Il capitalismo nella
sua versione neoliberale ha sfiancato se stesso. Gli squali della finanza non
vogliono perdere i loro profitti, e spostano il peso principale del debito sui
pensionati e sui poveri. Un fantasma della “Primavera Europea” sta tormentando
il Vecchio Mondo e gli oppositori del capitalismo spiegano alla gente come le
loro vite siano state distrutte. Questo è l’argomento dell’articolo di un
economista portoghese, Guilherme Alves Coelho.Esiste una nota
espressione, cioè che ogni nazione ha il governo che si merita. Questo non è del
tutto vero. Le persone possono essere ingannate da una propaganda aggressiva che
influenza attraverso schemi, e sono dunque facilmente manipolate. Menzogne e
manipolazioni sono l’arma contemporanea della distruzione di massa e
dell’oppressione delle persone. Sono efficaci quanto i tradizionali mezzi di
guerra. In molti casi si integrano a vicenda. Entrambi i metodi vengono
utilizzati per ottenere la vittoria alle elezioni e distruggere i paesi
ribelli.
Ci sono molte modalità per manovrare l’opinione pubblica, nella quale l’ideologia del capitalismo è stata fondata e mitizzata. È una combinazione di false verità che sono state ripetute milioni di volte, nel corso delle generazioni, e quindi diventate indiscutibili per molti. Sono state programmate per rappresentare il capitalismo come credibile e per mobilitare il sostegno e la fiducia delle masse. Questi miti sono distribuiti e promossi mediante strumenti multimediali, istituzioni educative, tradizioni familiari, appartenenze a credi religiosi, ecc. Ecco di seguito i più comuni di questi miti.
Ci sono molte modalità per manovrare l’opinione pubblica, nella quale l’ideologia del capitalismo è stata fondata e mitizzata. È una combinazione di false verità che sono state ripetute milioni di volte, nel corso delle generazioni, e quindi diventate indiscutibili per molti. Sono state programmate per rappresentare il capitalismo come credibile e per mobilitare il sostegno e la fiducia delle masse. Questi miti sono distribuiti e promossi mediante strumenti multimediali, istituzioni educative, tradizioni familiari, appartenenze a credi religiosi, ecc. Ecco di seguito i più comuni di questi miti.
Mito
1. Con il capitalismo, chiunque lavori duramente può diventare
riccoIl
sistema capitalistico procura ricchezza in maniera automatica agli individui che
lavorano duramente. I lavoratori inconsciamente hanno creato una speranza
illusoria, ma se non si realizza, potranno biasimare soltanto loro stessi.
Infatti, con il capitalismo, la probabilità di successo, indipendentemente da
quanto si può aver lavorato, è la stessa in una lotteria. La ricchezza, con rare
eccezioni, non si crea con il duro lavoro, ma è il risultato di frode e mancanza
di rimorso per coloro i quali hanno maggior influenza e potere. È un mito che il
successo sia il risultato di duro lavoro, e combinato con la fortuna e una buona
dose di fiducia, dipenda dalle abilità di impegnarsi in attività imprenditoriali
e dal livello di competitività. Questo mito crea i seguaci del sistema che lo
supportano. Anche la religione, specialmente quella Protestante, lavora a
supporto di questo mito.
Mito
2. Il capitalismo genera ricchezza e prosperità per tuttiLa
ricchezza, accumulata nella mani di una minoranza, prima o poi sarà
redistribuita tra tutti. L’obiettivo è permettere al datore di lavoro di
accumulare ricchezza senza fare domande. Allo stesso tempo la speranza è
sostenuta dal fatto che prima o poi i lavoratori verranno premiati per il loro
lavoro e la loro dedizione. Infatti, anche Marx concluse che lo scopo definitivo
del capitalismo non è la redistribuzione della ricchezza ma la sua accumulazione
e concentrazione. Il divario crescente tra i ricchi e i poveri nell’ultima
decade, specialmente dopo la creazione del sistema del neo-liberalismo, ha
provato l’opposto. Il mito è stato uno dei più comuni durante la fase del
“social welfare” nel periodo post-bellico, e il suo principale scopo era la
distruzione dei paesi socialisti.
Mito
3. Siamo tutti sulla stessa barcaLa
società capitalista non ha classi, quindi la responsabilità dei fallimenti e
delle crisi ricade su tutti e ognuno deve pagare. L’obiettivo è creare un senso
di colpa tra i lavoratori, permettendo ai capitalisti di aumentare i ricavi
cedendo invece le spese alle persone. Infatti, la responsabilità ricade
interamente sulle élite formate da miliardari che supportano il governo e sono a
loro volta da esso supportati, e che hanno sempre goduto di grandi privilegi
nella tassazione, negli appalti, nelle speculazioni finanziarie, nelle
off-shore, nel nepotismo, ecc. Il mito è impiantato dalle élite per eludere la
responsabilità per la condizione del popolo, e per obbligare quest’ultimo a
pagare gli errori delle élite.
