Nella provincia cinese di Chongqing un gruppo di quindici speleologi e fotografi, ha scoperto quello che oseremmo difenire un mondo perduto. Una grotta così vasta, da generare un proprio sistema meteorologico, con nubi, pioggia e nebbie intrappolate nel suo interno.
Una vera e propria meraviglia della natura che ad oggi era stata ipotizzata soltanto da romanzi e pellicole cinematografiche. “Il complesso di grotte, a dire la verità, era già stato utilizzato da alcuni minatori che, tuttavia, non l’avevano accuramante esplorato“, ha riferito lo speleologo Robbie Shone a capo del progetto. Tutta la struttura misura 51.000 metri quadrati, dispone di fonti d’acqua con tanto di vegetazione, enormi stalattiti e stalagmiti. L’ingresso della grotta si trova in una piccola fenditura nelle rocce del Niubizi Tian Keng, un monte coperto da una vegetazione fittissima, non lontano dal piccolo villaggio rurale di Ranjiagou. La lunga esplorazione ha anche portato alla luce laghi e fiumi sotterranei, profondi crepacci e piscine naturali.
Ci è voluto circa un mese per esplorare tutti i corridoi in profondità che non avevano mai visto la luce sino ad ora. Il team, sbalordito da tanta bellezza, ha avuto l’onore di essere la prima squadra a mettere piede in una caverna sino ad ora inesplorata, dove, tuttavia, i pericoli potevano essere dietro l’angolo. Ma ciò che ha davvero stupìto gli speleologi è stata la scoperta di un vero e proprio sistema climatico indipendente, capace di generare nubi e piogge. “Non avevamo mai visto nulla di simile prima d’ora all’interno di una grotta“, affermano i ricercatori. Le nubi spesse e le nebbie si bloccano nella metà superiore, dove rimangono intrappolate e non possono fuoriuscire a causa del piccolo passaggio presente a 250 metri dal suolo.
Tuttavia, è bene ricordarlo, il sistema di grotte scoperte non è l’unico ad avere vere e proprie nubi nel suo interno, dovute alla condensazione dell’aria umida a contatto con temperature più fredde, ma questo è probabilmente quello più vasto, dove talvolta si verificano vere e proprie precipitazioni. Il complesso misura 51.000 metri quadrati, la maggior parte dei quali accessibili, mentre alcune aree richiedono lunghe nuotate in profondità per accedervi. Altre ancora, richiedono discese verticali attraverso le pareti della struttura. Un’escursione molto difficile e adatta a personale qualificato, dal momento che le grandi piogge di superficie potrebbero allagare facilmente l’ambiente dotato di un ampio drenaggio.
La scoperta fa sognare il team, che ora spera di esplorare altri luoghi sotterranei ad oggi inesplorati. “Dove potremmo effettuare queste straordinarie scoperte, se non sulla Terra?”, si domandano i ricercatori. Di certo, questa scoperta fornisce ulteriori conferme, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto sia straordinario il pianeta sul quale viviamo. Le viscere della terra ci riavvicinano alle storie scritte nei romanzi di fantascienza, da sempre considerati come semplice immaginazione. Ma mai, come ora, il mondo perduto è divenuto realtà.
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