sabato 19 aprile 2014

Una nuova verità sulla Sindone da due docenti Padovani

La nuova verità sulla Sindone

Il crocifisso così come siamo abituati a vederlo nelle nostre chiese potrebbe non essere del tutto corretto.

La posizione del Cristo, con le gambe flesse - a detta degli studi che da dieci anni Matteo Bevilacqua, docente di fisiopatologia respiratoria dell’Università di Padova sta conducendo con il professor Giulio Fanti - sarebbe innaturale.

Fanti è associato nel dipartimento di Ingegneria Industriale dell’ateneo patavino e da quasi 30 anni attivissimo sindonologo, autore di libri sulla materia, recentemente arrivato alla ribalta della cronaca per le sue teorie alternative sulla datazione della Sindone, che lui riporta all’epoca di Cristo. Grazie a un progetto di ateneo dell’Università di Padova era stato possibile infatti sviluppare metodi alternativi di datazione della Sindone basati sull’analisi meccanica e opto-chimica. I risultati di queste analisi avevano, secondo il professore, prodotto datazioni tutte tra loro compatibili fornendo una data del 33 a.C. con un’incertezza di 250 anni.

Gli ulteriori studi padovani hanno richiesto molto tempo, l’uso di una copia della Sindone in scala 1 a 1 e di parti anatomiche da cadavere (mani e piedi) per simulare la crocifissione. «Le sperimentazioni su cadavere che abbiamo potuto svolgere nell’istituto di Anatomia normale a Padova con una riproduzione della Sindone 1 a 1, ci hanno portato a novità assolute - sottolinea il dottor Bevilacqua - Ad esempio l’uomo della Sindone ha subito un grave trauma cadendo con la croce sulle spalle, subendo una lussazione della spalla destra (aveva il braccio più lungo), una paralisi del braccio destro e un emotorace, cioè un versamento di liquidi nella cavità toracica che si può verificare dall’espansione che si nota sul telo».




Ma non sono le uniche scoperte del team padovano. L’uomo della Sindone è stato trafitto sette volte con i chiodi: due volte alla mano destra, alla mano sinistra e al piede destro e una volta al piede sinistro. Però alla croce è stato fissato con quattro chiodi: uno alla mano destra, uno alla sinistra, uno al piede destro e uno ai due piedi insieme. Il sinistro sopra il destro. «Sulla Sindone a livello dei piedi osserviamo due chiazze diverse l’una dall’altra e vediamo distintamente la pianta del piede destro, mentre si scorge male quello di sinistra (il piede destro era piatto perché inchiodato al legno). Ed è proprio sul piede destro che si credeva inchiodato con un solo chiodo che si scorgono due nuclei di sanguinamento, quindi due buchi».

Secondo lo studioso l’uomo della Sindone venne strattonato, cosa che provocò una lussazione, per far arrivare il piede al buco preformato sulla croce. «L’uomo era leggermente flesso, ma non piegato come si vede nei crocifissi - spiega - con il ginocchio sinistro più alto e accavallato sul destro, con il calcagno di sinistra che si appoggia sul piede destro». Di un’altra cosa i ricercatori sono convinti: il corpo venne lavato, come dimostrano i rivoli di sanguinamento che sarebbero stati provocati dal sangue fuoriuscito dai fori dell’inchiodatura. «Secondo noi ci sono molti indizi che comprovano l’autenticità della Sindome di Torino - spiega Bevilacqua - perché testimoniano quanto scritto nei Vangeli. Ci sembrava giusto rendere pubblico questo nostro lavoro, così come abbiamo fatto con i precedenti, come contributo alla conoscenza»


Articolo di Daniela Boresi per il Gazzettino.it

1 commento:

  1. L’immagine del volto sindonico, confrontato con l'autoritratto di Leonardo, anch'esso custodito a Torino, indicherebbe che Gesù e Leonardo da Vinci avrebbero avuto un volto somigliante verso il termine della vita, come l’ebbero Leonardo e Michelangelo Buonarroti se guardiamo al ritratto dello scultore che ne fece da anziano Daniele da Volterra. Oltre ad avere un intelligenza simile nel metodo con Gesù, i due grandi artisti verso il termine della loro vita avrebbero un volto tendente a quello di Gesù, che di fatto ha valenza archetipa. Questo avrebbe una sua validità sia che la Sindone sia vera reliquia sia che sia un falso veritiero. Ciò nulla toglie alla divinità di Gesù, anzi. Cfr. ebook (amazon). Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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