lunedì 24 giugno 2013

Il Segreto della Vita e della Morte



La perdita di un caro amico mi porta a studiare in lungo e in largo una delle parti più importanti della nostra esistenza... Cosa c'è dietro la nostra Vita e la nostra Dipartita?

L'uomo è l’unico animale che sa di dover morire. Ma proprio perciò, insegna
Seneca, «non solo la morte non è da temere, ma ci mette, benefica, in condizione che
non abbiamo più ragione di temere nessun’altra cosa» (cfr. ad Lucil. III 24).
«Cotidie morimur: noi moriamo ogni giorno: infatti ogni giorno ci viene tolto una parte
di vita ed il suo corso decresce persino quando il nostro organismo cresce. Prima
abbiamo posseduto l’infanzia, poi la fanciullezza e poi la giovinezza. Tutto il tempo trascorso fino a ieri è morto, e dividiamo colla morte il giorno che oggi viviamo. Non è soltanto il cadere dell’ultima goccia che vuota la clessidra, ma tutto quello che è stato versato prima: così si può dire che l’ultima ora in cui cessiamo di essere non produce la morte, ma soltanto la compie; in quel momento giungiamo alla morte ma da un
pezzo eravamo in viaggio verso di essa… non è una sola morte quella che ci rapisce,
è l’ultima morte» («mors non una venit, sed quae rapit, ultima mors est»).

Qui sta il Segreto: Nessuna cosa ha mai fine, ma tutte sono tra loro congiunte in uno stesso giro,
in cui si fuggono e si seguono. La notte manda via il giorno e il giorno la notte, l’estate finisce nell’autunno e l’inverno incalza l’autunno ed è poi a sua volta incalzato dalla primavera. Tutte le cose passano per poi ritornare; nulla faccio e nulla vedo di nuovo, e qualche volta questo ripetersi provoca la nausea. "Vi sono molti che giudicano non doloroso vivere ma inutile".




Parole forti eh? Eppure... Se fossimo consapevoli di ciò che sta dopo questa esistenza, sarebbe così doloroso andarsene? Forse è per questo che non lo sappiamo ma ci viene chiesto da tutte le culture di ricordarlo... Forse questa è l'ultima scuola, dove tutto si ricongiunge all'Eterno.

Due o tre secoli prima di Seneca, nel testo ebraico del Qoelet (Lo scriba probabile di Salomone), risuonarono le stesse parole:
«Una generazione passa e un’altra le sopravviene; la terra invece resta immutata. Il
sole nasce, il sole muore e si affretta al luogo donde rinasce. Spira da sud e gira a nord;
gira e rigira spirando il vento e sui suoi giri ritorna. Tutti i fiumi corrono al mare né
il mare se ne riempie: al luogo donde scorrono i fiumi là ritornano a scorrere. Tutte
le parole sono inadeguate, nessuno può descrivere tutto; non si sazia l’occhio di vedere né l’orecchio si riempie di ciò che sente. Ciò che fu è quello stesso che sarà; ciò che avvenne è quello che avverrà; perciò niente è nuovo sotto il sole. […] Non ci si ricorda degli antichi, né dei posteri che ancora verranno ci sarà memoria presso coloro che esisteranno nel futuro». Mentre sta per concludere che «tutto è vanità», Qoelet quasi a sorpresa lascia ilsuo messaggio:

«Tirate le somme, ecco la conclusione: temi Dio e osserva i suoi comandi, poiché qui sta tutto l’uomo. Infatti Dio farà un giudizio sopra ogni cosa , su tutto ciò che è nascosto, buono e cattivo».
Da questi due testi appare la complessa attitudine dell’uomo verso la vita: osservarla per
capirne il significato, per sapere come viverla, in quali modi e per quale scopo. La morte individuale è una delle chiavi di comprensione della vita. Ed essendo il punto più misterioso dell’esistenza rende la vita intera un mistero.

Se dunque il mistero della vita è contenuto nella sua conclusione, non è peraltro vero che il senso della vita stia nell’attendere la morte.

