IL CAOS NON ESISTE
Ogni
cosa dell’universo ha un suo posto preciso e l’esistenza del DNA
ci fa intuire che la Natura, e di conseguenza la vita stessa, è
regolata da un’intelligenza superiore. Secondo un famoso
astrofisico, affermare che la vita è nata per puro caso equivale a
sostenere che un uragano che imperversa in un deposito di rottami
possa creare un Boeing 707. Dalla fisica sappiamo che la struttura di
base della Natura risiede nel suo “livello quantico”,
infinitamente più profondo di atomi e molecole. Si rammenta che un
“quanto”, l’unità di base di materia e energia, è da dieci a
cento milioni di volte più piccolo del più piccolo degli atomi e
che, a questo livello, materia ed energia diventano intercambiabili.
I quanti sono formati in sostanza da fluttuazioni di energia in
attesa di assumere una forma fisica e la meccanica quantica del corpo
è la base di tutto il nostro essere poiché da questa scaturiscono
segnali invisibili che tendono ad agglomerare atomi, molecole e
cellule: sotto un polso fisico c’è un polso quantico, sotto un
cuore fisico un cuore quantico, e via dicendo.
Tutti
gli organi del corpo hanno quindi un equivalente quantico che ne
determina forma e funzionamento. Non mi dilungherò troppo a parlare
di questi meccanismi invisibili ma basti pensare che la coscienza
umana è in grado di percepire queste minime vibrazioni e che i
livelli più sottili della Natura hanno il più grande potenziale
energetico: se brucio un pezzo di legno si produrrà un certo tipo di
calore ma se ne divido gli atomi con una reazione nucleare l’energia
che si libererà avrà un potere enorme. Il vuoto nero dello spazio
intergalattico (o campo di Higgs), ad esempio, contiene
un’incredibile quantità di energia nascosta ed è così tanta che
quella racchiusa in pochi centimetri cubici potrebbe accendere una
stella. Nel momento in cui un preciso stimolo la sollecita, questa
energia potenziale esce dal suo “stato quantico”, una condizione
probabilistica, trasformandosi in qualcosa di concreto come calore,
luce, e altre radiazioni visibili tra cui la materia intesa come
massa. Questo stimolo è generato da una forza che plasma l’energia.
Questa forza è un’intelligenza, una coscienza che tiene insieme
quanto ha deciso di creare e lo fa naturalmente ad un livello
invisibile, un livello quantico appunto.
Va
da sé che è la coscienza umana, vicaria della coscienza universale,
che a questi livelli funge da “osservatore” e sovrintende tutti i
processi della vita della cellula facendo da mediatore tra il corpo,
la mente e lo spirito. Che ce ne rendiamo conto o meno, noi siamo
responsabili della creazione del nostro veicolo e, senza la nostra
coscienza, che con il suo potere crea i giusti presupposti, le
molecole di cui siamo costituiti esploderebbero in un caos in cui non
potrebbero restare coese altrettanto efficacemente. Insomma, se non
ci fosse questa “fisiologia nascosta” la fisiologia visibile non
potrebbe esistere. Ma la coscienza umana, pur avendo un suo disegno
in armonia con il disegno universale, risponde ed è influenzata
anche da specifici segnali come emozioni, convinzioni e intenzioni
che si potrebbero definire fluttuazioni quantiche indotte
dall’interno. Ecco perché la mente e lo stato emotivo possono
modificare la materia e persino generare o guarire la malattia, come
hanno da poco scoperto alcuni ricercatori in barba ai dogmi della
medicina tradizionale, la quale invece asserisce con certezza che il
corso di una malattia non è modificabile se non da un intervento
esterno. Solo di recente, lamedicina
moderna, ha rivolto l’attenzione sulla relazione tra corpo e
mente anche se ciò non ha ancora determinato profondi cambiamenti di
approccio.
