David
Rockefeller, 2000:
Siamo
sull’orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo
bisogno è la “giusta crisi” globale e le nazioni accetteranno il
“Nuovo Ordine Mondiale”
Henry
Kissinger, 1978:
La politica degli USA nei confronti del Terzo Mondo dovrebbe essere di spopolamento.
La politica degli USA nei confronti del Terzo Mondo dovrebbe essere di spopolamento.
Il
2 ottobre scorso un analista demografico in pensione della Banca
Mondiale ha
ammesso che le campagne di diffusione dei vaccini sono parte
integrante delle politiche demografiche dalla Banca Mondiale.
John F. May, il maggior specialista demografico della Banca dal 1992
al 2012, ha detto al giornale web francese Sens Public (poi
trascritto dal think-tank per cui lavora May) che le campagne di
vaccinazioni condotte soprattutto nei cosiddetti “paesi altamente
fertili”, sono
strumenti utilizzati per la riduzione della popolazione in
quei paesi. May:
“Gli strumenti utilizzati per attuare le politiche demografiche sono leve politiche o azioni mirate come le campagne per i vaccini o la pianificazione familiare, allo scopo di cambiare alcune variabili fondamentali..”
Si
definisce politica
demografica «l’insieme
d’interventi attuati dai governi per meglio gestire le variabili
legate alla popolazione e per tentare di armonizzare i cambiamenti
demografici (numero, struttura per età e classificazione) alle
aspettative di sviluppo del paese». May continua spiegando che la
Banca Mondiale sta assumendo un ruolo chiave nel raggiungimento della
riduzione demografica.
Non
è la prima volta che dirigenti della Banca Mondiale parlano
apertamente di queste azioni mirate al controllo demografico nei
paesi del terzo mondo. Nel suo rapporto 1984
World Development Report,
la Banca Mondiale suggerisce di utilizzare furgoni e campi di
sterilizzazione per facilitare tali politiche nel terzo mondo. Il
rapporto inoltre minaccia quei paesi che si mostrano lenti
nell’attuare le politiche della Banca di misure drastiche, meno
compatibili con le scelte e la libertà individuale.
“La politica demografica ha lunghi tempi di esecuzione; le altre politiche di sviluppo devono adeguarsi di conseguenza. L’inerzia di oggi pregiudica le opzioni di domani nel quadro generale delle strategie di sviluppo e delle future politiche demografiche. Inoltre, l’inerzia di oggi potrebbe significare che domani, per rallentare la crescita demografica, si rendano necessarie misure più drastiche, meno compatibili con la scelta e la libertà individuale”.
Alcune
di queste misure vengono già adottate. Uno studio pubblicato
in Human
and Experimental Toxicologydel
Maggio 2011 concludeva che “le nazioni che richiedono più dosi di
vaccini tendono ad avere una più alta percentuale di mortalità
infantile”. Dopo studi approfonditi sugli effetti dei vaccini in
rapporto ai tassi di mortalità tra i bambini, gli autori Neil Z.
Miller e Gary S. Goldman sono arrivati a questa inquietante
conclusione e hanno sottolineato l’urgenza di un’analisi più
attenta delle correlazioni tra vaccini, tossicità biochimica o
sinergica e mortalità infantile, ma hanno anche concluso
ingenuamente che “Tutte le nazioni – ricche o povere –
sviluppate e arretrate – hanno l’obbligo di verificare se i loro
programmi d’immunizzazione stiano raggiungendo gli obiettivi
prefissati.”
Non
ci si può aspettare che gli autori siano a conoscenza del fatto che,
in realtà, si stanno raggiungendo proprio gli obiettivi prefissati.
A questo riguardo è indicativo il loro punto finale, e cioè che non
intendevano dire che i vaccini fossero pericolosi, e che avevano
tratto le loro conclusioni basandosi sulla convinzione che l’aumento
della mortalità infantile non fosse un fatto intenzionale.
