venerdì 13 marzo 2015

Guarigioni Quantiche, B12 e Fusione Fredda

Slide # 37

IL CAOS NON ESISTE

Ogni cosa dell’universo ha un suo posto preciso e l’esistenza del DNA ci fa intuire che la Natura, e di conseguenza la vita stessa, è regolata da un’intelligenza superiore. Secondo un famoso astrofisico, affermare che la vita è nata per puro caso equivale a sostenere che un uragano che imperversa in un deposito di rottami possa creare un Boeing 707. Dalla fisica sappiamo che la struttura di base della Natura risiede nel suo “livello quantico”, infinitamente più profondo di atomi e molecole. Si rammenta che un “quanto”, l’unità di base di materia e energia, è da dieci a cento milioni di volte più piccolo del più piccolo degli atomi e che, a questo livello, materia ed energia diventano intercambiabili. I quanti sono formati in sostanza da fluttuazioni di energia in attesa di assumere una forma fisica e la meccanica quantica del corpo è la base di tutto il nostro essere poiché da questa scaturiscono segnali invisibili che tendono ad agglomerare atomi, molecole e cellule: sotto un polso fisico c’è un polso quantico, sotto un cuore fisico un cuore quantico, e via dicendo.
Tutti gli organi del corpo hanno quindi un equivalente quantico che ne determina forma e funzionamento. Non mi dilungherò troppo a parlare di questi meccanismi invisibili ma basti pensare che la coscienza umana è in grado di percepire queste minime vibrazioni e che i livelli più sottili della Natura hanno il più grande potenziale energetico: se brucio un pezzo di legno si produrrà un certo tipo di calore ma se ne divido gli atomi con una reazione nucleare l’energia che si libererà avrà un potere enorme. Il vuoto nero dello spazio intergalattico (o campo di Higgs), ad esempio, contiene un’incredibile quantità di energia nascosta ed è così tanta che quella racchiusa in pochi centimetri cubici potrebbe accendere una stella. Nel momento in cui un preciso stimolo la sollecita, questa energia potenziale esce dal suo “stato quantico”, una condizione probabilistica, trasformandosi in qualcosa di concreto come calore, luce, e altre radiazioni visibili tra cui la materia intesa come massa. Questo stimolo è generato da una forza che plasma l’energia. Questa forza è un’intelligenza, una coscienza che tiene insieme quanto ha deciso di creare e lo fa naturalmente ad un livello invisibile, un livello quantico appunto.



Va da sé che è la coscienza umana, vicaria della coscienza universale, che a questi livelli funge da “osservatore” e sovrintende tutti i processi della vita della cellula facendo da mediatore tra il corpo, la mente e lo spirito. Che ce ne rendiamo conto o meno, noi siamo responsabili della creazione del nostro veicolo e, senza la nostra coscienza, che con il suo potere crea i giusti presupposti, le molecole di cui siamo costituiti esploderebbero in un caos in cui non potrebbero restare coese altrettanto efficacemente. Insomma, se non ci fosse questa “fisiologia nascosta” la fisiologia visibile non potrebbe esistere. Ma la coscienza umana, pur avendo un suo disegno in armonia con il disegno universale, risponde ed è influenzata anche da specifici segnali come emozioni, convinzioni e intenzioni che si potrebbero definire fluttuazioni quantiche indotte dall’interno. Ecco perché la mente e lo stato emotivo possono modificare la materia e persino generare o guarire la malattia, come hanno da poco scoperto alcuni ricercatori in barba ai dogmi della medicina tradizionale, la quale invece asserisce con certezza che il corso di una malattia non è modificabile se non da un intervento esterno. Solo di recente, lamedicina moderna, ha rivolto l’attenzione sulla relazione tra corpo e mente anche se ciò non ha ancora determinato profondi cambiamenti di approccio.

