giovedì 27 febbraio 2014

Ritrovati 70 libri di metallo in Giordania che potrebbero cambiare la storia proto-cristiana

Un’antica collezione di 70 piccoli libri, rilegati con filo, potrebbe rivelare i segreti degli albori del cristianesimo e cambiarne parzialmente la storia. I libri sono stati scoperti cinque anni fa in una grotta situata in una zona remota della Giordania, dove è noto che i profughi cristiani fuggirono dopo la caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. Documenti importanti, rispetto allo stesso periodo, erano già stati precedentemente scoperti nella zona.
Gli esperti sono ancora divisi sul giudizio di questi reperti, tuttavia se ne fosse verificata l’autenticità sarebbe una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni, tanto da rivaleggiare in importanza con la scoperta dei Rotoli del Mar Morto, avvenuta nel 1947. Non più grandi di una carta di credito, le pagine dei libri mostrano immagini, simboli e parole che sembrano riferirsi al Messia ed alla sua crocifissione e resurrezione. Inoltre, alcuni di questi libri sono sigillati, e ciò ha indotto gli esperti a ipotizzare che possa trattarsi della raccolta perduta, dei codici citati nel “Libro delle Rivelazioni” della Bibbia.

mercoledì 26 febbraio 2014

Oggetto Luminoso non identificato inseguito a Savona da due F-15 Eagle.

"Un ufo nei cieli tra Finale e Savona, inseguito da due f-15 Eagle in direzione Corsica? Segnalazioni e foto di un lettore".
In molti ieri pomeriggio hanno visto lo strano oggetto luminoso e sentito il rumore dei mezzi. E' quello che si stanno chiedendo molti lettori, dopo che ieri pomeriggio, nei cieli savonesi, sono stati avvistati quelli che sembrerebbero essere due caccia militari. In tantissimi infatti hanno segnalato i romboanti motori dei mezzi aerei, intorno alle 17, che inseguivano, come si vede dalla segnalazione e foto del lettore, uno strano oggetto luminoso. Il problema è che non si è capito se si è trattasse di una semplice esercitazione o ci fosse qualcos'altro. Dalle foto scattate dal nostro lettore ieri si vede infatti stagliarsi nel cielo terso un circonferenza luminosa: che gli alieni siano dunque tra noi?

martedì 25 febbraio 2014

Ampliamento di Coscienza e Abduction


La psicologa e ricercatrice brasiliana Gilda Moura è tra i maggiori esperti del fenomeno dei rapimenti da parte di extraterrestri. Il fatto è doppiamente interessante in quanto la dottoressa Moura afferma di essere partita da posizioni di assoluto scetticismo nei confronti dei casi, all’inizio piuttosto rari, che venivano segnalati in Brasile. Presto tuttavia la dottoressa Moura ha notato una differenza sostanziale tra i racconti dei rapiti e quelli di persone soggette a paralisi ipnagogica. Queste ultime, afferma la psicologa, provano sensazioni decisamente sgradevoli, mentre nel caso dei rapiti, una volta superati la paura e lo shock per il carattere insolito dell’esperienza, il sentimento generale è piuttosto di serenità.

Una mappatura del cervello dei rapiti ha fatto inoltre riscontrare un’attivazione del tutto insolita dei lobi frontali e prefrontali . A questa attivazione corrisponde anche lo sviluppo di nuove facoltà quali sensitività, preveggenza, telepatia e contatto costante con gli esseri che hanno operato il rapimento.
“Si tratta”, ha affermato la dottoressa Moura in una recente conferenza tenuta in Brasile, “di un’onda cerebrale anomala che non può essere creata da fantasie, false memorie, o paralisi ipnagogiche”.
Citando il libro Trasformadores de Consciência da lei dedicato al fenomeno dei rapimenti, la psicologa ha affermato che al momento della pubblicazione del saggio non possedeva tutti i dati di cui dispone oggi sulle modifiche riscontrate nel cervello dei rapiti. “Oggi,” ha detto, “posso capire meglio il significato dell’attivazione delle onde beta ad alta frequenza che riscontrai nel cervello delle persone da me esaminate. Tale risultato è stato pubblicato nel volume II del Journal of Scientific Exploration insieme a una sintesi delle mappature cerebrali, effettuate da me e dal noto psichiatra John Mack su un gruppo di rapiti e/o contattisti.”

lunedì 24 febbraio 2014

Approfondimento: Le Piramidi al Polo Sud sono vere!