E
invece è proprio il contrario. L’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), la Banca Mondiale, il Dipartimento per l’Ambiente
dell’ONU, il Fondo per le Popolazioni dell’ONU, la Fondazione
Bill e Melinda Gates e tutte le altre braccia della creatura che
chiamiamo “dittatura scientifica” stanno accerchiando l’umanità
con campagne massicce di programmi di vaccinazioni e cibo
geneticamente modificato. Prima il mantra era “per combattere il
riscaldamento globale, abbiamo bisogno di un unico grande governo
mondiale”; ora suona così: “Se vogliamo combattere la povertà,
dobbiamo avere un unico governo mondiale e anche… ma sì, ridurre
il numero degli umani.”
Ogni
pretesto è buono. Tempo fa era l’emergenza oceani che spingeva la
Banca Mondiale a dare il via a un’alleanza globale. Lo stesso
argomento vale per ogni altra possibile calamità naturale. Seguendo
questo ragionamento, inevitabilmente si arriva ai pretesti con cui
vengono spacciati i controlli demografici. Vuoi ridurre le vittime
della guida in stato di ebbrezza? Vuoi trovare la cura del cancro?
Riduci la popolazione, così moriranno meno persone e il risultato è
raggiunto. Anche la comunità scientifica si è unita allo sforzo,
sfruttando il concetto di riduzione demografica per fermare la
povertà e le malattie nel mondo.
Sotto
la guida di Jeffrey Sachs, primo consigliere di Ban Ki-moon, sono
stati pubblicati diversi studi che sollecitano una forte riduzione
della popolazione mondiale nel nome della riduzione della povertà.
Nel 2009 Sachs e i suoi pupilli Pejman Rohani e Matthew H. Bonds,
scrivono il documento La trappola della povertà creata dall’ecologia
delle malattie infettive. Scrissero che la “trappola
della povertà può (…) essere neutralizzata migliorando le
condizioni di salute della popolazione.” Ovviamente,
sorge il problema di come migliorare le condizioni di salute. In un
altro studio del 2009 Bonds e Rohani dicono:
“(…) la nascita di un bambino nelle aree più povere del mondo rappresenta una nuova opportunità d’infezione per il resto della popolazione ospite. Quindi, la teoria epidemiologica predice che una riduzione delle nascite riduce in modo significativo l’incidenza delle malattie infantili.”
Nello
stesso anno, qualche mese prima, Bonds scrive una dissertazione
intitolata Socialità, Sterilità e Povertà; coevoluzione
dell’ospite patogeno con le implicazioni nell’ecologia umana. Lo
studio conclude che il modo migliore per sradicare povertà e
malattie è di… sradicare gli umani.
“Abbiamo verificato che, oltre ad avere effetti sull’economia, la riduzione della fertilità può comportare anche una forte riduzione delle malattie nel lungo termine, più di quanto ci si possa aspettare, e potrebbe anche rivelarsi un’ottima strategia per sconfiggere alcune malattie infettive. Una tale soluzione renderebbe fiero anche Malthus”.
Scrive
Bonds:
“(…) il nuovo modello, che rappresenta un effetto economico, mostra che una riduzione della fertilità può essere ancora più efficace di un vaccino; e che una politica di diffusione dei vaccini può rivelarsi più efficace se condotta congiuntamente a una riproduzione umana controllata. Questo modello dimostrerà sicuramente i reali vantaggi della fertilità controllata, poiché l’effetto di una ridotta natalità comporterà anche una riduzione nella percentuale di contagiati da malattie infettive, il che equivarrebbe a un vaccino per tutte le malattie infettive nello stesso momento.”
Se
sradichi gli umani, sradichi anche la malattia: il problema è
risolto. Tuttavia, le malattie infettive, continuano a essere
significative nei paesi in via di sviluppo, quei paesi con un alto
tasso di natalità.
