martedì 6 maggio 2014

Su Cristo e la Reincarnazione

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Attraverso l'Oltre: Perdonate la pessima impaginazione ma era troppo importante condividere con voi questi passi riguardante Cristo e la Reincarnazione. Mi rendo conto che nel mondo cristiano sia una dottrina ormai completamente NON accettata. La realtà è che bisogna tenere presente molti fattori, come che la scelta fra libri canonici e apocrifi della Bibbia l'hanno fatta i Cattolici dei tempi bui, in una chiesa fatta di male e corruzione. Teniamo presente anche il background storico nel quale Gesù parlava e con chi parlava (la loro cultura ecc...). Sono tutti fattori importantissimi per capire se l'argomento trattato più sotto possa essere o meno sostenibile. 
C'è un solo passaggio che parla della rinascita dall'acqua che sembra tirare un po' di acqua al mulino della reincarnazione quando un cristiano dirà sempre che si parla di battesimo. Va detto anche che ve lo dirà perché il suo background è questo, il cristianesimo "inculca il fanciullo nelle vie del Signore...". Difficile leggere con la mente aperta quindi... Io l'ho fatto rileggendo almeno 6/7 volte con la mia compagna e ci stiamo studiando sopra. Mi sembra un ottimo spunto per molti di quelli che si chiedono: Ma il bambino che nasce morto? Che fine fa?
A voi il testo!


La maggioranza delle religioni cristiane nega la reincarnazione sostenendo che una sola vita terrena basti a raggiungere la perfezione che Dio richiede.

Questo potrebbe al limite sostenersi nel caso di una vita lunga e colma di evoluzione spirituale come ad es. quella dei Santi, ma che dire di un bimbo che viva solo pochi mesi di vita?

Oppure di un malato di mente che non capisce quello che fa? E come spiegare l'ingiustizia di chi vive poverissimo, in un paese in guerra rispetto a chi nasce ricco e senza problemi? E chi nasce in una tribù primitiva che non sa nulla del Cristianesimo? Per non parlare degli uomini delle caverne, cannibali e senza battesimo... chissà che brutta fine fanno secondo le varie Chiese cristiane! Come si può sostenere che un uomo delle caverne può arrivare allo stesso livello evolutivo dell'uomo moderno con una singola esistenza terrena? Chiunque capirebbe che questo è letteralmente impossibile.

E' inoltre impossibile conciliare la giustizia perfetta e infinita di Dio con una singola vita, una singola possibilità che per logica pura e semplice dovrebbe essere identica per tutti. Che direste voi di un padre che dà a un figlio tutti i vantaggi possibili e a un altro niente? Direste sicuramente che è un cattivo padre, che è ingiusto. Come si può quindi pensare questo di Dio che è onnipotente ed essendo infinitamente buono e giusto ama tutti i suoi figli allo stesso modo? E che colpa ne avrebbe il cannibale di essere nato così? Finirebbe costui in un Limbo come ci dice la Chiesa cattolica? E hanno pure il coraggio di dire che questa sarebbe una giustizia perfetta. La singola esistenza è la negazione della misericordia divina.

La logica elementare ci dice che tutto questo è impossibile.
Le varie religioni cristiane rispondono che le varie vite (il ricco, il povero, il cannibale, il malato di mente, ecc.) capitano "per puro caso", perché la natura è così e nessuno può farci nulla! Ma il caso cos'è? Le leggi della natura chi le ha fatte? Se Dio è onnipotente, significa che può fare qualunque cosa, perché mai dovrebbe sottostare al caso?

Osservando le cose con razionalità appare evidente che il concetto di una sola vita è semplicemente inconciliabile con la giustizia divina. Il concetto della pluralità delle esistenze, la reincarnazione, invece è perfettamente coerente, è la logica conseguenza della giustizia divina, dando a tutti le stesse identiche possibilità per evolversi. Gli uomini moderni ed evoluti non sono nati già evoluti, il loro sviluppo è frutto di diverse esistenze passate. Esattamente come a scuola lo studente impara in anni diversi cose diverse, il bambino alle elementari, l'universitario all'università. E se in una vita si è fallito, ci si reincarna in condizioni simili, proprio come a scuola i bocciati ripetono l'anno scolastico. Non c'è cosa più naturale di questa.

