Genesi 6:4; Deuteronomio 1:28; Deuteronomio
2:10-11,20-21; Deuteronomio 9:2; Deuteronomio 3:11; Numeri 13:33;
1Cronache11:23; 1 Samuele 17:4…questi soltanto alcuni dei passi biblici che
parlano di uno degli argomenti più misteriosi che la storia abbia mai
incontrato: i Giganti.
Molti indizi ci portano a pensare che, in un
tempo remoto, una razza simile alla nostra, ma di proporzioni gigantesche, sia
vissuta sul nostro pianeta; una razza che, come vedremo, avrebbe assunto diversi
nomi e lasciato molte tracce, sia pure oggi disperse nel mito e nella
leggenda.
Quello che stiamo per affrontare è di certo uno
dei temi più scottanti dell’archeologia, così come delle scienze parallele, un
tema così vasto che trova spazio anche nella moderna Ufologia e nelle teorie
alternative della creazione; si tratta di una ricerca che molto spesso si è
scontrata con l’archeologia ortodossa, che è stata vittima di innumerevoli
insabbiamenti, oltre che presa spesso di mira dai falsari e dai cacciatori della
notorietà ad ogni costo.
Spesso il mito dei Giganti è stato portato come
spiegazione ad innumerevoli siti archeologici ancora senza una plausibile
risposta, rimangono però delle testimonianze degne di nota, e il forte sospetto
che il voler ad ogni costo riportare al mito la storia dei Giganti nasconda il
bisogno di coprire una scomoda verità.
Da tempo immemorabile e nei luoghi più svariati
della terra, sono stati rinvenuti resti umani appartenenti ad una misteriosa
razza caratterizzata da proporzioni fisiche fuori dal comune; scheletri o parti
di strutture ossee con una altezza variabile dai due ai cinque metri, manufatti
dalle dimensioni eccezionali, orme impressionanti.
Tralasciando per adesso i miti antichi
provenienti dalle regioni orientali e dalle Americhe, iniziamo con il ricordare
quanto descritto nel Libro della Genesi, e più precisamente al versetto 4 del
sesto libro: i giganti si congiunsero con le figlie degli uomini, disobbedendo
agli ordini divini, e generando una nuova stirpe.
Chi erano queste misteriose creature? Forse gli
Angeli Caduti? Oppure una razza già esistente sulla Terra che si espanse verso
nuove conquiste?
La stessa storia, sia pure con qualche
sostanziale differenza, viene ricordata nel Libro di Enoch; il Patriarca,
infatti, condotto in volo fino al Quinto Cielo, vede di persona degli esseri
giganteschi, gli stessi che identifica come gli Angeli Caduti, padri di una
successiva stirpe di Giganti che terrorizzò la Terra.
Stranamente, ma forse neanche più di tanto,
questa storia non è patrimonio esclusivo della Bibbia; la stessa situazione
venne descritta a Cortez nel XVI secolo dagli Incas, quando, ricordando il mito
della creazione, gli parlarono di una razza di Giganti discesa dal cielo che
aveva avuto rapporti con le loro donne.
A testimonianza della veridicità dei fatti,
venne regalato a Cortez un femore della stessa lunghezza di un uomo di media
statura; lo strano reperto venne inviato in dono al Re di Spagna.
Non abbiamo documentazione sufficiente per
suffragare questo avvenimento, rimane però il fatto che la tradizione biblica
era quasi universalmente conosciuta; trovandoci comunque a parlare di
avvenimenti molto lontani nel tempo, è opportuno fare almeno una precisazione:
ammesso che l’osso femorale sia realmente esistito, il rapporto in merito alla
sua altezza deve essere fatto con la statura media del tempo, e non certo con
quella moderna.
Lo stesso discorso vale per il rinvenimento
avvenuto in Inghilterra durante il Medioevo; i resti di un uomo alto circa 4,60
metri con accanto una spada di oltre due metri: si tratta di notizie che non
possono essere formalmente validate, ma le annotazioni sono così tante, e
provenienti dalle fonti più disparate, che risulta difficile non pensare che
esista comunque una verità di fondo.
