Interessante storica
intervista della giornalista Paola Harris all'ufologo, violinista e scrittore di
alcune tra le migliori antologie di casi UFO e incontri con gli alieni Timothy
Good.
PH: Cosa hai imparato sulla presenza
extraterrestre sulla Terra?
TG: Nell’ultimo capitolo “ Unearthly Disclosure
“ parlo delle rivelazioni che mi sono state fatte da personale militare e dei
servizi segreti riguardo allo “status quo”. Sono informazioni che risalgono agli
anni ’80 fino all’’89, quindi sono un po’ datate ma molto significative. Mi è
stato rivelato che gli Alieni hanno stabilito basi qui da molto tempo e che sono
qui da tantissimo.
PH: Quindi alla fine di questo libro tu giungi a queste conclusioni.
TG: Sì, ho ricevuto moltissime informazioni riguardo a basi aliene su questo pianeta, collocate soprattutto negli Stati Uniti..
PH: Le nomini?
TG: Si, una si trova in Australia, due nel Pacifico che sono molto grandi, alcune nell’area delle Bermuda e una nei Caraibi.
PH: Esistono anche città, è vero? Intere città?
TG: Non saprei dirlo, io non le ho viste.
PH: Ma cosa dicono le tue informazioni?
TG: Basta che pensi alle informazioni fornite
da quel contattato venezuelano, non ricordo come si chiama -Enrique Castillo
Rincon- che è stato preso alla fine degli anni ’70 ed è stato portato in due
basi aliene, una delle quali nelle Ande. L’altra era nella Fossa delle Marianne,
la parte più profonda dell’Oceano Pacifico. Scende fino a 11000 metri di
profondità e da qualche parte, lungo i bordi della fossa, esiste una grande base
aliena descritta come un insieme di grandi globi sottomarini completamente
autosufficienti, con vegetazione ed abitanti di aspetto umano.
PH: Timothy, quando io dico “base” penso ad una
base militare, la gente pensa che gli Alieni abbiano basi militari.
TG: Beh, non è detto che una base sia per forza
militare, per esempio “base” può significare anche “campo base”.
PH: Sì, ma quando le persone pensano ad una
base, pensano ad una base militare.
TG: Beh, non dovrebbero.
PH: Quindi dobbiamo chiarire che quando tu ed
io parliamo di “basi” intendiamo semplicemente “posti dove loro vivono”.
TG: Voglio anche aggiungere che molti di questi
esseri si trovano su questo pianeta da molto prima di noi. Quindi non ci stanno
semplicemente facendo visita, sono esseri che hanno vissuto su questo pianeta
ben prima dell’Homo Sapiens e, infatti, sono loro gli artefici della nostra
evoluzione. Noi siamo una razza ibrida.
PH: E non sono tutti Grigi.
TG: Assolutamente no.
PH: Questo è proprio ciò che voglio far sapere
alla gente.
TG: Esistono specie differenti.
PH: Esistono specie differenti e gran parte di
esse sono umanoidi.
TG: Esattamente.
PH: E alcuni di loro possono essere
tranquillamente scambiati per umani.
TG: Assolutamente.
PH: Ed è questo che la gente non vuole capire.
Si sono impressi in mente un’immagine stereotipata di alieni piccoli, grigi e
con grandi occhi e questi sarebbero gli unici extraterrestri presenti sul nostro
pianeta. Ma non è così.
TG: Ne esistono molti tipi differenti e alcuni
di essi sono certamente umanoidi, collegati a noi geneticamente..
PH: Cosa dice quel contattista? Che aspetto
avevano?
TG: Emotivamente erano molto freddi con lui. In
quelle basi c’erano uomini e donne e lui li incontrò per diversi anni. Era
diventato amico di uno di loro che in quel periodo viveva tra noi dissimulato
come uomo d’affari svizzero. Lo incontrò in Sud America. Lui era qualcosa tipo
un rappresentante di lozioni dopobarba. Enrique rimase amico di questo
personaggio per molto tempo. Pensava che fosse un individuo molto interessante
anche se dal comportamento a tratti bizzarro. Ma tempo dopo Enrique venne
prelevato con un raggio di luce a bordo di un’astronave che era uscita da un
lago in Sud America, non ne conosco l’esatta posizione geografica. E lì si trovò
davanti il tizio che lui aveva pensato essere un uomo d’affari svizzero.