Quando si parla di reincarnazione persino i teologi ne hanno un'idea estremamente superficiale, una favoletta ingenua e infantile per bambini che respingono con presunta superiorità. Non tutte le religioni hanno lo stesso concetto di reincarnazione, le differenze tra una e l'altra sono enormi. Si passa dalla reincarnazione secondo gli indù, dove gli uomini si reincarnano persino negli animali (persino negli insetti e altri animali insignificanti) e dove lo scopo sarebbe una continua punizione fino a religioni con concetti di reincarnazione molto più evoluti.

Liquidare la reincarnazione, a cui credono ben due terzi del mondo, come se fosse un favoletta per bambini sarebbe esattamente come ridurre il cristianesimo alla favoletta di Adamo ed Eva che hanno generato l'umanità. Come in tutti gli argomenti c'è una conoscenza superficiale e una conoscenza precisa. Non bisogna cadere nell'errore, tipico degli ignoranti e dei saccenti, di negare un concetto a priori senza conoscerlo affatto.


La Reincarnazione nel Vangelo

Nei vangeli ci sono diversi riferimenti alla reincarnazione. Nel vangelo di Giovanni (III, 3), Gesù dice a Nicodemo:
 
"In verità, in verità ti dico che se uno non nascerà di nuovo non può vedere il regno di Dio". 
Nicodemo gli chiese: "Come può un uomo rinascere quand'è già vecchio
Può forse rientrare nel grembo della madre per essere rigenerato?"
 


Innanzitutto occorre fare alcune precisazioni. Gesù e Nicodemo parlavano la stessa lingua, l'aramaico. Nicodemo non era un pastore ignorante e analfabeta, ma uno dei più colti maestri religiosi. Gesù e Nicodemo parlarono tutta la notte di questo argomento, anche se l'apostolo Giovanni ci riporta solo i passaggi più significativi.

La conseguenza logica è che non potevano non capirsi, come se uno fosse cinese e l'altro tedesco! Le Chiese cristiane interpretano questo "nascere di nuovo" come una rinascita meramente simbolica, e non fisica. Nicodemo, che parlava la stessa lingua, interpreta invece correttamente in senso materiale, di dover nascere di nuovo, dopo essere stati vecchi, dal grembo di una nuova madre

Gesù allora gli risponde: "Bisogna che voi siate generati di nuovo"

Il senso è chiarissimo. Il verbo "generare" si riferisce al nascere in senso fisicocarnale, dal grembo materno, non al cambiamento morale. Non c'è nessuna possibilità di equivoco. E aggiunge che questo "nascere di nuovo", "essere generati di nuovo" è necessario. Gesù continua spiegando a Nicodemo che lo spirito non nasce insieme alla carne, cioè nella nascita carnale, (come invece sostengono le Chiese cristiane), ma ne è indipendente, preesiste alla nascita terrena e le sopravvive.

Le parole di Gesù sono anche qui chiarissime e inequivocabili:

 
"Ciò che è generato dalla carne è carne; e quel che nasce dallo spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: bisogna che voi siate generati di nuovo." (Giovanni III,6)
 


Anche qui le parole si riferiscono in modo evidente a una nascita carnalegenerare in senso carnale, come Nicodemo aveva perfettamente capito, non si parla di un cambiamento morale, né di battesimo, come sostengono le varie religioni cristiane. Non ha senso stravolgere il significato delle parole di Gesù per forzarle a quello che si vuole. Se si è in buona fede, il buon senso e la logica, anche per i ragionamenti di cui sopra, ci dice che il senso è proprio quello della reincarnazione, che i primi cristiani conoscevano benissimo.

In particolare non può trattarsi di battesimo, in quanto nella Bibbia, Giobbe usa le stesse parole di Gesù, parlando di "essere generati di nuovo dalla carne", di "nascere di nuovo", "carne e spirito", "corpo e spirito", "ventre materno". Ma Giobbe non poteva conoscere il battesimo perché ai suoi tempi neppure esisteva! Il riferimento alla reincarnazione è di un'evidenza solare.