La scienza non esclude che in passato l'Antartide possa essere stato un luogo dal clima temperato. E' possibile che alcune immagini scattate in Antartide rivelino l'esistenza di piramidi sotto i ghiacci del Polo Sud?
piramidi polo sud antartide

Se osserviamo le civiltà che hanno popolato il nostro pianeta fin dalla notte dei tempi, la forma piramidale dei monumenti sembra essere quella più apprezzata dagli antichi costruttori e, allo stesso tempo, la più enigmatica.
La piramide è stata utilizzata come tipologia in architettura soprattutto in Egitto e da alcune civiltà precolombiane nell’America centrale. Eppure, diversi archeologi contemporanei continuano a scoprire edifici monumentali di forma piramidale in ogni angolo del pianeta.
In tal senso, la scoperta più recente è quella eseguita da Danny Hilman, geologo senior del Centro Indonesiano per la Ricerca geotecnica e titolare di un dottorato di ricerca presso l’Istituto di Tecnologia della California.
Il team guidato da Hilman sta lavorando sul sito di Ganung Padang, una collina nascosta tra i vulcani indonesiani e che potrebbe essere il monumento più antico mai scoperto. Il ricercatore, infatti, ritiene che le strutture visibili sulla collina facciano parte di una piramide che potrebbe risalire a più di 9 mila anni fa [Leggi articolo].

domenica 23 febbraio 2014

L’ENIGMA DELLA SPADA VICHINGA ULFBERHT: FORGIATA CON TECNOLOGIE DEL FUTURO?

spada ulfberht vichinghi

Ulfberht è il nome impresso su particolari spade vichinghe utilizzate in Scandinavia intorno al 10° secolo d.C. La forgiatura di queste armi sconcerta i ricercatori in quanto non è stato possibile rivedere la tecnica almeno fino alla Rivoluzione Industriale. I vichinghi era in possesso di una tecnologia superiore in anticipo sui tempi?


Le cronache raccontano che chi brandiva una spada Ulfberht aveva un vantaggio significativo rispetto ai nemici.
Anche se di dimensioni e forma simili ad una comune spada vichinga, la Ulfberht era molto più resistente e capace di penetrare con facilità le armature.
La lama di una Ulfberht, infatti, era molto flessibile rispetto alle armi del tempo, talmente solide da penetrare facilmente il legno e l’acciaio, dando così la possibilità allo spadaccino di eliminare facilmente il nemico.
Essa era posseduta solo dai capi e da una ristretta elite di guerrieri. Il marchio caratteristico che la identificata era impresso sulla sua lama: +VLFBERH+T
Il significato della parola “Ulfberht” non è noto. E’ la traslitterazione in caratteri latini della sigla incisa sulle lame di queste enigmatiche spade. L’ipotesi più comune è che fosse il nome del fabbro che le produceva. Altri hanno proposto che probabilmente si compone della parola norrena ‘Ulfr’ (lupo) e ‘beraht’ (leggero, splendente, luminoso).

sabato 22 febbraio 2014

UNA RADIAZIONE DI NEUTRONI CAUSATA DA UN TERREMOTO NEL 33 D.C. POTREBBE AVER IMPRESSO L’IMMAGINE DELLA SINDONE

sindone

La Sindone di Torino potrebbe essere autentica. A rivelarlo lo studio di un gruppo di ricerca del Politecnico di Torino, secondo il quale sarebbe stata una radiazione di neutroni causata da un terremoto avvenuto a Gerusalemme nel 33 d.C. ad imprimere l'immagine sul telo funerario e a falsare i dati della datazione al radiocarbonio eseguita nel 1988.

E’ la reliquia più sacra di tutta la cristianità, e anche la più discussa.
Da anni, la Sindone di Torino divide le opinioni di coloro che credono che si tratti di un autentico telo funerario proveniente dalla Palestina del 1° secolo d.C., da quelle di chi invece pensa che si tratti di un manufatto realizzato in epoca medievale.
A dar man forte ai sostenitori dell’ultima tesi, ci sono i risultati della radiazione al radiocarbonio eseguita nel 1988, secondo i quali la stoffa della Sindone aveva solo 728 anni di età.
Ad inserire un nuovo elemento nel dibattito è uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino guidato da Alberto Carpinteri pubblicato sulla rivistaMeccanica.
Lo studio suggerisce che a provocare l’immagine impressa sul telo funerario possa essere stata un’emissione di neutroni causata da un terremoto avvenuto a Gerusalemme nel 33 d.C. La radiazione avrebbe compromesso anche la datazione eseguita nel 1988 restituendo un risultato errato.
Già in passato alcuni ricercatori avevano suggerito che la Sindone fosse molto più antica e che il processo di datazione fosse errato proprio a causa di una emissione di neutroni, un processo durante il quale i neutroni vengono rilasciati dagli atomi per interagire con altri atomi e formare nuovi isotopi. Tuttavia, nessuna ragione fisica plausibile era stata ancora proposta per spiegare l’origine della radiazione neutronica.

