sabato 20 aprile 2013

Cowboys and Aliens



Attraverso l'Oltre: Ricordate 4gg fa ho scritto che stavo indagando su presunti avvistamenti UFO in Africa e in America... Guardate un po' qui, anzi leggete...

QUANDO L'ANNO SCORSO USCI' NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE IL FILM " COWBOY E ALIENI ", MOLTI  MIEI AMICI CHE CONOSCONO LA MIA PASSIONE PER TUTTO QUELLO CHE CONCERNE I MISTERI, MA IN PARTICOLARE PER  L'UFOLOGIA, MI CHIESERO QUALE ATTINENZA POTESSERO  AVERE GLI ALIENI CON I COWBOY, E SE FOSSE " ECCESSIVO " CREARE UN MIX DEL GENERE ANCHE SE CINEMATOGRAFICO.
IN EFFETTI PER CHI HA POCA CONOSCENZA  DELL'ARGOMENTO PUO' NON TROVARE PUNTI DI CONNESSIONE TRA I COWBOY E  GLI ALIENI,MA NON E' COSI'.
A SEGUIRE HO VOLUTO RACCOGLIERE ALCUNE NOTIZIE SULL'ARGOMENTO TROVATE IN RETE CHE QUANTOMENO DOVREBBERO FAR  RIVEDERE  ALCUNI DEI PRECONCETTI CHE MOLTI HANNO SULL'ARGOMENTO.



GLI HOPI E GLI ALIENI:


Gli indiani Hopi appartengono agli antichi abitanti dell'altopiano centrale degli Stati Uniti e la sua leggenda, la storia del genere umano è diviso in periodi che chiamano "mondi". I loro costumi e le tradizioni sono profonde nelle profondità della preistoria, ma non nella sua sede attuale, ma in una terra lontana che gli Hopi hanno chiamato "Kasskara" e lui è stato vittima di guerre e sconvolgimenti che stavano per sterminare tutti i loro avversari. Secondo la tradizione Hopi, la storia del genere umano è diviso in periodi che chiamano "mondi", che sono separati da terribili catastrofi naturali: il primo mondo ceduto al fuoco, il secondo dal ghiaccio e il terzo dall'acqua. Il nostro mondo attuale, che è il quarto nelle sue profezie, sta arrivando al termine e lascia il posto a un nuovo mondo in un futuro non troppo lontano. In tutto, l'umanità deve percorrere sette periodi. Gli indiani Hopi affermano che i loro antenati sono stati visitati da esseri dalle stelle che si muovevano con uccelli volanti o" scudi fragorosi", conoscevanol'arte del taglio ed il trasporto di enormi blocchi di pietra così come sapevano costruire gallerie e strutture sotterranee. Questi soccorritori erano i "Katchinas", che significa "saggio, onorato e rispettato." Il Katchinas erano in grado di salvaguardare il popolo da uno di questi sconvolgimenti, e hanno insegnato agli indiani come osservare le stelle, tagliare radici, far rispettare le leggi e una lunga lista di altre attività. Si moltiplicarono come popolo, ed emersero nuovi clan e nazioni che si diffusero in tutta l'America. I Katchinas aiutarono gli eletti a muoversi verso nuove terre. Questo segnò la fine del terzo mondo e l'inizio del quarto. La popolazione, secondo la tradizione che gli Hopi ricordano, giunsero alla nuova terra in diversi modi: quelli selezionati per visitare, controllare e preparare,vennero portati lì per via aerea, a bordo "Katchinas scudi". È opportuno chiarire che sin dal primo mondo, gli esseri umani sono stati in contatto con i Katchinas. Erano esseri visibili e di aspetto umano, non sono mai stati presi per dei, ma solo come esseri di conoscenza superiore . Sono stati in grado di muoversi attraverso l'aria a velocità enorme, e atterrare ovunque. Dato che erano esseri corporei, era necessario per loro viaggiare su macchine volanti .I Katchinas oggi non esistono più sulla Terra. Un giorno i Katchinas all'improvviso se ne andarono , e tornarono fra le stelle e il popolo dimenticò gli insegnamenti dei loro maestri. Gli Hopi, come fedeli seguaci delle tradizioni dei loro antedecesores, sono ancora in attesa del ritorno dei loro insegnanti nel mondo di oggi. In attesa di questo atteso ritorno, gli Hopi hanno fatto lo stesso design rigorosamente generazione dopo generazione, maschere e burattini e le loro insegnanti chiamata Katchinas. Queste bambole portano strani costumi e caschi e rappresentano animali con una forte connotazione simbolica, per evidenziare il carattere individuale dei Katchinas veri e gli insegnanti che li hanno rappresentati. Inoltre, queste bambole sono il modo ideale per far giocare i bambini, senza panico cosi che sappiano riconoscere i Katchinas quando torneranno di nuovo. Secondo gli Hopi, i primi segni profetici di questi accadmenti sono già apparsi.