In un altro passaggio del Vangelo c'è un'altra inequivocabile prova che gli apostoli di Gesù conoscevano la reincarnazione:

 
Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia cieco dalla nascita?» (Giovanni, IX, 1-2)
 


Se per i discepoli il concetto di reincarnazione non fosse stato ben chiaro non avrebbero neppure posto questa domanda e invece si interrogano sul perché quell'uomo sia cieco dalla nascita: chi ha peccato? Lui o i suoi genitori? E come poteva peccare lui per essere poi punito ad essere cieco dalla nascita? I teologi cattolici, pur di non ammettere la logica conclusione della reincarnazione, sono arrivati a dire che quell'uomo aveva peccato nel grembo materno! Secondo loro aveva commesso un peccato così grave nel ventre materno da essere stato punito con una malattia terribile! Se quindi vedete un malato di mente, un cieco dalla nascita, un bimbo che è nato con gravi malattie dovete pensare che, secondo i teologi cattolici, è stato punito per aver peccato nel ventre materno!

Un altro riferimento l'abbiamo in Matteo XVII, 12-13 dove Gesù parla del profeta Elìa, che secondo le profezie sarebbe dovuto resuscitare per preparare il terreno al Messìa.

 
"Elìa è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto. Allora i discepoli capirono che egli aveva parlato loro di Giovanni Battista." (Matteo, XVII, 12-13)
 


 
"Egli (Giovanni Battista) è l'Elia che doveva venire. Chi ha orecchie per udire oda." (Matteo XI, 14)
 



Le parole anche qui sono chiarissime. Elìa venne proprio prima di Gesù per preparargli il terreno, ma non capirono che era lui e lo uccisero. I discepoli invece, che conoscevano la reincarnazione, capirono perfettamente che Elìa e Giovanni Battista erano in realtà la stessa persona, il Vangelo ce lo spiega nel modo più chiaro possibile. Anche qui chi ha orecchie per indendere intenda significa che non a tutti è dato capirlo.

Anche S.Paolo nella Lettera ai Romani, cap.IX, parla di Esaù e Giacobbe come già esistenti, prima che fossero nati!

Nel Vangelo di Tommaso portato alla luce nel 1945, quindi esente da rimaneggiamenti e censure, è scritto:

 
Un giorno chiedemmo a Gesù: "Quale sarà la nostra fine?" Ed Egli ci rispose: "Se scoprite il principio non dovrete preoccuparvi della fine, perché dove è la fine, là è il principio. E chi conosce il principio, conosce la fine e si libera dalle morti". Disse proprio così, "dalle morti" e poi aggiunse: "Volete sapere in che modo un uomo si libera dalle morti? Divenendo consapevole di essere già esistito prima di ogni nascita."
 


Qui Gesù spiega che l'uomo è ingabbiato nel ciclo delle reincarnazioni, quindi delle rinascite e delle morti, fino a che non avrà raggiunto un certo livello di consapevolezza, dopo di che la sua evoluzione continuerà nel mondo dello spirito, senza più necessità di reincarnarsi.

Ed ancora, rivolgendosi all'apostolo Tommaso:

 
Gesù disse: "Tommaso, ora tu sei qui con me a passeggiare su questo monte. Quando sarai dall'altra parte, se vorrai, con un sol balzo potrai tornare quaggiù a riprendere la tua passeggiata nel mondo". - Lo farò, Maestro mio, sono innamorato di questo pianeta! Dopo morto tornerò giù.
 


