La più grande domanda e la più grande discussione teologica di sempre.
Cristo è Dio trino con lo Spirito Santo oppure racchiude tutta l'essenza della divinità essendo umano ma è un essere distinto dal Padre?
Ci sono molti modi per affrontare questo argomento ma nessuno di questi non fa saltare giù dalla sedia quelli che credono in un modo o nell'altro. Effettivamente vi sono specifiche spiegazioni teologiche da entrambi i lati che supportano la tesi ma anche la "fede" di chi ci crede.
Ma andiamo per gradi:
La Trinità è la dottrina centrale delle più diffuse chiese cristiane quali la cattolica e quelle ortodosse, oltre che delle Chiese riformate storiche come quella luterana, quella calvinista e quella anglicana. Ma oltre il fatto che tale dottrina non viene presentata in modo univoco, esiste tutt'oggi una minoranza di chiese cristiane che si dichiarano anti-trinitarie, come i Mormoni e i Testimoni di Geova.
La dottrina si è precisata nell'ambito del Cristianesimo antico: prima nel credo del primo concilio di Nicea (325), poi nel credo niceno-costantinopolitano (381), dove venne affermato come primo articolo di fede l'unicità di Dio e, come secondo, la divinità diGesù Cristo figlio di Dio e Signore[5], a seguito, tra le altre, della controversia suscitata da Ario, che negava quest'ultima.
Il dogma della "trinità" è in relazione alla natura divina: esso afferma che Dio è uno solo, unica e assolutamente semplice è la sua "sostanza", ma comune a tre "persone" (o "ipòstasi") della stessa numerica sostanza (consustanziali) e distinte. Ciò non va interpretato come se esistessero tre divinità (politeismo) né come se le tre "persone" fossero solo tre aspetti di una medesima divinità (modalismo). Le tre "persone" (o, secondo il linguaggio mutuato dalla tradizione greca, "ipòstasi") sono in effetti ben distinte ma formate della stessa sostanza:
- Dio Padre, creatore del cielo e della terra e Padre celeste del mondo;
- il Figlio: generato dal Padre prima di tutti i secoli, fatto uomo nella persona di Gesù Cristo nel seno della Vergine Maria, il Redentore del mondo.
- lo Spirito Santo che è l'"amore" perfetto e divino (in greco agàpe) che il Padre e il Figlio mandano ai discepoli di Gesù per far loro comprendere e testimoniare le verità rivelate.
Questo è quello che dice la cristianità più antica e classica... Anche se non è dato di sapere come la pensavano i discepoli a riguardo in quanto, quello che avete letto sopra, è di fatto un'interpretazione degli studiosi cattolici condivisa in seguito dai riformisti.
Ecco invece cosa pensano coloro che non ritengono divino Cristo:
La causa che portò alla convocazione del primo concilio di Nicea fu la disputa ariana, che giunse a una svolta all'inizio del IV secolo d.C. I protagonisti furono tre teologi-filosofi provenienti da Alessandria d'Egitto. Da una parte c’era Ario, e dall'altra gli ortodossi Alessandro e Atanasio. Ario affermava che il Figlio non fosse della stessa essenza, o sostanza, del Padre e che lo Spirito Santo fosse una persona ma inferiore a entrambi. Parlava di una “triade” o “Trinità”, pur considerandola formata di persone ineguali, delle quali solo il Padre non era stato creato.
D'altra parte Alessandro e Atanasio sostenevano che le tre persone della Divinità fossero della stessa sostanza e che pertanto non fossero tre Dèi, ma uno solo, sebbene il Padre fosse il "primo" e la causa delle altre due.
Ario, "volendo difendere il monoteismo più rigoroso, secondo cui Dio è "trascendente" accusò Atanasio di reintrodurre il politeismo. In effetti l'arianesimo viene considerato da molti studiosi moderni come il ramo più rigoroso del subordinazionismo cristologico dei primi padri della Chiesa (Giustino, Origene, Tertulliano, Erma, Ireneo di Lione ecc.), i quali ancora non si interrogavano sul rapporto fra le persone della divinità. Atanasio accusò Ario di reintrodurre il politeismo, dal momento che distingueva la natura divina delle tre persone.
Accanto a Dio, Ario poneva infatti una creatura "che può essere chiamata dio in modo improprio" ("Dizionario Mondadori di Storia Universale"), considerato il Figlio di Dio ma ritenuto da egli semplicemente "la prima creatura di cui il Padre si era servito per compiere la creazione", incarnatosi in Gesù, simile ma non uguale a Dio, che avrebbe avuto esistenza dal nulla, affermando che "generare" e "creare" fossero sinonimi. Gli ortodossi invece ribadivano l'assoluta unità di Dio, e se il Logos era divino, (come era affermato nelprologo di Giovanni "il Logos era Dio"), ciò non comportava una suddivisione o una moltiplicazione di dei, ma Dio era sempre uno solo. In questo senso il termine "generazione" indicava l'unità della natura e non andava inteso in senso temporale e umano, con un prima e un dopo, ma il Figlio era eternamente generato, cioè era sempre stato insito in Dio. Al tempo opportuno il Verbo si sarebbe incarnato in Gesù, in un processo di abbassamento e annichilimento, e l'unione della natura divina e di quella umana nella persona di Gesù diede origine ad un'altra serie di controversie nei secoli successivi.
La controversia ariana non terminò a Nicea. L'arianesimo ebbe grande fortuna nell'Impero romano e in certi momenti presso la corte imperiale. Molte tribù germaniche che invasero l'impero romano professavano un cristianesimo ariano e lo diffusero in gran parte dell'Europa e dell'Africa settentrionale, dove continuò a prosperare fino a gran parte del VI secolo, e in alcune zone anche più a lungo.
E' complicato? Non finisce qui... Quello che abbiamo sempre creduto per tradizione da quando siamo nati è diverso da quello che credevano all'inizio i cristiani...
« Quando affermo che il Figlio è distinto dal padre, non mi riferisco a due dèi, ma intendo, per così dire, luce da luce, la corrente dalla fonte, ed un raggio dal sole » | ||
(Ippolito)
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Come sostengo da tempo, 3 entità unite in una sola volontà, che danno origine ad una " forza" in costante apprendimento e mutamento, la quale ha raggiunto nell'"amore" la sua forma più potente, ma credo andrà e sia ben oltre anche l'amore, il tutto univoco.
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