E' essenziale arrivare preparati a questo prezioso appuntamento, prezioso sì, perchè segna l'inizio del nostro "essere" liberi dai vincoli della materia. Tuttavia se siamo ancora qui può darsi che sia per un significato, il nostro, quello che serve a noi e soltanto noi personalmente. Giunti alla Consapevolezza, possiamo andare o restare per aiutare gli altri o, meglio, finchè non accade che ahimè questa vita ci lasci, sarebbe cosa buona condividere con gli altri quanto abbiamo appreso. Questo perchè non possiamo insegnare a nessuno, nemmeno a noi stessi, ma è molto probabile che la nostra esperienza possa tornare utile a qualcun'altro.

La Logica della Natura stessa, o Creato se così preferite chiamarlo, è schiacciante... Tutto ricomincia sempre, altresì tutto ha una fine su questo piano esistenziale. Come il Sole tramonta e poi risorge, tutto è un ciclo su questo pianeta, la logica quindi deve portarci a sperare che questo accada con l'unica cosa che in questo Universo vediamo finire apparentemente per sempre: La nostra Vita.

Io sono credente, ma anche se non lo fossi questa logica mi porterebbe ad avere la stessa identica speranza di chi ha fede. Non esiste niente di sbagliato in natura, niente di inutile, tutto coesiste, finisce e ricomincia, nulla si "crea" e niente si "distrugge". Tutto è perfettamente danzante in cerchio, come il tempo al di fuori della nostra concezione lineare... Noi siamo già Eterni. Questo è il grande segreto.

Cristo diceva: "Non abbiate timore di chi può colpire la vostra carne, piuttosto guardatevi da chi può attaccare il vostro spirito". Il Male odia l'essere umano perchè l'Amore universale lo ha preso sotto la propria protezione dandogli la possibilità di credere e salvarsi. Questa guerra finirà e non importa quando in senso temporale, per noi, finisce qui quando ce ne andiamo.... Ma state pur certi che da qualche parte andiamo.

Perchè NIENTE ha una fine, TUTTO ricomincia... Sempre.

6 commenti:

  1. Che lo vogliamo o no, dobbiamo fare i conti con una realtà accettata da molti spiriti illuminati, anche di estrazione cristiana: la reincarnazione.
    Non si piò spiegare la vita e ciò che segue con la sola fede cristiana che si dimostra notevolmente carente sul piano dell'equità!
    Nel cristianesimo si accetta che chi muore alla nascita e chi a cento anni verranno trattati con giustizia. Lo stesso vale per tutte le età intermedie.
    Mi stupisce che l'umanità accetti supinamente i dettami di una qualche classe dirigente in fatto di fede!
    Leggete il pensiero di un cristiano in proposito. Albert Schweitzer:
    "Così l'idea della reincarnazione possiede una più confacente spiegazione della realtà, quella per cui il pensiero indiano riesce a sormontare tante difficoltà che invece mettono in iscacco i pensatori d'Europa".
    Il pensiero di Wolfgang Goethe è esplicito:
    "Con l'anima dell'uomo, succede come con l'acqua: viene dal cielo, e al cielo risale, per tornare alla terra, in eterna alternanza".
    Anche nell'antichità ci fu chi giunse a conclusioni simili. Cicerone, per esempio:
    "E ancora è comprovato con certezza che ci sono uomini che sanno di molte cose antecedenti la loro nascita, e che quando sono ancora semplici bambini afferrano numerosi fatti con tale celerità da far pensare che non è quella la prima volta che ne vengono a conoscenza, ma che semplicemente li richiamano alla memoria e li ricordano".
    Un altro pensatore espresse pensieri simili. Platone:
    "O giovane che fantastichi di esser negletto agli Dei, sappi che se diventi peggiore dovrai trasmigrare poi nelle anime peggiori, e che se invece migliorerai, andrai con le migliori, e che a ogni successione di vita e di morte agirai e soffrirai come si conviene agisca e soffra per tua parte e per simile mano. Perché questa infatti è la giustizia del cielo".
    Molto chiaro. Se simili concetti venissero insegnati a scuola come verità assolute, probabilmente scomparirebbe il male!
    Uno spirito illuminato da tutti accettato e onorato come il Mahatma Gandhi disse:
    "Credendo come io credo nella teoria della reincarnazione, vivo nella speranza che, se non in questa mia nascita, in qualche altra nascita sarò capace di abbracciare tutta l'umanità in un amichevole abbraccio".
    Noi apprezziamo l'opera e il pensiero di Leonardo Da Vinci. Dovremmo apprezzare anche il suo pensiero:
    "Legime tosto, o Lettor, se truovi diletto in me, poiché di rado assai tornerò in codesto mondo".
    Anche l'illuminato illuminista Voltaire espresse la propria idea in proposito:
    "Non è più sorprendente il fatto d'esser nati due volte invece di una; perché tutto in natura è resurrezione".
    Mi piace il pensiero del poeta Kahlil Gibran:
    "Sappi dunque che dal gran silenzio ritornerò... Non dimenticare che a te verrò di nuovo... Un breve momento, un po' di riposo sul vento, e un'altra donna mi porterà in grembo".