Mito
4. Capitalismo significa libertàLa
vera libertà la si può raggiungere soltanto attraverso il capitalismo con
l’aiuto del cosiddetto “mercato dell’auto-regolazione”. L’obiettivo è quello di
creare qualcosa simile alla religione del capitalismo, dove ogni cosa viene
presa com’è, e di negare alla gente il diritto di partecipare nelle decisioni
macroeconomiche. Certo, la libertà nel prendere le decisioni è la massima
libertà, di cui però gode soltanto una ristretta cerchia di individui potenti,
non le persone comuni, e nemmeno le agenzie governative. Nel corso di summit e
forum, nei ristretti gruppi, a porte chiuse, i capi di grandi compagnie, banche
e corporation multinazionali, prendono le decisioni finanziarie ed economiche
più importanti di natura strategica. I mercati, pertanto, non si regolano
autonomamente, vengono manipolati. Questo mito è stato utilizzato per
giustificare l’interferenza negli affari interni di paesi non-capitalisti,
basata sull’assunto che non hanno libertà, ma hanno regole.
Mito 5. Capitalismo
significa democraziaLa
democrazia può esistere soltanto con il capitalismo. Questo mito, che senza
problemi segue il precedente, è stato creato per impedire la discussione su
altri modelli di ordine sociale. Si sostiene che siano tutte dittature. Il
capitalismo è affiancato da concetti come libertà e democrazia, mentre il loro
significato viene distorto. Infatti la società è divisa in classi e i ricchi,
che sono l’ultra-minoranza, dominano su tutti gli altri. La “democrazia”
capitalista non è nient’altro che una dittatura mascherata, e le “riforme
democratiche” sono processi opposti al progresso. Come il mito precedente, anche
questo serve come scusa per criticare e attaccare i paesi
non-capitalisti.
Mito
6. Elezioni sono sinonimo di democraziaElezioni
sono sinonimo di democrazia. L’obiettivo è denigrare e demonizzare gli altri
sistemi e impedire una discussione sui sistemi politici ed elettorali, nei quali
i leader vengono determinati attraverso elezioni non borghesi, per esempio in
virtù dell’età, dell’esperienza, o popolarità dei candidati. Infatti è il
sistema capitalista che manipola e corrompe, un sistema in cui il voto è un
termine condizionale e le elezioni solo un atto formale. Il mero fatto che le
elezioni sono sempre vinte da rappresentanti della minoranza borghese li rende
non-rappresentativi. Il mito che le elezioni borghesi garantiscano la presenza
di democrazia è uno dei più radicati, e anche alcuni partiti e forze di sinistra
credono in questo.
Mito
7. Alternando partiti al potere è lo stesso di avere
un’alternativaI
partiti borghesi che periodicamente si alternano al potere hanno programmi
alternativi. L’obiettivo è perpetuare il sistema capitalista all’interno della
classe dominante, alimentando il mito che la democrazia si riduce alle elezioni.
Infatti, è ovvio che un sistema parlamentare bi-partitico o multi-partitico è in
realtà un sistema mono-partitico. Si tratta di due o più fazioni di un’unica
forza politica, che si alternano, imitando il partito con una politica
alternativa. Le persone scelgono sempre un agente del sistema, essendo certe che
non è ciò che stanno facendo. Il mito che i partiti borghesi abbiano diversi
programmi e che siano anche oppositivi, è uno dei più importanti, se ne parla
costantemente per far funzionare il sistema capitalista.
Mito
8. Il politico eletto rappresenta il popolo e quindi può decidere per
essoAl
politico è stata concessa autorità dal popolo e può governare a suo piacimento.
Lo scopo di questo mito è nutrire le persone di promesse vuote e nascondere le
reali misure che in pratica saranno implementate. Infatti i leader eletti non
adempiono le promesse o, peggio, iniziano ad implementare misure non dichiarate,
che spesso contraddicono e talvolta sono addirittura in conflitto con la
Costituzione originale. Spesso tali politici, eletti da un’attiva minoranza, a
metà mandato raggiungono la soglia minima di popolarità. in questi casi, la
perdita di rappresentanza non porta ad un ricambio del politico attraverso mezzi
costituzionali, ma al contrario, porta ad una degenerazione della democrazia
capitalista in una dittatura reale o dissimulata. La pratica sistemica della
falsificazione della democrazia nel regime capitalista è una delle ragioni
dell’aumento del numero delle persone che non partecipano alle
elezioni.
Mito
9. Non c’è alternativa al capitalismoIl
capitalismo non è perfetto, ma è l’unico sistema politico ed economico
possibile, e quindi il più appropriato. L’obiettivo è eliminare lo studio e il
sostegno ad altri sistemi ed eliminare la competizione usando tutti i mezzi
possibili, anche la forza. In realtà, non ci sono altri sistemi politici ed
economici, il più conosciuto è il socialismo scientifico. Anche all’interno
della cornice del capitalismo, vi sono altre versioni, come il “socialismo
democratico” dell’America Latina o il “capitalismo socialista” dell’Europa.
Questo mito intende intimidire le persone, per evitare discussioni sulle
alternative al capitalismo e per assicurare l’unanimità.
Mito
10. I risparmi generano ricchezzaLa
crisi economica è causata da un eccesso di benefici per i lavoratori dipendenti.
Se vengono rimossi, il governo risparmierà e il paese diventerà ricco.
L’obiettivo è spostare la responsabilità per il pagamento del debito capitalista
nel settore pubblico, inclusi i pensionati. Un altro scopo è far sì che le
persone accettino la povertà, sostenendo che sia temporanea. Questo mito ha
altresì l’intento di facilitare la privatizzazione del settore pubblico. Le
persone sono convinte che i risparmi siano la “salvezza”, senza menzionare che
ciò si realizza attraverso la privatizzazione dei settori più redditizi i cui
futuri guadagni andranno persi. Questa politica porta ad una diminuzione delle
entrate dello stato e ad una riduzione dei benefici e delle
pensioni.
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