IL MISTERO DELL'U.F.O. CRASH AD AURORA DEL 1897:


Lo stato del Texas è da sempre chiamato "il grande stato". Questa espressione vale per molte cose, ma è
vero soprattutto in materia di "menzogne". E' il caso di una storia che viene dalla cittadina di Aurora.
La piccola cittadina di Aurora sembrerebbe essere stata il teatro, nel lontano 1897, di un UFO Crash, contro un mulino a vento, ed il conseguente ritrovamento di una creatura aliena poi sepolta nel cimitero di Aurora.
Questo evento ha fatto diventare la cittadina di Aurora un "sito storico".
La leggenda vuole che il 17 aprile 1897, che secondo il governo americano è stato l'anno dei grandi dirigibili, un oggetto volante non identificato si schiantò contro un mulino a vento disintegrandosi e tra i rottami fu' rinvenuto il corpo di un piccolo alieno.
L'alieno fù chiamato dai locali con il nome di "pilota marziano" ed il corpo fu' sepolto nel cimitero locale. Tra i tanti rottami dovuti all'impatto furono ritrovati anche alcuni detriti che avevano incisi delle specie di geroglifici.
L'incidente di Aurora, vero o no che sia, è riuscito a rimanere nella memoria di molti tanto da arrivare fino ai giorni nostri, questa storia è stata anche d'ispirazione per un film del 1986 dal titolo "The Aurora Encounter".
Nonostante i tempi la notizia si diffuse rapidamente anche nel 1897 grazie ad un articolo del Dallas Morning News scritto dal reporter SE Haydon.
La storia fù dimenticata fino al 24 maggio 1973 quando apparve un articolo dell'Adnkronos: Aurora, Texas - Una tomba in un piccolo cimitero a nord del Texas contiene il corpo di un astronauta del 1897 che non era 'un abitante di questo mondo', secondo l'International UFO Bureau.
Il gruppo, che indaga sugli oggetti volanti non identificati, ha già avviato azioni legali per riesumare il corpo e andrà in tribunale, se necessario, per aprire la tomba.
Dopo un paio di giorni dall'uscita dell'articolo saltò fuori anche una testimone di 91 anni, all'epoca dei fatti ne aveva 15, che solo grazie all'articolo giornalistico aveva ricordato l'episodio ormai dimenticato.
La vecchietta ricordò che i suoi genitori andarono sul luogo dell'incidente, ma non le avevano permesso di seguirli per paura di quello che si sarebbe potuto trovare tra i rottami. Inoltre ricordò che i resti del "piccolo pilota" furono sepolti nel cimitero di Aurora.
La ritrovata popolarità del caso portò a fare delle ricerche ed alcuni frammenti di metallo, ritrovati nei pressi del luogo del crash, vennero analizzati alla North Texas State University. Uno dei frammenti analizzati fù ritenuto molto interessante in quanto era composto principalmente di ferro ma non sembrava mostrare proprietà magnetiche.
Riguardo alla riesumazione del corpo del presunto alieno in molti hanno richiesto i permessi per procedere ma mai nessuno e per ragioni mai spiegate è riuscito a portare a termine l'operazione che avrebbe potuto fare luce sul mistero. Sicuramente l'esercito americano ne sa qualcosa, visto che molti dei suoi esponenti sono stati visti ad Aurora negli anni, ma mai nessuno ha chiarito la loro presenza nella cittadina.
Oggi Aurora si è modernizzata ma tuttavia il suo lontano passato è ancora presente anche se molte tracce sono andate perse o addirittura rubate come la lapide della tomba del presunto alieno.
Quindi il caso Aurora, ancora oggi, rimane sepolto sotto un'alone di mistero...