Ed ancora:

 
Gesù disse: "Consideratevi di passaggio." (V.Tommaso, 42)
 


Ed ancora, spiegando che la resurrezione della carne è in realtà la reincarnazione:

 
Passavamo in mezzo ad un antico cimitero ed uno dei discepoli chiese a Gesù: "Cosa resta di questi poveri morti, oltre alle loro ossa che vanno in polvere e in quale giorno, coloro che sono morti i si risveglieranno dal loro riposo e in quale giorno ricomincerà per loro la vita e il mondo nuovo? "Gesù allora rispose: "Vi siete lasciati troppo distrarre da quelle tombe e da quelle ossa. Ciò che voi attendete è già avvenuto. Ma voi non ve ne accorgete e seguitate a dire: i morti riposino in pace!" (V.Tommaso, 51)
 


Ed ancora, spiegando che il karma è il programma di prove da affrontare che ciascuno si prepara prima della propria nascita:

 
Gesù disse: "Tommaso, non ti lamentare, se tutto ti va di traverso. In fondo, queste prove che tu devi superare, le inventasti tu stesso. Quanti dal cielo, si affacciano per vedere se cadi nelle trappole che tu stesso ti sei preparato! Felice l'uomo che supera queste prove perchè, al di là, egli trova la Vita".
 


E anche nel Vangelo di Maria Maddalena, Gesù dice:

 
E' così, è necessario morire di molte morti per conoscere la luce della nascita. (Vangelo di Maria Maddalena, v.235-236)
 


La Reincarnazione secondo i Padri della Chiesa dei primi secoli

I Padri della Chiesa Cristiana dei primi secoli, come anche gli gnostici, i greci, gli egizi, gli orientali, avevano ben chiaro il concetto di reincarnazione, infatti Origene, ancora nel 250 d.C., uno dei più importanti Padri della Chiesa, nell'opera Sui Principi spiega che le anime vengono assegnate al loro "luogo o regione o condizione" in base alle loro azioni "prima della vita presente". "Dio ha organizzato l'universo sul principio di una retribuzione assolutamente imparziale", scrive Origene. Dio non creò "secondo alcun favoritismo" ma "diede alle anime un corpo secondo i peccati di ognuno". Un riferimento inequivocabile al Karma di ognuno e al fatto ovvio che la Giustizia Divina dà a ciascuno quello che merita, senza affidarsi al caso o ad assurdi favoritismi.

"Se l'anima non ha avuto una pre-esistenza", domanda Origene, "perchè alcuni sono ciechi dalla nascita, non avendo peccato, mentre altri nascono senza alcun difetto?". Egli risponde alla sua stessa domanda: "È chiaro che alcuni peccati esistevano (cioè erano stati commessi) prima che l'anima entrasse in un corpo e, come risultato di tali peccati, ogni anima riceve una ricompensa in proporzione a ciò che merita". Le parole di Origene sono di una chiarezza solare sia alla luce di quello che dicevano gli apostoli nel Vangelo, sia della logica più basilare.

Origene scrive anche: - "Ogni anima...viene in questo mondo rafforzata dalle vittore o indebolita dalle sconfitte della sua vita passata." Il riferimento alla reincarnazione è più che evidente ed innegabile per chiunque sia in buona fede e valuti con un minimo di elementare buon senso. I primi cristiani, gli apostoli, i Padri della Chiesa, credevano fermamente nella reincarnazione, coerentemente agli insegnamenti di Gesù.

S.Agostino nelle Confessioni, nel 400, scriveva: "Prima di quella vita, o Dio della mia gioia, io esistevo già in qualche altro luogo o altro corpo"

Diversi Padri della Chiesa cristiana sostenevano fortemente la reincarnazione, come S.Paolo, S.Giustino, S.Agostino, Erma, S.Ireneo, Teofilo d'Antiochia, Sinesio, Minucio Felice, S.Ippolito, Clemente Alessandrino, Minucio Felice, Tertulliano, e Origene il più importante. La reincarnazione nel mondo antico era rifiutata solo dai pagani e dai romani. Purtroppo l'assorbimento della Chiesa cristiana all'autorità dell'Impero Romano nel 325 d.C., con Costantino che per motivi politici la fece diventare la religione ufficiale dell'Impero, ne decretò lo stravolgimento dalle sue basi originarie in alcuni punti, modificando alcune convinzioni secondo la mentalità romana (introducendo ad es. la Trinità, completamente estranea agli insegnamenti del Vangelo).