venerdì 21 febbraio 2014

Grazie allo scioglimento dei ghiacci in Antartide sono emerse 3 Piramidi

p1In Antartide sono state scoperte, da un team di scienziati statunitensi ed europei, tre antiche piramidi. Due sono state scoperte a circa 16 chilometri verso l’interno, mentre la terza si trova molto vicino alla costa.
Le prime relazioni, riguardo queste piramidi, sono apparse sui media occidentali lo scorso anno. Alcune immagini sono state pubblicate su alcuni siti web, descrivendo queste strane strutture come prova che, il continente coperto di ghiaccio, una volta era abbastanza caldo da aver ospitato una vecchia civiltà antica.

giovedì 20 febbraio 2014

Il Déjà Vu è per caso una sbirciatina tra gli Universi Paralleli?

Il termine déjà vu è francese e letteralmente significa "già visto". Si tratta di un fenomeno piuttosto comune nell'esperienza sensoriale umana, ma ancora poco compreso. Alcuni ricercatori propongono nuove e intriganti teorie.

 

Chi di noi non ha mai sperimentato, almeno una volta, il curioso fenomeno del déja vu, quella strana sensazione di aver già vissuto una certa esperienza, senza ricordare il luogo e il tempo?
Può capitare di trovarsi in un posto assolutamente nuovo e avere l’impressione di esserci già stati prima. Cosa genera questa particolare condizione della nostra percezione? In passato, questa curiosa sensazione è stata attribuita a tutto, dai fenomeni paranormali ai disturbi neurologici.
Negli ultimi anni, è cresciuto l’interesse degli scienziati per questo singolare fenomeno, facendo emergere una serie di teorie sull’origine del déjà vu e stabilendo che non si tratta semplicemente di un problema tecnico nel sistema mnemonico del nostro cervello, ma di qualcosa di più profondo.
Gli psicologi hanno suggerito che il déjà vu potrebbe verificarsi quando gli aspetti emotivi e cognitivi di una certa situazione, sono simili a quelli di episodi già vissuti in precedenza. Tutte le informazioni accumulate nel corso della nostra esistenza, potrebbero generare quella particolare sensazione di familiarità tipica del déjà vu.

mercoledì 19 febbraio 2014

LA FISICA QUANTISTICA DIMOSTRA CHE LA VITA CONTINUA DOPO LA MORTE

Nell'epoca contemporanea, intrisa di scientismo e materialismo, la maggior parte degli scienziati ritiene che il concetto di vita ultraterrena o è una sciocchezza, oppure, se realmente esistesse, è completamente indimostrabile. Eppure, un ricercatore afferma che la fisica quantistica è in grado di fornire prove certe dell'esistenza dell'aldilà.

fisica quantistica anima morte

Perchè la morte fa così paura? Certamente perchè è l’oblio a sconvolgere la nostra coscienza e a smuovere la paura primordiale della morte.
L’uomo vuole vivere, sente se stesso come un essere fatto per la vita e il rischio di essere consegnato al non-essere perpetuo è fonte di una profonda angoscia esistenziale.
Se da una parte le religioni, sapienze antiche, prospettano la certa continuazione della vita nell’aldilà, fornendo una straordinaria mitigazione della paura della morte e un sostanziale significato alla vita del credente, la società contemporanea tende ad esorcizzare la paura della morte o cancellandola dall’esperienza quotidiana, evitando di parlarne o di pensarvi, oppure spettacolarizzandola in fiction televisive e cinematografiche nelle quali l’eroe di turno causa la morte dei nemici come se fossero mosche.
Da qualche tempo, però, ad interessarsi al fenomeno della morte e della sua possibile funzione come passaggio verso un nuovo stato di vita c’è anche la scienza, in particolare quella disciplina definita come ‘fisica quantistica‘, una branca della fisica che studia il comportamento delle particelle a livello atomico e subatomico.

martedì 18 febbraio 2014

Cosa si intende per "setta": vediamo un esempio


Quello che conta, nelle testimonianze, non è il modo di esprimersi ma l'attendibilità delle informazioni riportate e delle loro conseguenze. Riprendiamo un capitolo di una testimonianza di molti anni fa che, a rileggerla oggi, suona ancora attualissima nonostante le "approvazioni" lucrate dal Cammino Neocatecumenale.