IL BENESSERE HA ORIGINI QUANTICHE

Molti popoli dell’antichità sapevano tutto questo senza averlo sperimentato con degli acceleratori di particelle. Potremmo dire che “scienze” antiche di 4000 anni come l’Ayurveda (termine sanscrito che significa “conoscenza della vita”), di cui la medicina occidentale non sa spiegare gli effetti guaritori e che tratta anche gli aspetti emotivi del paziente con meditazione e yoga, erano e sono in pratica tecnologie in grado di operare a livello quantico. A dimostrazione di quanto detto, è stato studiato che persone affette da patologie psichiche come il disordine multiplo di personalità, a seconda che si trovino immerse in un’identità piuttosto che in un altra, presentano stati patologici e fisiologici a se stanti pur avendo un solo corpo a disposizione. Possiamo perciò dire che i segnali inviati dalla meccanica quantica del corpo possono provocare cambiamenti istantanei nella materia di cui è costituito. Va inoltre detto che ogni singola cellula del corpo fisico è dotata di una propria intelligenza dipendente da quella della coscienza ma in grado di reagire autonomamente nei confronti di uno stimolo, proprio come avviene in un ologramma, dove in una singola unità è riflessa a livello informazionale l’intera figura.

Comprendo la difficoltà nel recepire certe affermazioni ma siamo noi e soltanto noi che a un qualche livello non cosciente, molto più profondo di quello dei nostri pensieri quotidiani, determiniamo le nostre malattie o il nostro benessere. In virtù di quanto asserito dalla fisica quantistica, noi siamo, in termini di forma e salute, la risultante di tutti questi procedimenti invisibili e istintivi. Per dirla in breve, possediamo un software e un hardware interdipendenti e, se il primo porta delle distorsioni nei modelli del suo linguaggio, è perfettamente inutile continuare ad agire unicamente sul secondo attendendosi che non si sviluppino recidive. Diventa altresì fondamentale capire che, al di la delle regole originariamente imposte dal nostro DNA e dall’ambiente stesso, anche quello in cui crediamo e che ci aspettiamo determina ciò che la Natura ci offre. Questo “entanglement” tra ambiente, coscienza e fisiologia è stato reso noto da studi come l’epigenetica. I colpi di scena non terminano qui, poiché le nostre facoltà non si riducono solamente a questo.

IL MITO DELLA VITAMINA B12 E GLI STUDI DI KERVRAN

Partiamo da un assunto scientificamente noto: la vitamina B12 è essenziale alla vita, è presente in abbondanza nei muscoli degli animali e assente nei vegetali. Com’è possibile allora ottenere questo prezioso elemento, escludendo gli integratori, se si segue una dieta vegetariana o, ancor peggio, perfettamente congeniale al corpo umano come quella fruttariana (che include tutta la frutta e la verdura a foglia verde)? Un bel dilemma, vero?

Corentin Louis Kervran (1901 – 1983) fu un chimico e fisico francese al quale dobbiamo la risposta a questa annosa domanda. Kervran fu per un ventennio direttore dei servizi francesi per la prevenzione degli effetti dannosi delle radiazioni atomiche e le sue ricerche iniziarono nel 1935 per terminare con la sua teoria nel 1961. Non ne avete mai sentito parlare perché, come solitamente accade, venne fortemente ridicolizzato dalla comunità scientifica e i suoi studi vennero insabbiati. Ora, non c’è da stupirsi di questo, quando una credenza prende corpo e si fissa a livello collettivo, soprattutto se da essa scaturiscono degli interessi economici, poco o niente ha modo di cambiare le cose a meno che non succeda qualcosa che possa mettere seriamente in discussione tale convinzione.
Le scoperte di Kervran vennero confermate verso il 1973/74 dalle prove effettuate proprio al CERN di Ginevra, uno dei centri di ricerca più all’avanguardia che possiede il mondo occidentale. Inutile dire che il mondo orientale, brutto, sporco e pieno di gente ignorante secondo le nostre comuni credenze, ha avuto i suoi centri di sperimentazione in qualche villaggio sperduto, probabilmente nell’umile capanna di uno sciamano che curava gratis i propri malati con diete a base di elementi minerali e vegetali e che non aveva connessioni con nessuna struttura di tipo ordinistico. Ma andiamo avanti.

