L’“incontro ravvicinato” con
il colonnello Roberto Doz, per trent'anni pilota dell'Aeronautica Militare e
fondatore dell'associazione "Ufo e piloti".
PADOVA. Da Saonara a
Monselice, da Cadoneghe al Monte Venda passando per l'Arcella e il centro città,
Padova sembra davvero riposare sotto una "autostrada UFO".
Centinaia di luci, strane forme e inspiegabili animano le notti della provincia. Perché Padova? Perché adesso? Cosa sono quelle luci? Da dove vengono? Sono molte le domande senza risposta per i tanti testimoni oculari, un esercito di cittadini attoniti che giorno per giorno cresce di numero.Uno di questi è il colonnello Roberto Doz, aponense, per trent'anni pilota dell'Aeronautica Militare, poi insegnante di navigazione aerea e Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica. Il 13 dicembre del 1985 Doz vide qualcosa che cambiò la sua vita, tanto da indurlo a fondare l'associazione "Ufo e Piloti", e a renderlo uno dei massimi esperti di UFO in Italia.
Centinaia di luci, strane forme e inspiegabili animano le notti della provincia. Perché Padova? Perché adesso? Cosa sono quelle luci? Da dove vengono? Sono molte le domande senza risposta per i tanti testimoni oculari, un esercito di cittadini attoniti che giorno per giorno cresce di numero.Uno di questi è il colonnello Roberto Doz, aponense, per trent'anni pilota dell'Aeronautica Militare, poi insegnante di navigazione aerea e Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica. Il 13 dicembre del 1985 Doz vide qualcosa che cambiò la sua vita, tanto da indurlo a fondare l'associazione "Ufo e Piloti", e a renderlo uno dei massimi esperti di UFO in Italia.
Colonnello Doz, sembra che
Padova sia un crocevia di UFO. Perché?
«Se si analizza la statistica
degli avvistamenti, scopriamo che gli UFO sorvolano alcune zone in particolare.
Ad esempio le zone con un geomagnetismo elevato, ed è noto che i Colli Euganei
sono interessati da una particolare attività geomagnetica. Alcuni elementi
geologici... sono molto attratti dal silicio, e Monselice ne è ricchissima.
Tengono d'occhio, poi, le infrastrutture civili e militari. Ad esempio, Abano
Terme è sede dell'ENAC, ente che regola il traffico aereo di metà del nord
Italia. Padova è un importante snodo stradale e ferroviario, e ha una zona
industriale attiva e importante. Sul Monte Venda, durante la Guerra Fredda, vi
era una base dell'Aeronautica Militare, mentre ora è un punto nevralgico per le
telecomunicazioni. Siamo a due passi dalle basi americane dei Berici, a due
passi da Aviano. C'è il petrolchimico di Porto Marghera, la centrale
termoelettrica di Porto Tolle. Tutto concorre a che Padova sia, per loro,
estremamente interessante».
Ma perché tengono d'occhio le
nostre infrastrutture?
«Tendiamo a considerare una
civiltà come superiore in base al suo potere coercitivo, ma sbagliamo. La loro
superiorità si esprime anche a livello etico. Stanno monitorando le energie che
abbiamo imbrigliato e che potrebbero distruggere il nostro pianeta: il nucleare,
l'inquinamento, l'elettromagnetismo. La loro intenzione è di
proteggerci».
Perché negli ultimi tre anni
ci sono stati tanti avvistamenti?
«Sappiamo che ciclicamente la
loro attività si fa più intensa, è quello che in gergo si chiama “Flap”. Non
sappiamo per quale ragione, e non sappiamo perché scelgano una zona piuttosto
che un'altra. Quello che appare chiaro è che ultimamente stanno effettuando
numerosi voli sulla nostra zona».
Qual è l'avvistamento più
eclatante di cui ha notizia?
«Mi colpì un avvistamento
fatto da due soldati, di sentinella alla base militare del Monte Venda negli
anni '80. Fui testimone del racconto dei due militari. La loro Campagnola si
spense all'improvviso, e due sfere di luce calarono sulle loro teste. Ovviamente
si terrorizzarono. Uno si rifugiò sotto la macchina, ustionandosi con la
marmitta, l'altro, addirittura, si gettò dalla scarpata rompendosi qualche
osso... un po' eccessivo per “marcar visita”, non le pare?
Ci parli del suo
avvistamento.
«Ero al casello autostradale
di San Cesareo, vicino a Roma. Vidi un oggetto oblungo, sembrava quasi un vagone
ferroviario, con una fiamma bluastra sulla parte posteriore, una specie di
propulsore...era a poca distanza da me e compiva movimenti velocissimi, con
virate ad angolo retto. Questo prevede un sistema non-inerziale che noi non
conosciamo. Quel giorno non fui l'unico a vederlo.
E l'avvistamento più
attendibile?
«Senza dubbio quello di
Giancarlo Cecconi, e fu effettuato proprio sopra i nostri cieli nel 1979.
Cecconi era un pilota militare di un ricognitore G-91, che tornando da una
missione sugli appennini venne dirottato dalla torre di controllo di Istrana
verso un oggetto sigariforme nero, lungo parecchie decine di metri. Scattò circa
80 fotografie prima che l'oggetto, letteralmente, scomparisse».
Molti
degli avvistamenti fatti a Padova parlano di “sfere di luce”. Che
cosa sono?
«L'ipotesi più plausibile è
che siano robot-sonda. Probabilmente servono al monitoraggio delle attività
umane, della radioattività e dell'inquinamento».
Ma quanto c'è di suggestione e
quanto di realtà negli avvistamenti?
«A volte è facile che ci si
sbagli. Basta vedere, ad esempio, un aereo in fase d'atterraggio. Gli UFO
compiono movimenti velocissimi ed angoli ben definiti, niente curve, e
soprattutto non fanno nessun rumore».
Invito - italiano
RispondiEliminaIo sono brasiliano.
Dedicato alla lettura di qui, e visitare il suo blog.
ho anche uno, soltanto molto più semplice.
'm vi invita a farmi visita, e, se possibile seguire insieme per loro e con loro. Mi è sempre piaciuto scrivere, esporre e condividere le mie idee con le persone, a prescindere dalla classe sociale, credo religioso, l'orientamento sessuale, o, di Razza.
Per me, ciò che il nostro interesse è lo scambio di idee, e, pensieri.
'm lì nel mio Grullo spazio, in attesa per voi.
E sto già seguendo il tuo blog.
Forza, pace, amicizia e felicità
Per te, un abbraccio dal Brasile.
www.josemariacosta.com
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