1) Quella del Bene e del Male. Ne abbiamo attinto tutto quello che potevamo senza capire però come gestirla... Conseguenza (Causa - Effetto) muoriamo.
2) Quella della Vita Eterna. E qui viene da pensare che ci sia un sistema per non far invecchiare le cellule o qualcosa di simile...
Beh... Guardate questi due ricercatori a cosa si stanno avvicinando...
(ANSA) - ROMA, 8 OTT - Il Premio Nobel per la Medicina 2012 e' stato assegnato a Johb. Gurdon e Shinya Yamanaka per la scoperta delle cellule staminali riprogrammate. Il britannico Gurdon, 78 anni, e' stato un pioniere della ricerca sulle staminali. Nel 1962 ha scoperto che una cellule adulta puo' ''perdere la sua identita''' ed essere riprogrammata per specializzarsi in un tipo di cellula diversa. Yamanaka, 50 anni, ha messo a punto una tecnica che permette di riprogrammare le cellule adulte e gia' differenziate.
Tornare indietro nel tempo: si può. Almeno per le cellule. Questo è il senso della scoperta di John Gurdon e Shinya Yamanaka, che gli è valsa il premio Nobel per la Medicina 2012. I due scienziati hanno scoperto che le cellule mature e con funzioni ben definite possono essere riprogrammate e fatte regredire a cellule immature, capaci di differenziarsi in qualsiasi altra cellula dell’organismo. «I loro studi - come si legge sul comunicato stampa del Karolinska Institutet, prestigioso centro di ricerca svedese che ogni anno dal 1901 assegna il premio Nobel per la Fisiologia o Medicina - hanno rivoluzionato la nostra conoscenza sullo sviluppo delle cellule e dell’organismo».
Prima di questa scoperta si
sapeva che l’embrione, nato dalla fecondazione, era formato da cellule
indifferenziate e immature, in grado di “trasformarsi” in qualsiasi cellula
dell’organismo maturo. Queste cellule, chiamate totipotenti, man mano che
l’embrione si sviluppa, acquistano delle funzioni definite e si specializzano,
diventando cellule muscolari, neuroni, cellule dell’epidermide e così via, fino
a coprire tutte le funzioni necessarie all’organismo adulto. La scoperta di
Gurdon e Yamanaka ha dimostrato che la differenziazione che avviene nel corso
dello sviluppo in realtà non è unidirezionale, come si pensava, ma reversibile.
Il che significa che una qualsiasi cellula matura del nostro organismo può
essere fatta regredire a cellula totipotente, e trasformata in qualsiasi altra
cellula matura e differenziata.
Il primo passo avanti fu
fatto da Gurdon nel 1962 con un esperimento sulla rana, con cui spezzò il
dogma per cui una cellula specializzata ha un solo destino e può diventare un
solo tipo di cellula. Al contrario, anche quando diventa matura, una cellula
conserva al suo interno tutte le informazioni necessarie per differenziarsi in
qualsiasi altra cellula dell’organismo. Gurdon lo verificò sostituendo il nucleo
di una cellula uovo di una rana con quello di una cellula matura, intestinale,
prelevata da un girino. L’uovo si sarebbe poi sviluppato in un girino sano
nonostante il nucleo introdotto fosse già differenziato. Dimostrazione del fatto
che il nucleo della cellula matura non aveva perso la sua capacità di guidare lo
sviluppo di un organismo funzionale. La scoperta in seguito fu studiata e
sviluppata fino a portare alla tecnica di clonazione dei mammiferi, anche
criticata in passato.
Quarant’anni dopo, Yamanaka
completò la scoperta lavorando sulle cellule staminali embrionali (cellule
staminali pluripotenti che sono isolate dall'embrione e coltivate in
laboratorio), isolate per la prima volta dai topi grazie a Martin Evans (Premio
Nobel 2007). Yamanaka cercò, infatti, di trovare i geni responsabili dello stato
di indifferenziazione della cellula, e una volta individuati li testò
introducendoli con varie combinazioni all’interno delle cellule mature, fintanto
che non riuscì a ottenere una cellula staminale pluripotente. La scoperta fu
pubblicata nel 2006 e fu subito considerato un importante passo avanti.
Yamanaka, a differenza di Gurdon, aveva direttamente fatto regredire una cellula
pluripotente, senza dover rimuovere il nucleo cellulare, trasferendolo in
un'altra cellula.
Inutile dire che la
scoperta ha importanti conseguenze sulla ricerca scientifica in campo
medico, sia perché ha fornito dei nuovi e utili strumenti per la ricerca di base
sia perché ha portato a notevoli progressi in molti settori della medicina. Le
cellule staminali pluripotenti indotte (induced pluripotent stem cells o iPS
cells) possono anche essere preparate da cellule umane e potrebbero rivelarsi
degli strumenti preziosi per la comprensione dei meccanismi delle malattie. Le
cellule ottenute da pazienti con determinate malattie, infatti, possono essere
fatte regredire e il loro sviluppo confrontato con quello delle cellule di
individui sani, in modo da capire il meccanismo che determina la malattia e
sulla base di questo individuare nuove terapie mediche.
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