La flotta di Magellano, nel 1520, ebbe un
contatto con un gigante, e l’evento fu così sconvolgente che uno degli
ufficiali, Pigafetta, si premurò di annotarlo minuziosamente nel diario di
bordo; nel 1578 l’esploratore inglese Francis Drake, negli stessi luoghi
descritti da Pigafetta, si scontrò con degli uomini alti più di due metri e
trenta.
Le stesse identiche storie vengono narrate dai
vari esploratori della Patagonia, e lo stesso Charles Darwin parla di uomini e
donne che superano i due metri d’altezza.
Chi erano queste strane creature? Forse eredi
dei mitici Giganti descritti da innumerevoli tradizioni?
Tenendo conto dell’altezza media di un tempo,
si potrebbe obiettare che si sia trattato di semplici coincidenze, ovvero di
incontri con persone che erano la classica eccezione alla regola; in questo
caso, comunque, ci troveremmo a descrivere tutta una serie di coincidenze
avvenute in luoghi diversi e tempi diversi; possibile che tutti i testimoni si
trovarono ad osservare gli unici uomini che superavano l’altezza media?
Altro dato rilevante è l’osservazione delle
testimonianze pervenute dalla Patagonia; se dividiamo lungo una linea temporale
gli incontri avvenuti, ci troveremmo ad osservare come, andando avanti nel
tempo, la statura descritta diventa sempre più bassa, quasi a testimoniare un
originario incrocio di razze con esseri giganteschi che man mano ha attenuato i
suoi effetti con le successive contaminazioni; in ogni caso, ancora oggi,
l’altezza media dei popoli della Patagonia si aggira intorno a 1,85 metri.
Chi invece fosse sfiorato dall’idea che si
tratti di notizie datate, che non troverebbero posto nell’età moderna, si potrà
ricredere consultando una copia del Daily Mirror datata maggio 1966: una banda
composta da uomini alti più di 2,20 metri, proprio in quel periodo, terrorizzava
alcune tribù della foresta amazzonica; testimone dell’accaduto fu anche un
gruppo di ufficiali appartenenti all’Aeronautica Brasiliana.
Tre anni più tardi, nel 1969, uno scavo
archeologico nei pressi di Terracina, ravvivò nuovamente l’interesse per i
Giganti: cinquanta sarcofagi di terracotta, senza alcuna iscrizione o segno che
ne permettesse l’identificazione, contenenti resti di persone alte anche 2,15
metri.
Ritrovamenti del genere, per quanto possa
apparire poco credibile, ne esistono a centinaia, difficilmente però si riesce a
saperne qualcosa in più; la scienza ufficiale ha da sempre negato l’esistenza
dei Giganti, siano essi vissuti in epoche remote che in un periodo abbastanza
recente.
Questo fronte compatto di negazionisti porta
inevitabilmente ad un processo di disinformazione, oltre che alla perdita
materiale dei reperti.
Se i Giganti sono realmente esistiti, se la
storiache narra la Bibbia e che è riscontrabile in molte altre culture,
antecedenti o meno al libro sacro, descrive una antica verità, dovremmo allora
avere delle tracce visibili; esistono davvero? E’ possibile trovare un filo
comune che leghi i Giganti alla nostra epoca, all’ipotesi Ufologica e alle
narrazioni dei Miti?
Proviamo a cimentarci in questa affascinante
ricerca: non disponiamo di nessuna documentazione che ci aiuti a delineare
l’aspetto fisico della prima razza di Giganti, possiamo soltanto azzardare
l’ipotesi che, in qualche modo, non appartenessero alla razza umana.
Di contro possiamo provare a sbilanciarci
partendo dall’informazione relativa al loro accoppiamento con le figlie degli
uomini; la nuova stirpe che venne generata doveva di certo possedere geni da
entrambe le parti, in pratica il DNA dei Giganti venne incorporato in quello
umano. Posta come punto di partenza questa ipotesi, dovremmo ritrovare alcuni
aspetti caratteristici esaminando da questo punto di vista quelli che,
ipoteticamente, potrebbero essere gli ultimi discendenti.
Possiamo in questo caso aiutarci con le scarse
e frammentarie notizie pervenute nel tempo; attestato che possedevano una enorme
forza fisica e una non comune statura, quello che più ci interessa è però una
strana caratteristica descritta in molti testi antichi: i Giganti, o la maggior
parte di essi, possedevano sei dita, sia nelle mani che nei piedi.
