mercoledì 27 febbraio 2013

La Vecchia Politica attacca Grillo... E noi SMENTIAMO TUTTO

Attraverso l'Oltre: Abbiamo fatto una grossa ricerca in questi due giorni in rete per potervi fornire dati certi sul Movimento 5 Stelle, che in fondo abbiamo sostenuto, e le probabili connessioni fra Casaleggio e la Massoneria, Grillo controllato da Casaleggio stesso e i Massoni... Illazioni di questo genere. Qui sotto, è lungo preparatevi, avete TUTTE le smentite, tutto il materiale che vi serve per mettervi il cuore in pace: Grillo è onesto, il Movimento 5 Stelle parte dal Popolo e ha intenzioni serie e oneste. Tutto Confutato non vi preoccupate. La Politica Primitiva, da Berlusconi a Bersani, si vede sfuggire di mano il potere e il "mangia mangia" che credevano potesse durare in eterno. Quindi attaccano, diffamano, spandono (spammano) disinformazione e diffamazione in rete virale per rovinare Grillo ed il Movimento...

Ma, come dice Grillo stesso, la Rete è INARRESTABILE... Verranno TUTTI SPUTTANATI, a partire da qui:

Ipnosi da ripetizione – Diffamazione e potere – Cricche di sabotatori – Gaia e Promtheus – Bilderberg e Sasson – Aspen – Paragoni con i pirati tedeschi o svedesi – Paragoni con berluschini e leghisti – Alleanze coi partiti – Le spese del M5S – Il caso Favia – I conti in tasca – Accusa a Grillo di essere un mafioso e un razzista – Le critiche di Sartori – L’incomprensione dei politologi – Le opinioni di Debora Billi – Degenerazione della politica – Il bello della politica: Alvise Maniero

Viviana
I buoni hanno una sola parola
Bene vuol dire bene
Amore amore
Democrazia vuol dire
i diritti di tutti
Il loro nome è
il loro nome
Popolo è tutta la gente

I malvagi usano in apparenza
le stesse parole
Bene vuol dire il loro bene
Amore per i loro beni
Democrazia vuol dire
il loro potere
Il nome è il nome dei falsi

dei farabutti
dei senza faccia
dei senza pace
è il nome di chi sibila e trama nell’ombra
sotto il giogo del denaro
e del potere
e dell’odio
Popolo …non esiste.


IPNOSI DA RIPETIZIONE
Viviana Vivarelli
Come Berlusconi ha insegnato e come la ghenga dei denigratori di Grillo mostra di aver ben capito, la menzogna non si limita a manipolare il significato delle parole rovesciandole nel loro contrario o nell’accusare qualcuno di cose vane e inesistenti, ma usa l’arma micidiale della RIPETIZIONE.
La diffamazione, infatti, si basa sulla diffusione di una menzogna e si fonda sulla sua replica.
Se una bugia viene ripetuta molte volte, lo stesso movimento del cervello che ne prende atto la incide in un percorso neuronale fisso che alla fine diventa usuale al punto che la mente stessa lo ripercorre come ben noto anche in modo autonomo. La trasformazione tra ‘ben noto’ e ‘vero’ è quasi automatica, creando una realtà virtuale che soverchia quella effettiva.
E’ così che il cattivo potere si è sempre impossessato delle menti dei sudditi, fino a distruggerne ogni elemento critico e portarle a un fideismo cieco.
Le bugie ripetute diventano atti cognitivi stabili che finiscono per persuadere chi ne è succube più di una provata. Una volta si diceva: voce di popolo, voce di Dio. Oggi dovremmo dire: ripetere molte volte una asserzione sul web equivale a creare un fatto di virtuale verità.
Non dovremmo essere noi a ricordare che la storia del potere è tutta intessuta di voci diffuse ad arte per coartare i popoli, agendo sul loro tessuto emozionale, e che il web ha solo aggiunto uno strumento in più alla manipolazione dell’informazione.
E’ per questo che, da quando il M5S ha aumentato i consensi ed è arrivato ad essere il 2° o 3° gruppo politico italiano, una ghenga di denigratori permanente, a servizio prezzolato di partiti, o manovrata da qualche bellimbusto in cerca di potere personale, o attiva per la malvagità intrinseca di malintenzionati, agisce ripetutamente e ossessivamente sul web molestando i blog con la ripetizione paranoica di una lista di accuse a Grillo, preconfezionate e prive di qualsiasi verità, usando la ripetizione stessa come strumento di auto-avvalorazione, per cui la bugia ripetuta finisce per sembrare vera.