Nessuno può ritenersi sicuro da plagi e da lavaggi di cervello

Nel corso della vita tutti attraversiamo periodi di maggiore vulnerabilità dovuti a sconfitte, gravi malattie, forti dispiaceri o a mancanza d’ideali.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci compresi, accettati, amati, e pertanto frequentiamo ambienti che facilitano tale situazione.
Roma, 2012:i neocatecumenali si
"annunciano" senza dire chi sono
I capi delle sètte organizzano scientificamente ogni attività, troncando i rapporti col mondo esterno per far mancare ogni confronto, cosicché chi li frequenta non s’accorga dei lenti ma costanti cambiamenti che pian piano avvolgeranno l’adepto in un’invisibile "Tela di Ragno".

Le ‘Comunità Neocatecumenali’ nascono dopo un ‘Annuncio’.
Semplici laici si presentano al parroco e chiedono di poter fare una catechesi per adulti. I‘catechisti’ fanno le catechesi bombardando con concetti pseudo-protestanti, senza far capire la loro appartenenza ad un’organizzazione e, soprattutto, senza avvertirli che per loro sta iniziando un impegno che durerà almeno vent’anni. Nonostante numerose ‘stonature’ (che solo i pochi ben formati nella dottrina della Chiesa avvertono) solitamente tutti rimangono ad ascoltare fiduciosi, e rassicurati dalla presenza del parroco che fa da garante e dà sicurezza che si tratti pur sempre d’una proposta Cattolica.

lunedì 17 febbraio 2014

Continua il nostro approfondimento riguardo il Cammino Neocatecumenale


"Kiko si vuole incontrare con te":
striscione neocat per adescare adepti
presso una saletta parrocchiale
Nelle convivenze d’inizio corso, ai nuovi aderenti al Cammino Neocatecumenale viene svelato il vero scopo alle quali erano rivolte quelle catechesi parrocchiali per adulti tanto promosse dal parroco e da quelle persone che “tanto si vogliono bene”. I neofiti vengono iniziati ai primi riti, all’Eucarestia (secondo Kiko), istruiti sul bisogno di dare e ricevere amore (ai/dai fratelli delle comunità ovviamente), a come difendersi dagli attacchi provenienti dall’esterno delle comunità, ecc.

C’è un aspetto, tuttavia, di questo indottrinamento che mi ha suscitato parecchia curiosità: viene rivendicato dai catechisti il diritto all’obbedienza. Già Kiko Arguello nel suo direttorio catechetico riporta: “Ubbidite ai vostri catechisti”, “Chi dice di no ad un catechista, dice di no a Dio”.

Sebbene nelle varie realtà settarie le dottrine sono sempre più variopinte, il diritto all’obbedienza a guru e santoni, è comune a tutte. I Testimoni di Geova, per esempio, vincolano all’obbedienza agli anziani, al Corpo Direttivo (il cosiddetto Schiavo); Scientology al cappellano di comunità, alla Sea Org; le varie psicosette pseudoreligiose ai loro leader e incaricati.

Ciò che accomuna tutte queste personalità carismatiche è il sentirsi investiti (molto spesso è autoinvestitura) di un incarico divino. Lo Schiavo è il canale di Geova sulla Terra, Ron Hubbard è riuscito a scoprire di avere eccezionali poteri esercitando il libero controllo sul suo spirito, Kiko Arguello ha ricevuto un incarico addirittura dalla Madonna (che giusto per ringraziarla la chiama semplicemente Maria), di conseguenza tutti i suoi catechisti sono angeli del Signore e ispirati dallo Spirito Santo, dotati quindi del dogma dell’infallibilità. Di conseguenza questi ultimi possono pretendere assoluta obbedienza dai loro rispettivi sottoposti.

domenica 16 febbraio 2014

Lettera aperta di chi è uscito dal Cammino Neocatecumenale


Avendo letto nei commenti del post riguardo i Neocatecumenali molte idee controverse e anche qualcuno, probabilmente appartenente al cammino, che sembrava non riconoscersi in quanto da noi riportato, vi facciamo leggere qui una lettera aperta di una persona che ne è uscita appena in tempo.

