sabato 7 luglio 2012

Stress Test per la Fine dell'EURO




Il 27/06/2012 sono tornate le tensioni sul mercato secondario dei titoli di stato europei dopo il flop dell’asta dei titoli spagnoli a 3 mesi, che hanno evidenziato un clamoroso balzo dei rendimenti al 5,11% dal precedente 2,29% e una domanda in calo. Si tratta di tassi addirittura superiori a quelli fatti registrare da Portogallo e Grecia nelle ultime aste. Di riflesso sono tornate le vendite sui titoli italiani con il rendimento del Btp a 2 anni che ha superato il 7%, mentre lo spread Btp-Bund ha sfiorato di nuovo i 500 punti base.

Questa settimana i riflettori saranno puntati proprio sull’Italia in vista di una serie di collocamenti dei propri titoli di stato. Il 25 novembre andranno in asta BoT a 6 mesi per 8 miliardi di euro e CTZ a 2 anni per 2 miliardi di euro. La settimana prossima, invece, saranno collocati Btp indicizzati all’inflazione per 500-750 milioni di euro nella giornata di lunedì 28 novembre. Il giorno dopo andranno in asta tre Btp con diverse scadenze.

L’accentuarsi della crisi in Europa sta portando Germania e Francia a puntare ad una maggiore integrazione delle politiche di bilancio. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato di voler presentare, in accordo con la Germania, una serie di proposte di modifica ai trattati europei allo scopo di evitare conflittualità tra i paesi membri dell’unione monetaria sulle politiche di bilancio, economiche e fiscali. Il Fondo Monetario Internazionale, invece, ha annunciato la creazione di un fondo anti-contagio, chiamato Flexible Credit Line, che permetterà ai paesi in difficoltà di far fronte ad eventuali emergenze.


Dall’altra parte dell’oceano, ha deluso ieri il Pil USA del terzo trimestre visto che il risultato definitivo è stato pari a +2%, più basso della prima lettura (+2,5%) e inferiore alle attese degli analisti (+2,3%). Il rallentamento della crescita ha indotto alcuni membri della FED a dichiarare che una nuova manovra di allentamento quantitativo (QE3) non andrebbe esclusa alla luce dell’attuale contesto macroeconomico.

Sul Forex l’euro barcolla, ma non crolla nonostante una notizia davvero allarmante che riguarda Cls Bank, cioè il principale organismo al mondo che assicura la regolarità degli scambi sulle valute. Secondo Il Sole 24Ore.com, una fonte vicina a Cls Bank avrebbe riferito alla Dow Jones di uno stress test sulla fine dell’euro, allo scopo di verificare la capacità dei propri sistemi informatici di far fronte alla disintegrazione della valuta europea e all’ingresso delle 17 nuove valute nazionali.
Il cross EUR/USD si è riportato nella parte bassa del trading range e attualmente quota in area 1.3450. I prezzi potrebbero spingersi velocemente fino all’area di supporto di 1.3430-20 per tentare il breakout decisivo e uscire dalla congestione che ingabbia le quotazioni da diversi giorni. Considerando anche la debolezza delle borse europee (i futures hanno aperto con vistosi gap down), il cambio euro/dollaro potrebbe effettuare lo strappo decisivo almeno fino a 1.3360-50. Rischia molto anche EUR/JPY, in area 103.60, che potrebbe andare a testare 103.20 per il breakout ribassista decisivo (target 102.80). Sul Forex occhio anche al cable, che sembra poter andare ad effettuare la rottura del supporto di 1.5580 (target 1.5510-20).

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