PH: Questa storia suona familiare, dobbiamo
seguirla. E’ molto interessante il fatto che una persona che sembrava un uomo
d’affari svizzero fosse uno di loro.
TG: Anche io ho avuto il mio contatto con loro,
quindi posso parlare con cognizione di causa.--
PH: Puoi darmi maggiori dettagli?
TG: Bene, ho già parlato di quest’ episodio in
qualcuno dei miei libri. Per esempio, nel 1967 mi trovavo a New York con la
London Symphony Orchestra. A quell’epoca avevo già incontrato alcuni amici di
George Adamski che mi avevano parlato di alieni presenti in territorio
statunitense ed avevo già avuto un’esperienza, nel 1963 e sempre in America, con
una donna che mi aveva confermato telepaticamente di non essere terrestre
quando, col pensiero, glielo avevo domandato. Dunque, la stessa cosa accadde a
New York nel febbraio del 1967. Mi misi a chiedere mentalmente, con molta
intensità, una prova che esseri di altri mondi vivessero lì e lavorassero lì.
Dopo circa mezz’ora di questa forte emissione mentale entrò nella hall
dell’albergo in cui mi trovavo un tizio alto circa un metro e ottanta, vestito
con un impeccabile completo grigio, camicia bianca, cravatta scura, capelli un
po’ ondulati, colorito leggermente abbronzato ed uno sguardo molto intelligente.
Prima che questo accadesse avevo seguito questa procedura: mi ero seduto
nell’atrio e avevo cominciato a ripetere mentalmente: “Se qualcuno di voi si
trova nell’area di New York, per favore venga a sedersi vicino a me e mi dia una
prova.” E dopo circa mezz’ora arrivò questo tizio e si sedette vicino a me,
Aveva con sé una valigetta diplomatica, la aprì con un gesto deliberato e ne
tirò fuori il New York Times, iniziò a girare le pagine, ripiegò il giornale e
lo rimise dentro rimanendo seduto. Allora io pensai “forse è quest’uomo vicino a
me” ed iniziai a chiedergli mentalmente: “Se sei di un altro mondo per favore
porta l’indice della mano destra all’altezza della narice destra e tienila
ferma.” Non appena pensai questa frase lui fece esattamente quel gesto, poi si
alzò e se ne andò.
PH: In quale libro parli di quest’episodio?
TG: Alien Base (Base Terra n.d.T). Comunque ci
sono stati anche altri incontri; quello con la donna fu nel 1963. La gente mi ha
chiesto spesso “perchè non parli con loro?” Non so dire il perchè. Comunque
l’anno scorso, senza entrare in dettagli, forse ho avuto l’opportunità di
parlare con qualcuno che credo non fosse di questo mondo.
PH: Mi puoi dire in che paese ti trovavi quando
accadde quest’altro episodio?
TG: In Europa. Mi convinsi che quell’uomo non
era di questo mondo. Non vi fu alcuna conferma telepatica ma io ero certo che
lui venisse da qualche altra parte, protesi la mano verso di lui e lui la toccò
appena guardandomi intensamente. Io lo guardai a mia volta e dissi:” Penso che
tu possieda una grande conoscenza”. Lui non disse nulla e questo fu tutto. Certo
è una prova ben misera paragonata alla storia precedente ma bisogna comprendere
i piccoli particolari che denotano il modo di agire di questa gente.
PH: Noi non disponiamo di una base metodologica
di studio per gli alieni di tipo umano. Se cerchiamo le prove abbiamo ben poca
gente disposta a parlarne. Per questo non abbiamo alcun tipo di protocollo da
seguire. A un certo punto nel mio libro (Esopolitica, come parlare con una sfera
di luce?) parlo del documento congiunto Einstein-Oppenheimer, la lettera del
Majestic-12 in cui loro due parlano del futuro, della necessità di essere tutti
uniti per creare un protocollo di azione riguardo a questi esseri che vengono a
farci visita. Il problema è:”chi dovrebbe rappresentare la Terra?” e fu a questo
problema che Eistein e Oppenheimer tentarono di dare risposta quando inviarono
la loro lettera al presidente Truman.
TG: E’ vero?
PH: Devi leggere cosa c’è in quel documento, è
molto interessante. Fa parte dei Documenti Majestic.
TG: Li ho letti, Tim Cooper me li ha mandati
alcuni anni fa.