Ribadiamo, le persone all'interno del cammino non sono persone cattive ne tantomeno persone che "sbagliano". Stanno seguendo un'idea, una filosofia, una forma religiosa, così come fanno milioni di altre persone nel mondo. Va detto che chi ne esce scrive quanto segue:

Per volere di Dio un giorno ho deciso di Cresimarmi (considerate che mi sono cresimato quest'anno e ho 26 anni). Ho chiesto ad un mio cliente che sapevo frequentava la parrocchia, come fare per frequentare il corso di preparazione in orari serali. Lui mi disse dandomi un volantino che pubblicizzava "catechesi per adulti": "Stasera vieni qui e frequenta, poi ti faccio sapere...". Allorché quella sera andai alla catechesi. La cosa più strana per me fu che in quell'incontro di tutto si parlava fuorché di Cresima. Manifestai il mio dubbio alla persona che mi aveva portato alle catechesi ed egli il giorno seguente venne in negozio e mi disse che dovevo iniziare il corso di preparazione al Sacramento in un altro posto (e menomale che è andata così). Comunque spinto dalla curiosità ho continuato a frequentare le catechesi dell'Annuncio. La cosa iniziò, diciamo, a piacermi anche perchè mi avrebbe fatto piacere riavvicinarmi alla Chiesa, ma molte cose mi sembravano strane. Il resto è un po' complicato da spiegare ma gli eventi che sono accaduti mi hanno fatto capire che forse Dio mi stava scegliendo per qualcosa di grosso (bisogna parlare di persona di questa cosa). Al momento in cui fu annunciata la Convivenza dissi che non potevo andarci per via di problemi legati alla famiglia, al lavoro e poi avevo la mia festa di compleanno già preparata in discoteca per il 26 marzo.

sabato 15 febbraio 2014

Ata non è un alieno! Mappato il DNA... E' un essere umano... veramente piccolo

Courtesy of Garry Nolan
Ultraterrena ? I raggi X dimostrano che Ata non è un falso , ma il suo DNA deluderà gli appassionati di UFO .
Alieno ? Primate Subumano ? Bambino deforme ? Feto mummificato ? Internet pullula frizzante di notizie sulla natura di "Ata ", un bizzarro scheletro della lunghezza di 6" descritto in un nuovo documentario sugli UFO. Uno scienziato della Stanford University, che con coraggio si è gettato nella mischia ha messo a tacere i dubbi sulla specie alla quale appartenga Ata. Ma il mistero non è finito .

La storia inizia 10 anni fa, trovate nel Blog anche altro a riguardo, quando i resti sarebbero stati trovati in un sacchetto di plastica in una città fantasma nel deserto di Atacama del Cile . Ata è quindi finito in una collezione privata di Barcellona; I produttori del film Sirius, un documentario sulla mummia bizzarra, lo hanno definito "prova di vita aliena" .

Lo scorso autunno, l'immunologo Garry Nolan, direttore del National Heart, Lung , e il Centro di Proteomica del Sangue Istituto dei sistemi di Immunologia all'Università di Stanford in California, sentito parlare di Ata da un amico, ha contattato i registi, offrendo di dare loro una lettura scientifica del campione. Loro hanno risposto di provare.

venerdì 14 febbraio 2014

Un caso poliziesco di teletrasporto



Non è la prima volta che sento parlare, perfino direttamente da un testimone, di teletrasporto auto.

In questo video vedrete la polizia inseguire con una telecamera diretta un'automobile che improvvisamente, dopo aver zigzagato per la strada, finisce misteriosamente dietro ad una recinzione metallica che invece stoppa la corsa della volante.

Siete rimasti ancora fermi al fatto che ho udito un testimone oculare teletrasportarsi in un'auto? Intanto guardate il video... Questa è un'altra storia.

giovedì 13 febbraio 2014

Ennesimo "volto" sul suolo marziano, questa volta in HD



Un'altra immagine controversa giunge dagli archivi della NASA che, dopo aver portato su di se lo sguardo di molti per via del "sasso/lichene" spuntato dal nulla dopo 12 giorni in un sito visitato ripetutamente da uno dei due robot a lavoro sul pianeta rosso, sembra davvero un volto.

Crediamo che si parta sempre dal più semplice principio: L'uomo vede ciò che vuol vedere. E' onestamente ed intellettualmente  più giusto procedere con questo pensiero ben fissato in testa.