IL BENESSERE HA ORIGINI QUANTICHE
Molti
popoli dell’antichità sapevano tutto questo senza averlo
sperimentato con degli acceleratori di particelle. Potremmo dire che
“scienze” antiche di 4000 anni come l’Ayurveda (termine
sanscrito che significa “conoscenza della vita”), di cui la
medicina occidentale non sa spiegare gli effetti guaritori e che
tratta anche gli aspetti emotivi del paziente con meditazione e yoga,
erano e sono in pratica tecnologie in grado di operare a livello
quantico. A dimostrazione di quanto detto, è stato studiato che
persone affette da patologie psichiche come il disordine multiplo di
personalità, a seconda che si trovino immerse in un’identità
piuttosto che in un altra, presentano stati patologici e fisiologici
a se stanti pur avendo un solo corpo a disposizione. Possiamo perciò
dire che i segnali inviati dalla meccanica quantica del corpo possono
provocare cambiamenti istantanei nella materia di cui è costituito.
Va inoltre detto che ogni singola cellula del corpo fisico è dotata
di una propria intelligenza dipendente da quella della coscienza ma
in grado di reagire autonomamente nei confronti di uno stimolo,
proprio come avviene in un ologramma, dove in una singola unità è
riflessa a livello informazionale l’intera figura.
Comprendo
la difficoltà nel recepire certe affermazioni ma siamo noi e
soltanto noi che a un qualche livello non cosciente, molto più
profondo di quello dei nostri pensieri quotidiani, determiniamo le
nostre malattie o il nostro benessere. In virtù di quanto asserito
dalla fisica quantistica, noi siamo, in termini di forma e salute, la
risultante di tutti questi procedimenti invisibili e istintivi. Per
dirla in breve, possediamo un software e un hardware interdipendenti
e, se il primo porta delle distorsioni nei modelli del suo
linguaggio, è perfettamente inutile continuare ad agire unicamente
sul secondo attendendosi che non si sviluppino recidive. Diventa
altresì fondamentale capire che, al di la delle regole
originariamente imposte dal nostro DNA e
dall’ambiente stesso, anche quello in cui crediamo e che ci
aspettiamo determina ciò che la Natura ci offre. Questo
“entanglement” tra ambiente, coscienza e fisiologia è stato reso
noto da studi come l’epigenetica.
I colpi di scena non terminano qui, poiché le nostre facoltà non si
riducono solamente a questo.
IL MITO DELLA VITAMINA B12 E GLI STUDI DI KERVRAN
Partiamo
da un assunto scientificamente noto: la vitamina B12 è essenziale
alla vita, è presente in abbondanza nei muscoli degli animali e
assente nei vegetali. Com’è possibile allora ottenere questo
prezioso elemento, escludendo gli integratori, se si segue una dieta
vegetariana o, ancor peggio, perfettamente congeniale al corpo umano
come quella fruttariana (che include tutta la frutta e la verdura a
foglia verde)? Un bel dilemma, vero?
Corentin
Louis Kervran (1901 – 1983) fu un chimico e fisico francese al
quale dobbiamo la risposta a questa annosa domanda. Kervran fu per un
ventennio direttore dei servizi francesi per la prevenzione degli
effetti dannosi delle radiazioni atomiche e le sue ricerche
iniziarono nel 1935 per terminare con la sua teoria nel 1961. Non ne
avete mai sentito parlare perché, come solitamente accade, venne
fortemente ridicolizzato dalla comunità scientifica e i suoi studi
vennero insabbiati. Ora, non c’è da stupirsi di questo, quando una
credenza prende corpo e si fissa a livello collettivo, soprattutto se
da essa scaturiscono degli interessi economici, poco o niente ha modo
di cambiare le cose a meno che non succeda qualcosa che possa mettere
seriamente in discussione tale convinzione.
Le
scoperte di Kervran vennero confermate verso il 1973/74 dalle prove
effettuate proprio al CERN di
Ginevra, uno dei centri di ricerca più all’avanguardia che
possiede il mondo occidentale. Inutile dire che il mondo orientale,
brutto, sporco e pieno di gente ignorante secondo le nostre comuni
credenze, ha avuto i suoi centri di sperimentazione in qualche
villaggio sperduto, probabilmente nell’umile capanna di uno
sciamano che curava gratis i propri malati con diete a base di
elementi minerali e vegetali e che non aveva connessioni con nessuna
struttura di tipo ordinistico. Ma andiamo avanti.