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  2. Ho tratto questi pensieri dal libro "Molte vite, un solo amore" (Oscar Mondadori, 2010), di Brian Weiss, neuropsichiatra che si è dovuto convincere della realtà della reincarnazione dopo aver constatato che i ricordi in regressione ipnotica di molti suoi pazienti portavano inequivocabilmente alla realtà di un eterno ciclo di rinascite.
    Egli afferma che "Siamo tutti sensitivi, tutti siamo dei guri. Lo abbiamo semplicemente dimenticato".
    "Siamo tutti dèi. Dio è in noi".
    Il cristianesimo dice che siamo tempio dello Spirito Santo.
    Brian Weiss cocnlude: "Chiari benefici si riscontrano nel riuscire ad avere esperienze trascendentali proprie, nel cominciare ad aprirsi a una comprensione del divino, nel capire che la vita va ben al di là di ciò che l'occhio riesce ad abbracciare. E spesso non ci si crede finché non si vede".
    "Il nostro sentiero percorre una via interiore. E' il sentiero più difficile, è il viaggio più penoso di tutti. E' nostra la responsabilità di arrivare alla conoscenza. Non possiamo proiettare questa responsabilità nel mondo esterno, né farla ricadere su qualcun altro, su qualche guru.
    "Il regno di Dio è dentro di noi".
    Weiss afferma che la forza che vince su tutto è l'amore. Ma non lo dice tanto per fare retorica. "Quando gli consentiamo di defluire liberamente, l'amore supera ogni ostacolo".
    E qui ricordo che la parola OSTACOLO, come PROBLEMA, in oriente si scrive con lo stesso ideogramma di OPPORTUNITA', OCCASIONE...
    Che la Forza dell'Amore sia con noi!

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  3. Nulla di lui si dissolve ma si trasforma in qualcosa di ricco e di strano.Shelley

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  4. Caro Pymal ...ormai anche la reincarnazione non trova più un senso . Dal 1920 ad oggi siamo passati da 2 miliardi di persone a 7 miliardi. Bisognerebbe includere anche le pietre nel processo di reincarnazione perchè i conti tornino. Ma il problema è in realtà un altro, reincarnato o meno ... tu sei morto cmq.. I tuoi ricordi, la tua esperienza e il tuo pensiero , questo sei tu . Se non ti porti dietro questo ma semplicemente un non si sa cosa nominato come anima, impulso, etc... tu sei morto cmq. . Non entro nel merito del cristianesimo perchè è una storia di 2000 anni che non può neanche essere presa in considerazione con quelle che sono le nostre attuali conoscenze . Le risposte alle nostre egoistiche ma legittime domande di eternità sono sotto i nostri occhi. L'eternità della vita è la riproduzione e noi veniamo sacrificati dalla vita stessa perchè essa possa continuare ad evolversi, adattarsi ed esistere perchè altresì noi bruceremmo risorse. Nulla si crea e nulla si distrugge ma questo vale per la materia e purtroppo sembra non valere per il pensiero che ad oggi sappiamo solo potersi dissolvere . Si può sperare che non sia così ma in realtà abbiamo già sperimentato cosa significa non esistere prima che nascessimo e dopo la nostra morte sarà semplicemente tornare a non esistere.Peccato

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  5. nessuno può sapere con certezza cosa c'è dopo la morte, si fanno solo supposizioni, ma nulla ci da la certezza che di quello che si dice sia vero.
    la perdita di una persona cara ci fa solo attaccare a delle idee che per noi poi diventano fonte di verità per farci continuare a vivere fin quando il tempo ci darà la possibilità.

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  6. le persone vogliono credere che ci sia qualcosa dopo la morte... proprio perché si ha il terrore di morire e pensare che nn ci sia più nulla dopo la vita.

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