lunedì 23 aprile 2012

La Perdita della nostra Sovranità

Attraverso l'Oltre: Perdonateci se non siamo riusciti a tradurre tutto: Abbiamo messo i punti salienti. Potete sempre utilizzare il Traduttore di Google per aiutarvi.
LEGGETE COSA AFFERMAVA GEORGE SOROS IL 25 GENNAIO:

Soros: "C'è una grande differenza tra Italia e Grecia, governo Monti sta facendo davvero bene."


L'Italia non ha nulla a che vedere con la Grecia. Il finanziare George Soros, parlando con i giornalisti oggi a Davos, ha detto che "tra Grecia e Italia c'è una grande differenza, a partire dal tipo di governo. Ad Atene ci sono politici che si stanno preparando per le elezioni, mentre in Italia c'è un governo tecnico che sta pensando alle riforme". "Il governo Monti sta facendo davvero bene", ha rimarcato Soros.





in realtà George Soros rimane convinto della incapacità dell'Italia e dell'Europa a risolvere la crisi






DA BERLINO PARLA GEORGE SOROS:


- European crisis is complex since it is a vicious circle of competing crises: sovereign debt, balance of payments, banking, competitiveness, and structurally defective non-optimal currency union.

"the euro has really broken down" and the ensuing discussion of just what this means from both an economic and socially devastating perspective: the destruction of the common market and the European Union and how this will end in acrimonious recriminations with worse conflicts between European states than before.





f [ECB encumbrance] continues for a few more years, a eurozone breakup would become possible without a meltdown – the omelet could be unscrambled – but it would leave the creditor countries’ central banks holding large, difficult-to-enforce claims against the debtor countries’ central banks.
The Bundesbank has become aware of the danger. It is now engaged in a campaign against the indefinite expansion of the money supply, and it has started taking measures to limit the losses that it would sustain in case of a breakup. This is creating a self-fulfilling prophecy: once the Bundesbank starts guarding against a breakup, everybody will have to do the same. Markets are beginning to reflect this.
The Bundesbank is also tightening credit at home. This would be the right policy if Germany was a freestanding country, but the eurozone’s heavily indebted member countries badly need stronger demand from Germany to avoid recession. Without it, the eurozone’s “fiscal compact,” agreed last December, cannot possibly work. The heavily indebted countries will either fail to implement the necessary measures, or, if they do, they will fail to meet their targets, as collapsing growth drives down budget revenues. Either way, debt ratios will rise, and the competitiveness gap with Germany will widen.
Whether or not the euro endures, Europe faces a long period of economic stagnation or worse. Other countries have gone through similar experiences. Latin American countries suffered a lost decade after 1982, and Japan has been stagnating for a quarter-century; both have survived. But the European Union is not a country, and it is unlikely to survive. The deflationary debt trap is threatening to destroy a still-incomplete political union.
The only way to escape the trap is to recognize that current policies are counterproductive and change course. I cannot propose a cut-and-dried plan, but three observations stand out. First, the rules governing the eurozone have failed and need to be radically revised. Defending a status quo that is unworkable only makes matters worse. Second, the current situation is highly anomalous, and some exceptional measures are needed to restore normalcy. Finally, the new rules must allow for financial markets’ inherent instability.


per Soros è' molto probabile la fine dell'euro e del mercato comune . Il concetto di Euro è diventata una imposizione.


Il Ltro di draghi ha dato un breve respiro all'Euro ma non è stato sufficiente.


The fundamental problems have not been resolved; indeed, the gap between creditor and debtor countries continues to widen. The crisis has entered what may be a less volatile but potentially more lethal phase.



La Bce deve fare qualcosa di innovativo, mai fatto prima per uscire dalla crisi. Il problema, afferma Soros è la mancanza di possibilità di stampare moneta da parte dei paesi deboli dell'euro (Italia, spagna ecc ecc)! LA PERDITA DI SOVRANITA' MONETARIA.


SOROS PARLA DI SVALUTAZIONE DELLA MONETA DI CERTI PAESI...come soluzione..


La Bce potrebbe, afferma Soros, cercare di creare una HOLDING COMPANY dove mettere 3 mila miliardi .