Si tratta ovviamente di una caratteristica che
può essere rintracciata in alcune malformazioni; questo non ci darebbe la prova
concreta, ma esiste una tribù in Ecuador presso la quale tale caratteristica è
prominente, la tribù dei Waorani.
Così come i Giganti, gli Waorani, hanno sei
dita, e allo stesso modo presentano un carattere altamente bellicoso e violento,
tanto che più del 50% delle morti registrate negli ultimi cinque anni sono state
frutto di omicidi.
Esami medici hanno dimostrato che i Waorani non
si ammalano mai di cancro, non hanno malattie cardiovascolari, non soffrono di
pressione alta o allergie; come i Giganti sono alti, fieri, posseggono sei dita
e sono estremamente bellicosi.
Altra popolazione assimilabile geneticamente
alla Mitica Stirpe è quella dei Melugeons, con i quali venne in contatto
l’inglese James Needham nel 1673; anche in questo caso l’uomo notò con
meraviglia le famose sei dita nelle mani e nei piedi.
Lo stesso fenomeno venne documentato nei pressi
di Efeso, in Turchia, si tratta di casi nei quali il gene responsabile è
diventato dominante, e quando ciò accade il gene non può che provenire dal
passato, se poi in questo passato ritroviamo una razza che assume tutte le
caratteristiche riscontrate diventa impossibile pensare ad una semplice
coincidenza.
Questa strana caratteristica fisica, descritta
tra l’altro in Samuele 21:20, è stata spesso riscontrata anche nei ritrovamenti
di scheletri, ad esempio nel 1981 in Arizona e nel 1895 in Irlanda.
Uomini e donne con sei dita, scheletri con sei
dita, antiche testimonianze che narrano di Giganti con sei dita; troppe
coincidenze, e la sequenza non si ferma di certo qui.
In Cile, a Cueva Milodon, esiste un petroglifo
scolpito dentro una caverna, che rappresenta un Gigante con sei dita; le stesse
incisioni sono riportate dal popolo del Pueblo, insieme a tutta una serie di
impronte e piedi disegnati sempre con sei dita.
La descrizione di questa strana caratteristica
fisica, è rintracciabile in centinaia di culture, racconti, incisioni, statue di
divinità, dal più remoto passato fino ai nostri giorni.
William Rutledge, parlando della missione di
recupero Apollo 20, menziona un umanoide con sei dita; nel famoso filmato
dell’autopsia aliena si nota come la figura distesa sul lettino possegga sei
dita per mano e sei dita per piede; nel pannello mostrato tra i presunti detriti
di Roswell si notano incisioni di mani con sei dita; molti testimoni di incontri
ravvicinati parlano di creature con sei dita, e lo stesso accade nelle
registrazioni delle sedute alle quali si sottopongono le vittime di rapimenti
alieni.
Allo stesso modo molte raffigurazioni Sumere
rappresentano personaggi con sei dita, gli Anunnaki presentano sei dita così
come gli Oannes; tutte coincidenze? Perché tutte le tracce scoperte fino ad oggi
debbono necessariamente appartenere al mito?
Tentare di rintracciare una plausibile verità
intorno al Mitodei Giganti non è facile; molte sono le problematiche da
risolvere, soprattutto quelle di carattere scientifico.
Non dimentichiamo che lo scheletro umano riesce
a sopportare una struttura ben definita, non dimentichiamo neanche che il
Gigantismo è una patologia oggi ben conosciuta, ma anche un fenomeno che
anticamente avrebbe dato adito ad innumerevoli, fantasiose interpretazioni; non
dimentichiamo infine che risulta estremamente importante focalizzare con
precisione il periodo storico che vide su questa terra la razza dei
Giganti.
Se infatti è vero che la struttura fisica è
direttamente connessa con la gravità terrestre, è anche vero che tutte le
ricerche effettuate ad oggi presentano come punto storico di riferimento il
periodo preistorico, l'era dei dinosauri, partendo dal punto di vista degli
insegnamenti cattedratici; esiste però anche una teoria ciclica, una teoria che
vede le civiltà nascere, morire e rinascere sull'onda di immani
cataclismi.
