All’inizio di quest’anno sono apparsi dal nulla in Siberia misteriosi crateri, scatenando innumerevoli teorie sulle loro origini. Grazie ad un’analisi più approfondita, gli scienziati sono in grado di dire che a causare l’apertura dei “buchi neri” sia stata una fuga potente e improvvisa di gas. Ma non solo. La spiegazione potrebbe essere collegata con la sparizione di navi e aerei nella zona controversa conosciuta come Triangolo delle Bermuda.
I tre fori giganti sono stati avvistati nelle penisole Yamal e Tajmyr, scatenando le più svariate ipotesi, dai meteoriti agli UFO. In realtà, secondo gli scienziati, sono molto probabilmente creati da esplosioni di gas sotterranei.
Il riscaldamento dovuto alle condizioni climatiche insolitamente calde della superficie e alle faglie geologiche, ha portato ad un enorme rilascio di idrati di gas. Gli idrati di gas sono molecole d’acqua simile al ghiaccio contenenti gas, in particolare metano.
La spiegazione per la formazione di questo cratere potrebbe anche spiegare la scomparsa di imbarcazioni e aerei nella zona denominata il Triangolo delle Bermuda. L’area si estende nel Nord Atlantico, una regione compresa tra la costa della Florida, Puerto Rico e le isole Bermuda.
Lo scienziato russo Igor Yeltsov sostiene che il Triangolo delle Bermuda sia una conseguenza della reazione degli stessi idrati di gas. Questi iniziano a decomporsi attivamente con il ghiaccio di metano che si trasforma in gas. Succede in un modo simile ad una valanga, come una reazione nucleare, producendo enormi quantità di gas. Questo surriscalda l’oceano e le navi affondano nelle sue acque mescolate con una percentuale enorme di gas. Lo stesso meccanismo rende l’aria sovrasatura di metano, creando un’atmosfera estremamente turbolenta e portando a incidenti aerei. I crateri siberiani, quindi, sono parenti stretti del Triangolo delle Bermuda.
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