Resta il fatto che l'immagine sconcerta un po'.

mercoledì 12 febbraio 2014



LE API SONO IN PERICOLO. La maggiore minaccia alla loro esistenza è costituita dai pesticidi chimici utilizzati nelle coltivazioni agricole a scopo industriale. Anche i cambiamenti climatici fanno la loro parte e ora, come rivela un recente studio dei biologi dell’Università di York pubblicato sulla rivista Ecosphere dell’Ecological Society of America, alla lista dei “killer delle api” si aggiungono anche i rifiuti umani.Nel loro disperato tentativo di adattarsi
e sopravvivere, questi insetti fondamentali per la biodiversità e gli ecosistemi hanno iniziato a utilizzare i nostri rifiuti di plastica per costruire nidi. Fino a oggi lo avevano fatto solo utilizzando materiali naturali. La colonia di api osservata dal team di esperti ha sostituito proprio con la plastica circa il 23 per cento delle foglie normalmente utilizzate.

I RIFIUTI DI PLASTICA PERVADONO IL PANORAMA MONDIALE. Anche se gli impatti negativi sulle specie e gli ecosistemi sono stati documentati, ci sono alcune osservazioni sulla flessibilità comportamentale e l’adattamento delle specie, soprattutto insetti, ad ambienti sempre più ricchi di plastica”, scrivono gli autori, che hanno creato “nidi trappola” a Toronto per osservare il comportamento delle diverse specie di api.A seconda delle specie, infatti, le api costruiscono i loro nidi con vari materiali naturali, dalle foglie al fango, passando anche per piccoli ciottoli. Ma, appena le api hanno finito il loro lavoro, i ricercatori hanno notato che materiali non naturali erano stati incorporati nei nidi di due diverse specie di api. Avevano optato per i tipi di plastica che imitavano i materiali naturali solitamente impiegati.

LA MEGACHILE ROTUNDATA, che di solito raccoglie foglie, aveva completato alcuni dei suoi nidi con pezzi di plastica bianca lucida, sostituendo circa il 23 per cento delle foglie. Nel frattempo, la Campanula Megachile, che di solito raccoglie resina di pino, di tanto in tanto lo aveva sostituito con sigillanti a base poliuretanica, usati spesso in edilizia per gli esterni degli edifici.Quali sono le conseguenze di queste nuove tecniche di costruzione? La plastica nei nidi può causare la formazione di muffe, o può uccidere gli insetti impedendo loro di muoversi o respirare. Un’ulteriore prova, insomma, che stiamo avvelenando il pianeta con i nostri rifiuti.


martedì 11 febbraio 2014

L'Eccessiva acidità organica provoca seri danni

Acidosi organicaTutti quei processi e manifestazioni che noi chiamiamo malattie, sono la diretta conseguenza di un’eccessiva acidificazione del sangue, dovuta per lo più a una sbagliata alimentazione.

Dopo un pasto, i nutrimenti e le tossine (rifiuti organici) derivanti dalla digestione, fluiscono dal tratto intestinale nel sangue e nel sistema linfatico. Attraverso l’osmosi, i nutrimenti e le tossine si aprono poi anche un passaggio verso il citoplasma, ossia quella parte della cellula che avvolge il nucleo delle cellule organiche. Tutte le cellule hanno una caratteristica comune: il citoplasma ha una reazione alcalina (negativa) e il nucleo ne ha una acida (positiva), ciò crea una differenza di potenziale elettrico tra il citoplasma ed il nucleo. Questa differenza di potenziale elettrico determina la “vitalità” delle cellule.

Se questo potenziale elettrico si riduce al di sotto di un certo livello, la cellula si ammala e può anche morire. Quando il sangue quindi porta con sé molte sostanze acide, per esempio, le tossine, le stesse possono penetrare all’interno delle cellule e neutralizzare l’alcalinità del citoplasma. Se perciò la concentrazione delle tossine nella circolazione del sangue è più alta di quella nelle cellule, le tossine continueranno a fluire nel citoplasma delle cellule ed eventualmente a precipitare, creando dei cristalli.
Periodicamente, durante i periodi in cui la vitalità è elevata, l’organismo prova a correggere questa condizione, attraverso delle acute crisi di guarigione: le cosiddette “malattie”. Dopo molti anni, tuttavia, se una persona non migliora le proprie abitudini e il proprio stile di vita, verrà a crearsi una malattia cronica. Ed alla base di tale malattia possiamo sicuramente trovare un grande accumulo di tossine.

lunedì 10 febbraio 2014

Denunciata la NASA per negligenza

L'oggetto misterioso ripreso Opportunity, prima e dopo
E’ un fungo, non una roccia. E dunque testimonia dell’esistenza di una forma di vita sul pianeta Marte. Con questa certezza, lo scienziato Rhawn Joseph ha fatto causa alla Nasa, accusandola di non aver voluto studiare in modo appropriato la misteriosa forma comparsa dal nulla nelle foto prese da uno dei due rover attualmente al lavoro sul pianeta Rosso.

