venerdì 17 agosto 2012

Dal 28 Luglio un Alieno è sotto Analisi?


Una struttura scientifica statunitense sarebbe in possesso del corpo di un essere non umano e presumibilmente extraterrestre. Lo ha annunciato il 28 Luglio scorso il dottor Steven Greer, Presidente e Direttore del CSETI (Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence) e promotore del Disclosure Project (Iniziativa di informazione globale contro la segretezza sugli UFO/ET), dalle pagine del suo blog.
Il comunicato stampa di Greer così recita: “Si profila per noi la possibilità di includere nel film ‘Sirius’ la documentazione del test scientifico condotto su una possibile Entità Biologica Extraterrestre (EBE), che è stata recuperata ed è deceduta. Questa EBE è in custodia di un cooperative institute (ente accademico e di ricerca scientifica negli USA solitamente non-profit, N.d.R.) intenzionato a condurre ulteriori esami scientifici sul possibile ET. Al momento non ci è consentito rivelare il luogo in cui il corpo è custodito, né l’identità della persona o delle persone che lo possiedono”.




Nel blog di Greer il sensazionale annuncio è posto subito dopo le ultime notizie sul documentario Sirius’, prodotto dalla A. Kaleka, in fase di completamento e reso possibile grazie a contributi privati che hanno raggiunto la cifra complessiva di 250.000 dollari, con uscita prevista entro il Dicembre 2012. Greer ha dichiarato che il montaggio definitivo vedrà incluso il rapporto scientifico a riprova dell’esistenza di questa EBE, senza specificare se saranno anche mostrate immagini dell’essere.
Greer ha spiegato: “Ho avuto modo, insieme alla Dr.ssa Jan Bravo - membro del consiglio direttivo STAR (Agency for Science Technology and Research) e collega medico di pronto soccorso - di incontrare il gruppo che possiede l’EBE e di analizzarlo personalmente e professionalmente. Si tratta in effetti di un cadavere reale e certamente non è di plastica o artificiale. Il corpo ha una testa, due braccia e due gambe ed è umanoide. Abbiamo visto ed esaminato radiografie dell’essere. La sua anatomia, tuttavia, non appartiene all’homo sapiens (uomo moderno) o a qualsiasi ominide conosciuto (predecessori dell’uomo)”.
Il comunicato di Greer sottolinea la necessità di procedere speditamente, ma con grande cautela, a causa dei problemi di sicurezza e scientifici connessi all’esplosivo potenziale sociologico di tale scoperta. Inoltre, per i costi, attualmente non finanziati, degli esami di Risonanza Magnetica, del DNA a livello forense, della datazione al carbonio con test isotopici, da effettuare presso laboratori specializzati. Al momento, secondo Steven Greer, “escluse le ipotesi che si tratti di un ominide, di anomalie genetiche umane e così via, è certamente un reale esemplare biologico e potrebbe essere, in effetti, quello che sembra”. Il team di ricerca è composto dalla dottoressa Bravo, specialista in medicina di pronto soccorso, da Steven Greer, dal dottor Theodore C. Loder, professore emerito dell’Università di New Hampshire (dipartimento Scienze della Terra) e da altri scienziati che desiderano mantenere la propria identità riservata.
A fronte degli ingenti costi, nell’ordine delle decine di migliaia di dollari, Greer si appella all’aiuto economico dei privati perché, altrimenti, non sarebbe possibile completare tutte le adeguate analisi nella massima riservatezza, priorità assoluta questa per garantire il successo di un’impresa a rischio. Greer ritiene che anche sul progetto Sirius possano profilarsi le stesse avversità che caratterizzarono la nascita e lo sviluppo del Disclosure Project nel 2001.
Fra le sette vittime della sparatoria di martedì scorso nel tempio Sikh ad Oak Creek, nei pressi di Milwaukee in Wisconsin, c’è anche il presidente della congregazione, Satwant Singh Kaleka, padre di Amardeep (Arm) Kaleka, il regista di ’Sirius’ e amico di Steven Greer. Secondo i media americani, Sadwant Singh Kaleka armato solo del suo ’kirpan’, il coltello sacro Sikh, ha ingaggiato con l’aggressore neonazista un’impari lotta che ha consentito a decine di persone di trovare scampo. Sadwant è divenuto un eroe per la comunità indiana e per tutti gli Stati Uniti.
Dubbi sussistono sul fatto che l’autore della strage, Wade Michael Page, quarantenne veterano dell’Esercito USA e convinto neonazista, ucciso da un poliziotto nello scontro a fuoco, abbia agito da solo. Ma non esiste alcun elemento che ponga in connessione questa nuova, tristissima pagina di storia americana, con il lavoro di Greer e la questione UFO.Amardeep Kaleka è un giovane filmaker indiano deciso a portare a termine la sua fatica, nonostante la tragica perdita del padre.