“È chiaro l’effetto di quest’alto tasso di natalità sulla persistenza e sulle dinamiche delle malattie infantili, e anche sulle difficoltà di applicazione dei vaccini” (McLean and Anderson, 1988a; Broutin et al., 2005)
E
arriviamo al punto: la riduzione della fertilità può essere parte
integrante di una campagna per l’eradicazione delle malattie? La
risposta a questa domanda ce l’ha data Bill Gates nel 2010 quando
promosse l’uso dei vaccini per ridurre la popolazione del 10-15%.
Malattia
e povertà, unite come sono, possono quindi essere eliminate grazie a
una significativa riduzione della fertilità nel mondo. La religione
della dittatura scientifica in un guscio di noce. Non era la prima
volta che il sig. Sachs sollecitasse un coordinamento a livello
mondiale per il controllo della popolazione. In un comunicato stampa
del Settembre 2009 Sachs non solo si lamentava di un’inattività
generale nel campo, ma incoraggiava gli scienziati e gli esperti a
prendere in mano le redini.Ha affermato Sachs nel corso della
Conferenza ONU su Commercio e Sviluppo:
“Il nostro pianeta sta vivendo l’era in cui l’attività umana domina i processi della terra. L’umanità si è così espansa in termini assoluti e di attività economiche che ha preso il sopravvento in modo vitale sui processi terrestri al punto da cambiare il clima e i cicli idrogeologici. Non abbiamo necessariamente bisogno di diplomatici attorno a un tavolo, abbiamo bisogno d’ingegneri intorno a un tavolo, di scienziati intorno a un tavolo. Dobbiamo mettere giù le carte e dare il via a un nuovo corso”.
Che
tipo di modello ha in mente Sachs nella sua utopia usurpatrice? In un
numero del 2000 dell’ Economist ha affermato:
“Il modello da emulare è la Fondazione Rockefeller, prestigiosa istituzione del 20° secolo dedicata allo sviluppo, che ha dimostrato quanto bene riuscivano a compiere gli aiuti mirati alla conoscenza”.
Non
devo ricordare ai lettori che fu proprio la Fondazione Rockefeller a
finanziare e sviluppare proprio i vaccini per la riduzione della
fertilità, con l’intenzione di distribuirli nel mondo su vasta
scala. Nel suo commento in Ritorna il fantasma di Malthus, Sachs fa
un’appropriata descrizione dell’ Agenda 21 senza fare però cenno
al piano ONU per la ridistribuzione della ricchezza e la riduzione
demografica:
“Dobbiamo ripensare le diete moderne e l’architettura delle città per raggiungere migliori stili di vita e ridurre i consumi. E per stabilizzare la popolazione mondiale a circa 8 miliardi di persone dovremo aiutare l’Africa e altre aree del mondo ad accelerare le loro transizioni demografiche. Siamo ancora molto lontani da questo percorso. Avremo bisogno di politiche nuove che spingano i mercati verso quella direzione e promuovere sviluppi tecnologici mirati al risparmio delle risorse. Per raggiungere quest’obiettivo, dobbiamo adottare nuove politiche che riconoscano l’importanza di una strategia di crescita sostenibile e di cooperazione globale.”
Come
ha detto Paul Joseph Watson nel suo articolo del Settembre
2010 Global
Tax Scam Shifts From Climate Change to Poverty (la
truffa fiscale si sposta dal Cambiamento Climatico alla Povertà
Mondiale), stanno cambiando quei pretesti con i quali si spinge il
mondo verso un governo globale. Il centro d’attenzione si è
spostato dal mito ormai ritrito del riscaldamento globale al tema
della riduzione della povertà. Come sempre accade, una volta che il
pretesto viene propinato alle masse, ecco che gli eugenisti fanno un
ulteriore passo verso la riduzione della fertilità. In altre parole,
verso il governo globale che faciliti la dittatura scientifica
mondiale.
Jurriaan
Maessen
Titolo
originale: “Banca
Mondiale: vaccinazioni per ridurre la popolazione
mondiale”
Fonte: explosivereports.com
Fonte: explosivereports.com
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