Dal giornale Tombstone Epitaph del 26 Aprile 1890

Un mostro alato, dalle sembianze di un enorme alligatore con una coda estremamente lunga ed un immenso paio di ali, é stato trovato nel deserto fra le montagne Whetstone e le montagne Huachuca la scorsa
domenica da due lavoratori di un ranch che stavano tornando a casa dalle Huachucas.
La creatura era evidentemente esausta dopo un lungo volo, e quando fu scoperta non era in grado di spostarsi se non per piccoli voli successivi. Dopo lo sgomento provato in un primo momento, i due uomini, che erano a cavallo ed armati di fucili Winchester, hanno ripreso abbastanza coraggio per seguire il mostro, e dopo un'eccitante caccia che li ha portati a percorrere diverse miglia sono riusciti ad avvicinarsi abbastanza per sparare coi loro fucili e ferire l'animale.
La creatura allora si é gettata a sua volta contro i suoi aggressori, ma i due uomini sono riusciti a tenersi alla larga perché ormai l'animale versava in cattive condizioni, e dopo pochi altri spari ben diretti il mostro é caduto riverso al suolo, immobile.
Gli uomini si sono avvicinati con cautela, con i cavalli che sbuffavano per il terrore, e si sono resi conto che il mostro era morto. Allora hanno proceduto a fare un esame [del mostro] ed hanno trovato che misurava circa 27 metri e mezzo di lunghezza e che il diametro maggiore [del corpo] era di circa un metro e mezzo.
Il mostro aveva solo due piedi, situati a piccola distanza da dove le ali erano unite al corpo. La testa era, secondo la loro stima, lunga circa 2 metri e mezzo, con le mascelle che portavano numerosi denti forti ed acuminati. I suoi occhi erano larghi come un piatto per la cena e si sporgevano per metà dalla testa.
Gli uomini hanno avuto qualche difficoltà a misurare le ali, in quanto erano parzialmente ripiegate sotto il corpo, ma finalmente sono riusciti a spiegarne una in maniera sufficiente per ottenere una misurazione di 23 metri e mezzo, il che porta la lunghezza totale dell'apertura alare a circa 48 metri.
L'ala era composta da una membrana spessa e quasi trasparente ed era priva di penne, piume e pelo, così come l'intero corpo. La pelle del corpo era invece più sottile e veniva facilmente penetrata dai proiettili.
I due uomini hanno tagliato una piccola porzione dell'estremità dell'ala e se la sono portata a casa. La scorsa notte sul tardi uno di loro é arrivato in questa città per fare provviste e per preparare l'operazione di scorticamento della creatura, la cui pelle verrà spedita all'est per essere esaminata da eminenti scienziati.
Lo scopritore é ritornato sul posto questa mattina presto accompagnato da diversi uomini robusti che cercheranno di portare la strana creatura in città prima che venga mutilata.


Dal "The Danison Daily News" del 25 Gennaio 1878:


"Mr. Martin è un uomo degno della massima fiducia, e se questo suo strano avvistamento non si riferisce ad un pallone aerostatico, allora è qualcosa che merita l'attenzione degli scienziati".
Il rancher John Martin era a caccia tre giorni prima, a circa sei miglia a sud di Danison in Texas, quando vide in cielo uno strano oggetto che "sembrava un grande piatto". Martin usò in quell'occasione il termine "saucer", lo stesso a cui 69 anni più tardi il pilota civile Kenneth Arnold ricorse per descrivere il suo clamoroso avvistamento di nove "dischi" sulle Cascade Mountains, Stato del Washington, il 24 Giugno 1947 (inizio "ufficiale" dell'ufologia moderna)
Non era un pallone, non vi erano aerostati in volo su quel pezzo di Texas quel giorno.


Il caso Aurora

La mattina del 17 aprile 1897, durante un flap che aveva investito il Midwest degli USA, verso le 6:00, un UFO cadde tra le campagne semi-deserte di Aurora distruggendo il mulino del giudice Proctor. Tra i rottami fu scoperto un essere ai comandi dell'astronave, morto, che poi sarebbe stato sepolto cristianamente nel cimitero locale. Il 'caso Aurora' è al secondo posto nella lista di 47 presunti incidenti riferiti a pretesi recuperi di rottami di UFO. Ma questo rimase comunque un episodio a parte. La notizia relativa, apparsa su 'The Dallas Morning News' a firma E. E. Haydon, fu dai più ritenuta un falso, soprattutto dopo le ricerche svolte in loco dal dr. Alfred E. Kraus, direttore dell'Istituto di Ricerca Kilgore della West Texas State University. Egli effettuò senza esiti, anche con un metal detector, una sommaria ricerca dei frammenti metallici del presunto UFO precipitato ed esploso, ed intervistò gli abitanti di Aurora più anziani, ottenendo solo risposte negative. Uno di essi, Oscar Lowery di Newark, già residente ad Aurora ed undicenne all'epoca dei fatti, disse di esser stato avvicinato da un giornalista che, per montare uno scoop, gli aveva chiesto di confermare l'evento dietro una lauta ricompensa in danaro, cosa che lui rifiutò di fare. Da qui l'opinione diffusa e largamente condivisa che il 'caso Aurora' fosse un falso. Ma è davvero così? (fonte: Roberto Pinotti ‘UFO top-secret’). La storia tornò alla ribalta nel 1972, e l’anno dopo un tizio che si presentò come Frank N. Kelley da Corpus Christi giunse ad Aurora, proclamandosi cacciatore di tesori di grande esperienza. Kelley si mise a smanettare col suo metal-detector ed altri strumenti e ben presto disseppellì, nel sito del presunto UFO-crash, frammenti di metallo che descrisse simili ai frammenti di un moderno aereo. Ne conservò alcuni e ne portò altri ad un reporter di nome Bill Case. Le analisi dimostrarono che si trattava di una lega di alluminio al 98%. Gli ufologi accorsero ad Aurora, contendendosi i permessi di riesumare i corpi nel cimitero. Quando si cercò di trovare quel Frank N. Kelley a Corpus Christi, risultò che l’indirizzo ed il numero di telefono erano falsi e che nessuno nella cerchia dei cacciatori di tesori ne aveva mai sentito parlare. A quanto pare era uno degli abili ed elusivi imbroglioni che infestano l’ufologia. Lo scherzo fu inutile, costoso e tristemente efficace. Uno dei tanti imbrogli conclamati, che ce ne furono molti, soprattutto ad opera di giornalisti senza scrupoli. Comunque, le poche cose scoperte dagli ufologi indicano che la storia altro non è che un falso clamoroso inventato per destare interesse nella cittadina. Infatti gli ufologi scoprirono ulteriormente che non esisteva nessun mulino nella zona in questione e che quel terreno apparteneva al sindaco locale. (da www.spazio-ufo.com)