Quali erano le condizioni atmosferiche del
nostro pianeta più di cinquanta milioni di anni fa? Erano tali da permettere
l'esistenza di creature simili ai Giganti?
Esistono in effetti delle teorie che ipotizzano
una massa inferiore del nostro pianeta in epoche remote; altra interessante
ipotesi di ricerca è invece quella dell'Universo Elettrico, ovvero di una
gravità non costante ma variabile, con un universo composto al 95% da
plasma.
In questo caso, possedendo il plasma delle
leggi differenti dagli altri tre stati della natura conosciuti (solido, liquido
e gassoso), si potrebbe ipotizzare uno sviluppo abnorme della struttura
fisica.
Secondo questa teoria, abbastanza
rivoluzionaria, l'attuale cosmologia sarebbe in buona parte errata, poiché la
formazione delle galassie e dei sistemi planetari non sarebbe avvenuta grazie
all'interazione gravitazionale, bensì sulla base dell'interazione
elettromagnetica che si crea nel plasma.
Anche se toccare le leggi fisiche, si
potrebbero avanzare altrettante ipotesi: un'atmosfera più densa, una maggiore
velocità di rotazione terrestre con un conseguente effetto centrifugo, una Luna
molto più vicina al nostro pianeta che si muove in sincronia con Pangea
contrastando l'effetto gravitazionale terrestre.
Concludiamo riportando alcune tra le tante
notizie di ritrovamenti legati al mistero dei Giganti; come dicevamo
all'inizio, il condizionale è d'obbligo, ma non mancano casi ancora in attesa di
una valida spiegazione, e quanto troppe coincidenze si affollano in un
consistente spazio temporale e geografico, forse stiamo davvero sfiorando una
antica verità ancora in attesa di essere codificata.
1895: nel corso di attività minerarie
nella contea di Antrim, in Irlanda, venne alla luce un gigante fossilizzato.
L'altezza era di 3,70 metri, e il piede destro presentava sei dita.
Gargayan: durante uno scavo viene alla
luce uno scheletro umano alto 5,18 metri.
Ceylon: rinvenuti resti umani di
individui alti certamente circa 4 metri.
Zone sud-orientali della Cina: rinvenute
ossa umane di individui alti più di 3 metri. Furono anche ritrovati attrezzi
dalle dimensioni sconcertanti; dalle stime effettuate ci sarebbe voluta una
persona di circa 4 metri. Sempre nello stesso scavo vennero rinvenute 500 asce
bipenni del peso di 8 chilogrammi ciascuna.
Tura, nell'Assam (Pakistan
occidentale):rinvenuto uno scheletro umano dell'altezza di circa 3,35
metri.
Cina meridionale: rinvenuti denti umani
grossi circa sei volte in più rispetto a quelli di un uomo normale.
Isole di Giava 1940: rinvenuta una
mascella inferiore appartenente ad un uomo alto intorno ai 3,50 metri.
Sedimenti lacustri di Ol Dway (in Africa del
sud):impronte fossili umane dalle enormi dimensioni su antichi fanghi
pietrificati.
Australia sud-orientale: impronte su
fango pietrificato scoperte dal paleontologo Rex Gibroy; si tratta di mani e
piedi abnormi. Le dita dei piedi misuravano 18,5 centimetri, mentre la mano, dal
polso all'estremità del medio, misurava 28 centimetri.
Caucaso: trovati recentemente da alcuni
antropologi sovietici scheletri di circa 3 metri.
California 1810: rinvenuto lo scheletro
di un gigante che presentava sei dita ai piedi e un cranio di proporzioni
abnormi.
Continente Americano: nel 1870 alcuni
indiani della tribù Omaha dissotterrarono dei teschi che misuravano 60
centimetri.
Isole Aleutine: nel 1943 vennero portati
alla luceossa di proporzioni incredibili, e, crani, anche in questo caso di
50-60 centimetri.
Braystown (Tennesse): intorno al 1810
vennero rinvenute orme di piedi umani dalle incredibili proporzioni e con sei
dita.
Nel 1970, in mare, a 270 Km da Santiago
del Cile, venne rinvenuto uno scheletro umano di 2,38 metri.
Fonti e approfondimenti
I Giganti e il Mistero delle Origini -
Louis Charpentier
www.heramagazine.it
www.ufosigns.org
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