I
disturbi funzionali da carenza di vitamina B12 sono molto gravi ed è
facile dedurre che se si trova nella carne, per approvvigionarsi di
questo nutriente, è indispensabile mangiare carne. La sua
composizione si basa, udite, udite, sul cobalto, un elemento tossico
praticamente inesistente sulla crosta terrestre. Uno dei primi
esperimenti di Kervran fu quello di far deporre a delle galline, la
cui dieta era assolutamente priva di calcio ma ricca di altre
sostanze, uova perfette. Come sappiamo il guscio delle uova è
composto da calcio e la deduzione spontanea fu che o le galline
prendevano questo minerale dalle proprie ossa oppure lo
sintetizzavano da altre sostanze. La risposta fu strabiliante: il
loro corpo lo produceva partendo dal potassio, elemento di cui era
ricca la loro nuova dieta. L’esperimento fu poi replicato da altri
ricercatori e verificato su più esseri viventi, vegetali compresi.
Il risultato non cambiò. Cosa centra questo, direte voi, con la B12?
Centra perché questa è una prima dimostrazione di come il corpo, o
meglio la Natura, possa operare delle incredibili alchimie
trasmutando gli elementi e lo fa instaurando delle vere e proprie
reazioni nucleari “deboli”, cioè che avvengono grazie al
rilascio o all’assorbimento di quantità di energia trascurabili:
una fusione fredda a tutti gli effetti! Il grave errore dei fisici
era stato fino ad allora quello di credere che dette trasmutazioni
potessero aver luogo soltanto con reazioni a forte energia come
un’esplosione atomica e, dopo le valutazioni fatte al CERN,
giustificarono tale “anomalia” con l’intervento di “correnti
neutre” dovute a neutrini.
Approfondendo
la relazione che esiste tra calcio e potassio vediamo come questi
elementi siano vicini nella tavola periodica degli elementi: il
potassio ha numero atomico 19 e il calcio 20. Che elemento troviamo
dunque vicino al cobalto che ha numero atomico 27? Il ferro, che ha
numero atomico 26! Capiamo quindi che partendo dal ferro è possibile
sintetizzare il cobalto e di conseguenza la tanto ricercata B12,
proprio come fa qualsiasi animale erbivoro che ne possiede in grandi
quantità nella sua possente muscolatura pur nutrendosi di sola erba
che, come abbiamo compreso, non ne contiene nemmeno l’ombra.
La
comunità scientifica, pur avendo inizialmente riconosciuto l’effetto
Kervran, fece poi pressioni affinché non venisse divulgata la
questione e rimosse ogni traccia della sua ricerca. Il perché è di
facile intuizione, quanto sarebbe costata all’industria
farmaceutica e alimentare una simile scoperta? Moltissimo! Va
comunque ribadito che una dieta a base di carne produce fermentazione
nell’intestino, affatica il corpo e immette nel sangue scorie
azotate e acido urico, per non parlare dell’aspetto
energetico-vibrazionale di questo alimento e del fatto che non
abbiamo nessuna caratteristica fisica che ci assimila ai carnivori.
CONCLUDENDO
Ancora
una volta, la stessa scienza che crediamo sia portatrice di un
progresso intelligente diventa il mezzo con cui convincere le masse
ignoranti a fare o non fare determinate cose pubblicando nei testi
universitari solo gli studi che convengono a chi la finanzia. Perché,
perdonate la solita e noiosa solfa, chi produce ricchezza e ne
garantisce la diffusione, oggi come in passato, detta legge e viene
considerato più dignitosamente di chi lavora con etica e amore per
il prossimo. Ad ogni modo, a Kervran venne assegnato il premio Nobel
(postumo) per la fisica nel 1993 ma a poco valse il fatto, poiché
tutto è volutamente rimasto come prima.
Fonte: statoquantico.it
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