PH: Dice che dovrebbe esistere una specie di
“Super ONU” in grado di rappresentare la Terra nel suo complesso perchè nessuna
singola nazione può arrogarsi il diritto di rappresentare l’intera specie umana.
Dice anche che questi altri esseri potrebbero possedere delle proprie culture.
La data del documento è giugno 1947, quindi prima di Roswell.
TG: Certo, comunque anche prima erano stati
recuperati velivoli alieni. Sembra che ne sia stato recuperato uno nel 1945 in
Nuovo Messico, un altro nel 1941 in Missouri, un altro nelle Hawaii nel 1944
recuperato dalla Marina degli Stati Uniti e, naturalmente, c’è quello recuperato
in Italia nel 1933. Esiste la riproduzione del documento originale.
PH: Gli X Files di Mussolini?
TG: Sì, abbiamo proprio la copia del telegramma
del 1933.
PH: Il tuo lavoro è talmente enorme ed hai
svolto tali e tante ricerche che qui mi focalizzerò solo sulla questione che
riguarda gli Alieni di aspetto umano, questione che è sorta prepotentemente in
Italia negli ultimi tempi, grazie all’uscita di due libri. Questi libri parlano
di basi sotterranee e sottomarine e di alieni in tutto e per tutto simili a noi
nell’aspetto.
Allora perchè pensi che la nostra società abbia
dato tanta importanza ed abbia commercializzato solo un tipo di Alieno, il
cosiddetto EBE-Entità Biologica Extraterrestre? TG: Probabilmente perchè gli alieni di aspetto umano non sono abbastanza impressionanti.
PH: Ma ciò ha portato moltissima gente a
screditare Adamski.
TG: Adamski aveva ragione su molte cose. Lui
lavorò anche per il Governo degli Stati Uniti, lo sapevi?
PH: No, non lo sapevo.
TG: Aveva un passaporto speciale, è in Alien
Base (Base Terra n.d.T.), puoi leggerlo.
PH: E’ per questo che fu sepolto ad Arlington?
TG: Fu sepolto ad Arlington perchè aveva
prestato servizio nell’esercito circa nel 1913. Chiunque abbia fatto parte
dell’esercito può essere sepolto ad Arlington, non c’è nulla di misterioso in
questo.
PH: Il messaggio fondamentale di Adamski fu che
loro erano qui, che erano umanoidi, che erano come noi e che volevano contattare
i principali rappresentanti del potere, incluso il Vaticano.
TG: E lo hanno fatto. Adamski visitò il Papa
nel maggio del 1963, questo è sicuro.
PH: Con un messaggio chiaro.
TG: Sì, da parte della gente di altri mondi con
cui lui era in contatto. Lui fu anche il primo a dire che gli alieni avevano
stretto dei rapporti con il nostro apparato militare. Lo disse negli anni ’50.
PH: Okay, le affermazioni di Adamski
concordavano con quelle di Eugenio Siragusa in Sicilia.
TG: Un altro contattista molto interessante, in
seguito diventò piuttosto strano ma è chiaro che per la gente diventa difficile
vivere con simili personaggi.
PH: Il contattista di cui mi sto occupando
attualmente si chiama Maurizio Cavallo e ha fatto parte del gruppo di Siragusa.
Si trovava in Sicilia quando aveva 13 anni e insieme a lui c’era Giorgio
Buongiovanni. Cavallo afferma di aver visto alieni alti e biondi con tute blu
che si aggiravano intorno a casa di Siragusa sotto l’Etna.
TG: Anch’io ho scritto molto su questi primi
casi italiani degli anni ’50. Sono assolutamente affascinanti e, credo, molto,
molto importanti.
PH: Ma, Timothy, lui possiede ben quattro
lettere del presidente Eisenhower, io ne ho pubblicata una nel mio nuovo libro.
TG: Esatto,sono casi molto interessanti e c’è
un nuovo libro, tra l’altro, in inglese, proprio sui contattasti italiani di
quel periodo. Spero di comprarlo qui.
PH: Poiché sia Siragusa che Adamski ebbero
questi contatti, perchè decise di scrivere a Siragusa?
TG: Non lo so, non ho visto la lettera.
PH: Ce l’ho io, è genuina e ne esistono ben
quattro.
TG: E’ ancora vivo?
