il campo magnetico scompare a
un’estremità del wormhole per poi ricomparire all’altra
estremità del tunnel. Questa scoperta non ci porterà
all’esplorazione della galassia ma sicuramente avrà risvolti
pratici qui sulla Terra. Ad esempio si potrebbero portare delle
migliorie alle apparecchiature per la risonanza magnetica. Sfruttando
questa tecnica il dispositivo potrebbe incanalare un campo magnetico
da un punto all’altro, in modo da poter posizionare il paziente
lontano dal magnete e non obbligando le persone a stare in una sorta
di sarcofago elettronico.
Probabilmente
qualcuno di voi resterà deluso, comunque è una scoperta degna di
rilievo e speriamo che in futuro possa anche essere perfezionata e
finalmente potremo avere a disposizione un wormohole tascabile che ci
permetterà di andare a visitare nuovi mondi e nuove galassie.
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