Giaceva trenta metri sotto il livello del mare. Ci sono voluti tre anni di scavi e quattro di ricerche geofisiche. La città porta il nome di Heracleion per i greci, o Thonis per gli antichi egizi.
Una città a dir poco mitologica riemerge dagli abissi Mar Mediterraneo dopo essere stata sepolta nella sabbia e nel fango per piu' di 1200 anni e' stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria.
In fondo al mare d’ Egitto è stata ritrovata una città nascosta, una città avvolta per secoli da un mito secondo cui la città era stata letteralmente inghiottita dal Mar Mediterraneo. Oggi il mito si sta rivelando essere realtà storica.
Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.
Il francese Franck Goddio e il suo team di archeologi dello IEASM (European Institute for Underwater Acheology) , dopo ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e scavi della durata di ben 13 anni, stanno ripercorrendo gli eventi e scovando i frammenti storici necessari per svelare i misteri della città scomparsa.
Dalle acque di Abukir sono riemersi reperti sorprendentemente ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, di un centro-cardine decisivo per il commercio internazionale del tempo e anche di un attivo centro religioso. Quello che ne emerge, di conseguenza, è che ‘Thonis-Heracleion’ sarebbe stato un punto di riferimento commerciale importante per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Ma ciò che ci si domanda è: perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata; tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità è ancora da sviscerare.
Finora sono stati dissotterrati 64 antichi relitti di navi, più di 700 ancoraggi , monete d’oro, pesi da Atene, stele di grandi dimensioni di scritte egiziane e greco antico, manufatti religiosi. È stata rinvenuta una grande statua di granito rosso di carattere religioso, una scultura in pietra di 16 piedi, la stele richiesta dal faraone Nectanebo I (378-362 a.C.) che rievoca nell’aspetto la stele di Naucrati presente presso il Museo Egizio del Cairo, e tanto altro ancora.
Il ritrovamento di tali reperti archeologici coadiuverà gli storici nella ricostruzione storica dei fatti, un appassionante compito per tutti gli archeologi subacquei che stanno cercando di dare nuovamente luce a questa città perduta attraverso i cocci di storia che, una volta riuniti tutti assieme, costituiranno un altro puzzle affascinante delle terre faraoniche d’Egitto che per secoli seducono tutto il mondo, scrivendo così nuove pagine nei libri di storia.
Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.
Il francese Franck Goddio e il suo team di archeologi dello IEASM (European Institute for Underwater Acheology) , dopo ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e scavi della durata di ben 13 anni, stanno ripercorrendo gli eventi e scovando i frammenti storici necessari per svelare i misteri della città scomparsa.
Dalle acque di Abukir sono riemersi reperti sorprendentemente ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, di un centro-cardine decisivo per il commercio internazionale del tempo e anche di un attivo centro religioso. Quello che ne emerge, di conseguenza, è che ‘Thonis-Heracleion’ sarebbe stato un punto di riferimento commerciale importante per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Ma ciò che ci si domanda è: perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata; tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità è ancora da sviscerare.
Finora sono stati dissotterrati 64 antichi relitti di navi, più di 700 ancoraggi , monete d’oro, pesi da Atene, stele di grandi dimensioni di scritte egiziane e greco antico, manufatti religiosi. È stata rinvenuta una grande statua di granito rosso di carattere religioso, una scultura in pietra di 16 piedi, la stele richiesta dal faraone Nectanebo I (378-362 a.C.) che rievoca nell’aspetto la stele di Naucrati presente presso il Museo Egizio del Cairo, e tanto altro ancora.
Il ritrovamento di tali reperti archeologici coadiuverà gli storici nella ricostruzione storica dei fatti, un appassionante compito per tutti gli archeologi subacquei che stanno cercando di dare nuovamente luce a questa città perduta attraverso i cocci di storia che, una volta riuniti tutti assieme, costituiranno un altro puzzle affascinante delle terre faraoniche d’Egitto che per secoli seducono tutto il mondo, scrivendo così nuove pagine nei libri di storia.
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