PH: No, ma ci sono sua moglie e suo figlio che
ci stanno fornendo questo materiale. Io ho una copia xerox di una delle quattro
lettere. E’ molto cordiale. C’è il nome di Eisenhower in cima e c’è scritto
qualcosa di generico tipo” Sì, faremo tutto quello che è in nostro potere , vi
facciamo i migliori auguri” etc. La firma è quella del Presidente. Tu fai parte
di quei ricercatori che pensano che Eisenhower entrò in contatto con gli alieni?
TG: Sì, ma non posso pronunciarmi sulla lettera
perchè non l’ho vista.
PH: Comunque tutto questo avrebbe un senso. Ti
posso mandare una copia della lettera così la puoi studiare. Perchè mai
Eisenhower avrebbe dovuto scrivere ad un contattista italiano?
TG: Sono sicuro che esiste una base nel
Mediterraneo.
PH: Quindi negli anni ’50 e ’60 ci fu un
tentativo (lasciamo da parte Billy Meier per il momento) da parte di alieni di
aspetto umano di entrare in contatto con noi e questo viene generalmente
rifiutato perchè questi esseri avrebbero avuto aspetto umano.
TG: Sì, questi sono i fatti perchè loro sono
connessi con noi, sono i nostri fratelli maggiori, se preferisci. Sono qui da
molto più tempo di noi.
PH: Concordo con te. E questo come cambia la
situazione, visto che il contatto è già avvenuto?
TG: Non so dirtelo. Penso che dovremo aspettare
nuove prove, forse prove scientifiche dell’esistenza di civiltà precedenti alla
nostra. Si parla tanto di Atlantide e Lemuria, forse in futuro emergeranno prove
concrete di tutto questo.
PH: Ritieni che i nostri governi sappiano che
alcuni di questi esseri sono uguali a noi?
TG: Beh, quando parliamo di governi dobbiamo
renderci conto del fatto che in quegli ambiti sono solo pochissime persone a
sapere come stanno veramente le cose. E’ un argomento talmente spinoso che è
tenuto segretissimo. Ma quei pochi che nei governi hanno accesso alle
informazioni sono ben consapevoli che esistono comunicazioni e contatti con
militari, sicuramente con alcuni scienziati e forse anche con persone normali, e
che questo va avanti da moltissimo tempo, forse da migliaia di anni.
PH: Pensi possibile che alcuni di questi
individui o gruppi che sono come noi abbiano collaborato nella realizzazione di
tecnologie avanzate?
TG: Penso che sia possibile, ma non so fino a
quale livello. E’ possibile che noi si abbia degli alleati, degli amici che ci
stiano aiutando a sviluppare, per esempio, tipi di trasporto più efficienti
degli attuali. Comunque non posso darlo per certo. Ho raccolto anche voci che
dicono che ci avrebbero fornito nuovi tipi di armi. Credo che l’ex ministro
della Difesa canadese Paul Hellyer abbia inteso dire che ci stiamo preparando
per le Guerre Stellari, la guerra nello spazio, ed è molto preoccupato per
questo. Se fosse vero sarebbe veramente agghiacciante, ma ci sono anche dati che
parlano di una minaccia rappresentata da altre specie di alieni, ne sono certo.
PH: Ciò implicherebbe che non sono tutti
positivi nei nostri confronti. E’ importante sottolinearlo. Un’ultima domanda:
esiste un messaggio spirituale in tutto questo e se c’è, qual è?
TG: Che siamo esseri forniti di spirito, che
esiste un legame con questi esseri antico di millenni e che ci sono segnali
positivi all’orizzonte che ci fanno sperare in un enorme passo avanti per
l’umanità che le farà finalmente comprendere qual è il suo vero posto
nell’universo.
PH: Quindi c’è ancora speranza.
TG: Indubbiamente ci sono grandi possibilità là
fuori. Bisogna pensare in maniera positiva.
PH: E’ per questo che continui a lavorare tanto
e continui a fare divulgazione?
TG: E’ possibile, non posso affermarlo con
sicurezza, ma mi sento guidato. E’ per questo che sono qui e faccio quello che
faccio. Penso che il vero motivo sia questo.
AMMESSO CHE GLI ALIENI ABBIANO BASI SUL NOSTRO PIANETA PER QUALE MOTIVO NON AIUTANO L'UMANITA' A LIBERARSI DEI PETROLIERI,BANCHIERI,POLITICI CORROTTI,CHE INQUINANO,SFRUTTANO L'UMANITA'.
RispondiEliminafacile non gli e ne frega un cazzo
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