La forma è stata fotografata da Opportunity, la più “anziana” dei due piccoli laboratori mobili che viaggiano sul pianeta. La Nasa l’ha illustrata e presentata al pubblico proprio nella cerimonia in cui si festeggiavano i dieci anni di Opportunity. E’ stato spiegato che quella roccia, di forma tondeggiante, non era mai stata fotografata in quel luogo. Il responsabile della missione, Steve Squyres, ha detto: “E’ stupefacente, prima non c’era lì”. L’ha descritta come una “ciambella”, e ha spiegato che forse era il resto di una meteorite caduta dopo il passaggio precedente di Opportunity, o forse proprio una pietra smossa da Opportunity stessa.

L’astrobiologo Rahwn Joseph non è affatto convinto di questa spiegazione: “Il rifiuto di fare fotografie ravvicinate da vari punti di vista, il rifiuto di produrre immagini microscopiche dell’oggetto, il rifiuto stesso di rendere pubbliche immagini microscopiche di questo oggetto sono un comportamento bizzarro e negligente”, ha scritto nel ricorso ai tribunali.

Joseph, che ha studiato a lungo le immagini fornite dalla Nasa, sostiene che esse fanno pensare a un apothecium, una specie di lichene. Scrivendo sul sito Journal of Cosmology, l’astrobiologo non trattiene il sarcasmo: “Qualsiasi adulto intelligente, o anche adolescente, o bambino, o scimpanzè, o pure un cane o perfino un topo con un minimo di curiosità si avvicinerebbe e investigherebbe da vicino una struttura a forma di disco che comparisse a pochi centimetri davanti a loro, se dodici giorni prima non c’era”

La Nasa risponde asciutta: “Trovare forme di vita in mondi oltre la terra è ovviamente un impegno importante per la Nasa. Ma ci devono essere prove convincenti”.

domenica 9 febbraio 2014

Robert Lanza: La morte non esiste

Patrick Swayze in una scenda del film "Ghost"
Per molti scienziati, il concetto di vita ultraterrena è una sciocchezza, mentre per altri semplicemente non è dimostrabile. Eppure c’è un esperto, il Professor Robert Lanza, che spiega perché la morte non esiste.

La morte non esiste. Egli sostiene di avere le prove per confermare l’esistenza della “vita dopo la morte” e che questa conferma si trovi nella fisica quantistica. La “teoria del biocentrismo”, sostenuta da Lanza, afferma che la morte come noi la conosciamo, è un’illusione creata dalla nostra stessa coscienza. Egli ritiene che è la nostra coscienza a creare l’universo, e non il contrario, e una volta che accettiamo che spazio e tempo siano solo “strumenti della nostra mente”, la morte non può esistere in alcun senso reale.

“Pensiamo che la vita sia solo l’attività degli acidi nucleici e delle proteine? Viviamo un po’ per poi marcire nel terreno?”, ha scritto lo scienziato, in modo provocatorio, sul suo sito web. Lanza – attualmente direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto alla Wake Forest University School of Medicine nel North Carolina – ha proseguito spiegando, che come esseri umani noi crediamo nella morte, perché ci è stato insegnato che si muore, o più precisamente, la nostra coscienza associa la vita al corpo fisico… e sappiamo che i corpi, prima o poi, muoiono.

Il Professor Robert Lanza spiega questa teoria nel suo libro “Biocentrismo: come la vita e la coscienza sono le chiavi per comprendere la vera natura dell’Universo”. La sua teoria del biocentrismo, spiega che la morte non può rappresentare un punto d’arrivo, una fine. Il biocentrismo è il credere che la vita e la biologia siano centrali nella realtà, e che siano queste a creare l’universo, non il contrario. Ciò suggerisce, quindi, che sono le coscienze stesse delle persone a determinare forma e dimensioni degli oggetti nell’universo.

venerdì 7 febbraio 2014

Chi è David Icke?

