
I geni dell'uomo di Neanderthal non sono scomparsi 40.000 anni fa, ma continuano ad essere attivi nel nostro Dna: nella maggior parte dei casi dettano istruzioni sulle caratteristi di pelle e capelli; alcuni sono all'origine di malattie come il diabete di tipo 2, la cirrosi biliare, il lupus e la malattia di Crohn; altri ancora possono influenzare il comportamento dei fumatori. La scoperta, pubblicata su Nature, si deve al gruppo di genetisti dell'università di Harvard.
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