I disturbi funzionali da carenza di vitamina B12 sono molto gravi ed è facile dedurre che se si trova nella carne, per approvvigionarsi di questo nutriente, è indispensabile mangiare carne. La sua composizione si basa, udite, udite, sul cobalto, un elemento tossico praticamente inesistente sulla crosta terrestre. Uno dei primi esperimenti di Kervran fu quello di far deporre a delle galline, la cui dieta era assolutamente priva di calcio ma ricca di altre sostanze, uova perfette. Come sappiamo il guscio delle uova è composto da calcio e la deduzione spontanea fu che o le galline prendevano questo minerale dalle proprie ossa oppure lo sintetizzavano da altre sostanze. La risposta fu strabiliante: il loro corpo lo produceva partendo dal potassio, elemento di cui era ricca la loro nuova dieta. L’esperimento fu poi replicato da altri ricercatori e verificato su più esseri viventi, vegetali compresi. Il risultato non cambiò. Cosa centra questo, direte voi, con la B12? Centra perché questa è una prima dimostrazione di come il corpo, o meglio la Natura, possa operare delle incredibili alchimie trasmutando gli elementi e lo fa instaurando delle vere e proprie reazioni nucleari “deboli”, cioè che avvengono grazie al rilascio o all’assorbimento di quantità di energia trascurabili: una fusione fredda a tutti gli effetti! Il grave errore dei fisici era stato fino ad allora quello di credere che dette trasmutazioni potessero aver luogo soltanto con reazioni a forte energia come un’esplosione atomica e, dopo le valutazioni fatte al CERN, giustificarono tale “anomalia” con l’intervento di “correnti neutre” dovute a neutrini.

Approfondendo la relazione che esiste tra calcio e potassio vediamo come questi elementi siano vicini nella tavola periodica degli elementi: il potassio ha numero atomico 19 e il calcio 20. Che elemento troviamo dunque vicino al cobalto che ha numero atomico 27? Il ferro, che ha numero atomico 26! Capiamo quindi che partendo dal ferro è possibile sintetizzare il cobalto e di conseguenza la tanto ricercata B12, proprio come fa qualsiasi animale erbivoro che ne possiede in grandi quantità nella sua possente muscolatura pur nutrendosi di sola erba che, come abbiamo compreso, non ne contiene nemmeno l’ombra.
La comunità scientifica, pur avendo inizialmente riconosciuto l’effetto Kervran, fece poi pressioni affinché non venisse divulgata la questione e rimosse ogni traccia della sua ricerca. Il perché è di facile intuizione, quanto sarebbe costata all’industria farmaceutica e alimentare una simile scoperta? Moltissimo! Va comunque ribadito che una dieta a base di carne produce fermentazione nell’intestino, affatica il corpo e immette nel sangue scorie azotate e acido urico, per non parlare dell’aspetto energetico-vibrazionale di questo alimento e del fatto che non abbiamo nessuna caratteristica fisica che ci assimila ai carnivori.

CONCLUDENDO

Ancora una volta, la stessa scienza che crediamo sia portatrice di un progresso intelligente diventa il mezzo con cui convincere le masse ignoranti a fare o non fare determinate cose pubblicando nei testi universitari solo gli studi che convengono a chi la finanzia. Perché, perdonate la solita e noiosa solfa, chi produce ricchezza e ne garantisce la diffusione, oggi come in passato, detta legge e viene considerato più dignitosamente di chi lavora con etica e amore per il prossimo. Ad ogni modo, a Kervran venne assegnato il premio Nobel (postumo) per la fisica nel 1993 ma a poco valse il fatto, poiché tutto è volutamente rimasto come prima.

Fonte: statoquantico.it


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