GLI U.F.O. TRA I NATIVI AMERICANI:

Secondo molti ufologi anglosassoni, e alcune correnti europee, le correlazioni tra ipotetiche civiltà aliene e i nativi americani sono troppe per essere liquidate come favole o racconti distorti. I nativi americani non avevano video, o foto da mostrare. Poterono divulgare ciò che videro, alle generazioni successive, tramandando i racconti, le incisioni e la loro cultura mistica. E’ la fine del dicembre del 1890, esattamente 120 anni or sono un ragazzo, un nativo americano, ferito, si guarda intorno sbigottito. Intorno a se solo cadaveri. Sono quelli degli uomini e le donne della sua tribù. E’ uno dei sopravvissuti al massacro di Wounded Knee. Il ragazzo alza gli occhi al cielo, li socchiude, allarga le braccia e con la voce sibilante sussurra: “Dove sono i miei spiriti?” Dove sono e chi erano gli spiriti dei nativi americani? Wounded Knee rappresenta un episodio simbolo dello sterminio, di fatto, degli indiani d’America da parte dei governi americani del diciannovesimo secolo. Con episodi simili a Wounded Knee fu spazzata via la “Nazione Indiana”, interi popoli. Con essi tradizioni, miti e leggende millenarie andarono spegnendosi nelle riserve.
I discendenti dei nativi americani ne hanno conservato parecchie ma, probabilmente, moltissime testimonianze e racconti più precisi sono andati irrimediabilmente dispersi. Hopi, Cherooke, Sioux, Navaho e altri popoli raccontavano di esseri venuti dal cielo e di strani fenomeni inspiegabili. In quasi tutte le principali tribù degli Indiani d’America esistevano miti e leggende di oggetti volanti ed esseri misteriosi dai poteri formidabili.
L’intero misticismo e la religione degli indiani americani era fondata su questi aneddoti.
Gli Hopi raccontavano ad esempio dei Katchinas, un popolo venuto dalle stelle per aiutarli ed educarli. Oppure della visione degli “uccelli di fuoco”. Senza dimenticare le “canoe volanti”. Oggi li avrebbero chiamati UFO, oggetti volanti non identificati. Per le tribù indiane erano segni della presenza delle divinità, dei loro spiriti. Gli ufologi moderni, a sostegno delle loro tesi, hanno costruito diversi teoremi. Molti racconti, tramandati sino ad oggi, presentano analogie con quelli delle popolazioni native dell’America Centrale e asiatiche. L’Arizona e il Nuovo Messico, dove abbondano i luoghi considerati sacri dai nativi americani, hanno registrato una media d’ avvistamenti di UFO esorbitante rispetto ad altre zone del mondo. Il dibattito tra le correnti di ufologi che sostengono queste tesi e gli scettici è destinato a perdurare. A parte pochi cronisti, nel diciannovesimo secolo, erano in pochi ad interessarsi delle tradizioni degli Indiani d’America. La guerra di conquista e di distruzione dell’uomo bianco, probabilmente, ha cancellato tracce preziose. Sia a sostegno degli ufologi che degli scettici. Chi erano in realtà gli spiriti dei nativi americani?

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