Vi proponiamo un video che descrive un po' quello che Icke dice e fa da oltre 20 anni... Così potrete prendere tutto e ritenerne il "giusto".

 

mercoledì 5 febbraio 2014

Cos'ha detto (davvero) Stephen Hawking sui buchi neri



Il clamore suscitato della recente affermazione di Stephen Hawking che i buchi neri non esistono nasce da un equivoco, e dalla confusione fra il concetto puramente matematico di buco nero, potenzialmente eterno, e quello fisico. Il primo potrebbe benissimo non avere alcun corrispettivo fisico, senza che ciò influisca minimamente sull'altro, la cui esistenza appare comprovata (Sabine Hossenfelder)

A meno che non abbiate trascorso gli ultimi giorni dentro un buco vero e proprio, avrete probabilmente letto da qualche parte che Stephen Hawking ora sostiene che i buchi neri non esistono. Ero sul punto di chiudere gli occhi e lasciare che questa ondata di sciocchezze mediatiche mi passasse accanto, ma persino mia madre mi ha chiesto che cosa significava. Quindi, ecco la spiegazione in breve.

Si dice spesso che un buco nero è definito dalla presenza di un orizzonte degli eventi. L'orizzonte degli eventi è il confine di una regione da cui non può sfuggire alcuna informazione, mai. La parola decisiva è “mai”. L'orizzonte degli eventi è una proprietà matematicamente ben definita dello spazio-tempo, ma è solo un costrutto interamente matematico. Dovremmo letteralmente aspettare fino alla fine dei tempi per scoprire se un orizzonte degli eventi è davvero un orizzonte degli eventi nel senso di questa definizione.

Cos'ha detto (davvero) Stephen Hawking sui buchi neri
© Yenpitsu Nemoto/Ikon Images/Corbis
Quindi, invece che di orizzonte degli eventi, i fisici parlano spesso di orizzonte apparente. L'orizzonte apparente è, grosso modo, un qualcosa che  somiglia a un orizzonte degli eventi per un periodo finito di tempo. Dal momento che noi possiamo misurare solamente cose che avvengono in tempi finiti, ciò su cui ci interroghiamo, che cerchiamo e che osserviamo è l'orizzonte apparente.

Agli effetti pratici - vale a dire le reali osservazioni di buchi neri astrofisici - la distinzione tra orizzonti apparenti e orizzonti degli eventi è del tutto irrilevante. Ed è per questo che né voi - né, probabilmente, molti giornalisti scientifici - ne avete mai sentito parlare.

L'idea che quando la materia collassa possano formarsi non orizzonti degli eventi veri e propri, ma solo orizzonti degli eventi apparenti che finiscono per svanire non è nuova. Nella letteratura scientifica è oggetto di discussione da una ventina di anni. In un articolo che ho scritto conLee Smolin, abbiamo discusso la possibilità che non ci siano orizzonti degli eventi, ma solo orizzonti apparenti per ragioni di carattere molto generale. (Si veda la figura 3 dell'articolo e relativa didascalia)


domenica 2 febbraio 2014

Trovati i geni dell'uomo di Neanderthal nel nostro Dna



I geni dell'uomo di Neanderthal non sono scomparsi 40.000 anni fa, ma continuano ad essere attivi nel nostro Dna: nella maggior parte dei casi dettano istruzioni sulle caratteristi di pelle e capelli; alcuni sono all'origine di malattie come il diabete di tipo 2, la cirrosi biliare, il lupus e la malattia di Crohn; altri ancora possono influenzare il comportamento dei fumatori. La scoperta, pubblicata su Nature, si deve al gruppo di genetisti dell'università di Harvard.

sabato 1 febbraio 2014

Stephen Hawking: I buchi neri non esistono



Non è vero che niente può sfuggire al loro campo gravitazionale.

Il fisico britannico Stephen Hawking ha rivisto una delle sue teorie più celebri. Secondo lo studioso dell'Università di Cambridge, i buchi neri non esistono, o meglio vanno teorizzati diversamente da quanto è stato fatto sino ad oggi. Non sarebbe vero, infatti, che nulla può sfuggire al campo gravitazionale da loro generato. Era stato proprio Hawking a sostenere questa teoria, diventata punto di riferimento per gli astrofisici di tutto il mondo.

Notizia esaltante... Stiamo per iniziare il nostro viaggio verso i tunnel spazio temporali... Che i buchi neri altro non siano che questo?
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