Nel 553 d.C. l'imperatore bizantino Giustinaniano condannò le tesi sulla reincarnazione, tre secoli dopo la morte di Origene, proclamandole eretiche, facendone bruciare i libri che la insegnavano e perseguitando i sostenitori, ma fino a quel momento il mondo Cristiano era diviso tra chi aveva compreso il vero messaggio di Gesù sulla realtà della reincarnazione e chi la negava. A partire dal Concilio di Costantinopoli del 553 d.C. il concetto di reincarnazione fu bandito ufficialmente dalla Chiesa Cristiana e sostituito con quello di Resurrezione della carne morta nel corpo fisico originario nel giorno del Giudizio Universale.

Secondo questo dogma della Resurrezione della carne, alla "fine dei tempi", dopo un giudizio universale, le anime dei buoni e quelle dei cattivi si riuniranno ai corpi dei defunti e vivranno in eterno con quelli! Addirittura in passato la Chiesa cattolica vietava la cremazione dei defunti perchè altrimenti l'anima non avrebbe più avuto un corpo a cui potersi riunire! In seguito ci si rese conto che, cremati o non cremati, i resti dei defunti in ogni caso con il passare dei secoli finiscono per dissolversi nel nulla, quindi adesso sostengono che i corpi di carne e ossa verranno ricreati da zero, dopo il Giudizio Universale, ma saranno "carne" e "ossa" incorruttibili, destinati a durare per l'eternità. Questa favola della resurrezione soffre ancora di un'ottica prettamente materialistica in cui si vede tutto in funzione della materia, molto simile al concetto puerile di un Dio fatto a immagine e somiglianza dell'uomo, con barba e baffoni bianchi o a quello, altrettanto ridicolo, di un Inferno dantesco, con demoni muniti di forconi dediti a infilzare e torturare i dannati per l'eternità, sotto l'occhio inesorabile di Dio!

Il concetto di reincarnazione nella Chiesa cattolica è rifiutato per ovvi motivi. Se si accettasse l'idea che un anima necessita di più vite terrene per la sua evoluzione spirituale, molti dogmi, come quello sulla dannazione eterna, sulle assoluzioni fatte dai preti sui peccati, sarebbero destinati a cadere. Ecco perchè all'inizio del Medioevo, proprio nel momento in cui la Chiesa cattolica iniziava ad acquisire potere e controllo sulle masse ignoranti, aveva bisogno di un cambiamento di rotta finalizzato ad escludere questo concetto pericoloso dai suoi dogmi, sostituendolo con favole adeguate, che purtroppo sono sopravvissute, attraversando tutte le epoche di estrema corruzione medievale della Chiesa, fino ad oggi.

Oggi la reincarnazione è dimostrata scientificamente da numerosi ricercatori, tra cui Brian Weiss o Jim Tucker, con prove oggettive mediante ipnosi regressiva. Migliaia di persone ricordano le vite precedenti con meticolosità di dettagli sui luoghi e sulle famiglie in cui sono vissuti decenni o anche secoli prima, fornendo particolari altrimenti inspiegabili. Vi sono numerosissimi casi accertati di bambini che, senza neppure bisogno dell'ipnosi, ricordano la vita appena precedente fino ai 6-7 anni di età. Ovviamente la reincarnazione è negata con forza, nonostante le evidenze, dalla maggioranza degli scettici e dai religiosi del mondo cattolico.

2 commenti:

  1. Ma sarà forse cosi?
    Speriamo di no una sola brutta prova (questa vita) basta e avanza, ingabbiati in un ciclo di vite e dolore per chi sa quando tempo ma sarebbe una punizione peggiore della morte. ripetere ogni vita le stesse cose nascere,moltiplicarsi e poi cedere alla morte.
    Ma scusa francesco se siamo anime e quindi già perfetti come molti new age e altre cretinate sostengono a cosa serve questa o peggio queste prove?
    Cristo aveva un compito quella della redenzione umana nel nome di cristo ogni ginocchio si piegherà come dice la bibbia,ma noi che missione abbiamo?
    Ciao

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  2. Se potessimo noi stessi redimerci dai nostri peccati, reincarnandoci di vita in vita, diventando perfetti, a che serviva la morte di Gesù sulla croce? Tanto facciamo tutto da noi! Ecco perche la teoria della reincarnazione esclude Gesù, perche in tal caso è inutile è il Suo sacrificio.

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