Da me interpellato in posta elettronica Greer ha rilasciato la seguente dichiarazione per ’L’Indro’: “Confermo. Ho visto ed esaminato l’essere. Un genetista ci assiste per verificare che non si tratta di un’anomalia genetica umana. Speriamo di poter condurre i test MRI e DNA al più presto possibile, se il proprietario del corpo darà il suo consenso. Si tratta sicuramente di un campione biologico, biologico e reale. La domanda è: cos’è? Lo vedremo, alla luce di ulteriori analisi”.
L’essere sarebbe di dimensioni pressoché minuscole, con un’altezza di circa 45 centimetri, quindi decisamente inferiori a quelle dei Grigi.
Tutto ciò ci riporta alla trama iniziale del Santilli Footage, il famoso filmato della cosiddetta Autopsia Aliena che nel 1995 fece impazzire il mondo intero per le scioccanti immagini che ritraevano il corpo di una presunta creatura aliena sottoposto a dissezione.
Ray Santilli, il documentarista inglese che lo divulgò, nel 2006 dichiarò che si era trattato di un’opera di restauro cinematografico da pellicole originali da lui reperite intorno al 1993 e irrimediabilmente deteriorate due anni dopo, quando con il suo partner in affari Gary Shoefield disposero dei fondi necessari per il lancio del filmato. Santilli e Shoefield decisero allora di filmare nuove sequenze, girate in un appartamento londinese da un regista/illusionista, Spyros Melaris e con l’aiuto di un gruppo di amici. Nel filmato ottenuto, di effetto assai prossimo alle immagini originali inutilizzabili, inserirono - a loro dire - pochissimi fotogrammi salvati e dichiararono il tutto come autentico e risalente al 1947. A distanza di 17 anni, su quelle sequenze il giudizio pende sul falso, ma manca ancora un punto di chiarezza finale, perché nessuno, a cominciare dallo stesso Santilli, ha portato prove definitive in merito.
Ora la situazione potrebbe ripetersi. Con una sostanziale differenza: quelli di Santilli erano filmati che mostravano un pupazzo di lattice riempito con interiora d’animale abilmente fatto passare per ’creatura aliena’. Nel caso di Greer, la creatura aliena dovrebbe esistere realmente. Se è vero che la discrezione è priorità assoluta, la reticenza di Greer nel fornire altre informazioni potrebbe nuovamente giocargli contro, mettendolo ancora di più in cattiva luce agli occhi degli ufologi tradizionali e di chi giustamente non si accontenta di dichiarazioni roboanti e non supportate da evidenze fisiche.
D’altra parte, il dottor Greer ha espresso un’Ufologia fatta di una presa di coscienza radicale contro il sistema politico e a favore delle fonti energetiche alternative, ottenendo egregi risultati nel promuovere il processo di divulgazione pubblica della verità sull’esistenza del fenomeno UFO e delle interazioni ET con il nostro pianeta.
Un impegno che ha avuto come apice la storica conferenza stampa del Disclosure Project, tenutasi il 9 Maggio 2001 presso il National Press Club a Washington DC, che vide la partecipazione di decine di testimoni militari e civili, quasi tutti in possesso di nullaosta Top Secret. Con le loro testimonianze giurate il sistema venne messo alla prova, ma il muro del silenzio non mostrò alcuna crepa consistente. Il Disclosure Project ebbe solo effetti momentaneamente tangibili sull’opinione pubblica soprattutto americana, mentre l’ufologia tradizionale è parsa non volerne tenere conto, accusando costantemente Greer di portare avanti le sue iniziative solo a scopo di profitto personale. Sul piano degli effetti più a lunga scadenza, il Disclosure Project ha dischiuso alcune porte di Washington alla questione UFO vista in ottica esopolitica, ma oltre non è andato. E non è detto che il documentario ’Sirius’ riesca ad andare oltre.
Il compianto astronomo e grande divulgatore scientifico americano Carl Sagan, autore del memorabile ’Contact’, era solito dire: “Extraordinary claims require extraordinary Evidence” (“Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”) e, nel caso della minuscola EBE di Steven Greer, il responso di nuove analisi scientifiche dovrà dimostrare che Sagan aveva ragione.

L'articolo completo è di Maurizio Baiata e lo abbiamo tratto dal quotidiano on-line L'Indro a questo link
http://www.lindro.it/Autopsia-di-un-extraterrestre,9913#.UCPrhPYaOf4

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