IL GIOCHINO E' QUELLO DI METTERE COME PROPRIETARIA LA BCE. I GESTRI DIVENTANO GLI GLI AZIONISTI DELLA HOLDING COMPANY.


In pratica, come ben si capisce negli ultimi due splendidi minuti di questa intervista... LA GERMANIA DEVE PAGARE IL PREZZO PIU' ALTO PER RIEQUILIBRARE LA DIFFERENZA FRA PAESI PIIGS A LEI STESSA.


Questa HOLDING potrebbe acquistare ogni anno una parte del debito dei paesi come l'Italia, oppure cancellare metà del debito pubblico di certi paesi. SI DEVE RIPORTARE EQUILIBRIO ALL'INTERNO DEL'EURO FRA I PAESI DEBOLI E I PAESI FORTI ...


SOROS sostiene che il fiscal compact faccia acqua da tutte le parti.
Attraverso l'Oltre: E qui si avvera un'altra "profezia" drammatica che avevamo fatto circa 4 mesi fa: Stanno cercando di mettere i Paesi in Crisi nelle mani di Holding Private. Così facendo perderanno la Sovranità. Allora verrà davvero la Fine.



The Bundesbank has become aware of the danger. It is now engaged in a campaign against the indefinite expansion of the money supply, and it has started taking measures to limit the losses that it would sustain in case of a breakup. This is creating a self-fulfilling prophecy: once the Bundesbank starts guarding against a breakup, everybody will have to do the same. Markets are beginning to reflect this.


The Bundesbank is also tightening credit at home. This would be the right policy if Germany was a freestanding country, but the eurozone’s heavily indebted member countries badly need stronger demand from Germany to avoid recession. Without it, the eurozone’s “fiscal compact,” agreed last December, cannot possibly work. The heavily indebted countries will either fail to implement the necessary measures, or, if they do, they will fail to meet their targets, as collapsing growth drives down budget revenues. Either way, debt ratios will rise, and the competitiveness gap with Germany will widen.

Whether or not the euro endures, Europe faces a long period of economic stagnation or worse. Other countries have gone through similar experiences. Latin American countries suffered a lost decade after 1982, and Japan has been stagnating for a quarter-century; both have survived. But the European Union is not a country, and it is unlikely to survive. The deflationary debt trap is threatening to destroy a still-incomplete political union.

3 commenti:

  1. da un lato ci viene recitato come litania che "tutto si sta aggiustando", c'è sicurezza, quasi spavalderia, in queste affermazioni; poi ascoltiamo tutti i migliori economisti del mondo che ci dicono che nn ce la possiamo fare. Ce lo dicono da molti mesi, avevano addirittura messo come termine la prox estate. Ora vediamo come vanno le elezioni francesi, se dovesse vincere la sinistra, contraria ai giochetti con la Merkel, forse ci farà da traino fuori dall'euro. Io sono ignorante ma mi chiedo se uscire dall'euro sarebbe veramente la catastrofe che ci prospettano?

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    Risposte
    1. @ anna

      La cosa interessante della francia oltre a Hollande è il risultato della LePen. L'estrema destra ha fatto dell'uscita dall'euro il suo punto di forza. Quasi il 20% dei francesi l'ha votata.

      In Italia solo Grillo ha ventilato quest'ipotesi.
      E' come se alle prossime elezioni solo lui prendesse il 20%.

      Domanda: come reagirebbero i grandi banchieri a un risultato così?

      Risposta: oggi le borse hanno perso tutte oltre il 3%
      Chissà se riusciranno ad influenzare l'esito delle elezioni francesi.

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  2. Interessantissimi i vostri interventi... Tutto da valutare!

    Domani ho un incontro con il movimento 5 Stelle a Mira. C'è anche Beppe Grillo. Sentiamo cosa succede... Provo a dare una mano nel mio piccolo a questo movimento che, ritengo, per adesso non sia fortemente politico ma ha il pregio di aprire le porte alle idee della gente. Di chi studia e di chi umilmente vuole solo dire la sua.

    Questo è un movimento che serve adesso. Gente che abbia il coraggio di discutere con serenità le soluzioni migliori per la propria comunità!

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