La ripetizione crea conferma. La conferma si trasforma in verità.
E questa cosa va avanti in modo sistematico da mesi.
A questa ghenga di deliranti non importa che ogni accusa sia ribattuta in modo da provarne l’inconsistenza, la loro pervicacia mostra che conoscono bene i meccanismi mentali e intendono usarli per scopi miserevoli, con una diffusione di menzogne che agisce come arma di distrazione di massa, affinché il cittadino sia distratto dagli enormi e tragici problemi che una Casta dominante corrotta ha prodotto e produce ancora nel nostro Paese e si decentri su bugie inverosimili ma talmente ripetute da diventare dominanti nelle menti deboli che crederanno ad esse più che ai fatti come per una specie di costante ipnosi.


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DIFFAMAZIONE E POTERE
Viviana Vivarelli
Da molti mesi, dunque, alcune cricche di denigratori sistematici tentano di trasformarsi in opinion maker per indurre i lettori di alcuni blog, in particolare quelli de Il fatto Quotidiano, il blog di Grillo e quello di Di Pietro, a criticare Beppe Grillo, diffondendo sul suo conto in modo sistematico fandonie incredibili.
La sistematicità di queste accuse ha un andamento rotatorio, per cui, arrivati in fondo alla lista delle diffamazioni, i compari riprendono dall’inizio, a turno, in modo organizzato, con le stesse identiche parole e vanno avanti così da mesi senza smettere mai. Non ha molta importanza che le varie diffamazioni vengano smascherate o siamo controbattute, la cricca di sabotatori organizzata sa che ci sarà sempre qualcuno che potrà cascare nelle loro truffe mediatiche e insistono nel loro sporco gioco.
A dar loro man forte ci si mettono, ovviamente, gli organi di stampa e la televisione, in quanto non c’è tra le varie testate ormai nessuna differenza ideologica da almeno 20 anni, essendo la politica scaduta a una mangiatoia comune e indifferenziata in cui tra partiti sarà sempre possibile fare inciuci e patti di convenienza, come è solito avvenire tra parti di una stessa Casta, moralmente non diverse tra loro e imputabili a turno degli stessi reati. La comunanza dei malfatti crea un’omertà che travalica i ruoli, come può avvenire tra le cosche che occupano uno stesso territorio per la reciproca utilità.
Ormai da troppo tempo le differenze tra partiti sono ridotte al minimo, e abitudini di consueta immoralità li hanno equiparati, in nome di analoghe tangentopoli, analoghe parentopoli, analoghe razzie di denaro pubblico, leggi fatte per interessi privati simili, referendum calpestati per lucro, difesa a tappeto di abusi, vizi e privilegi.
I partiti sono ormai talmente simili tra loro che vorrebbero una legge elettorale in cui le alleanze sono decise dopo in giochi da tavolino secondo l’andamento del voto e fanculo le differenze ideologiche e la storie patrie! E anzi si stanno accordando, comunque sia l’esito del voto, di dare un nuovo incarico a Monti per un secondo mandato di governo, il che vuol dire calpestare il senso stesso delle elezioni e la stessa sovranità popolare per in inciucio ad alti livelli, tra costoro che voglio mantenere tutti i loro onori senza sobbarcarsi nessun onere e l’alta finanza americana, di cui Monti è l’esecutore per interessi che non sono certo i nostri, per un debito che ci viene imposto in base ad agenzie di rating e speculazioni di borsa molto al di là di quello che sarebbero i nostri effettivi demeriti, in un’operazione efferata molto simile a una occupazione militare.
I malfatti dei partiti in questo preciso momento della storia italiana sono spaventosi, come mai è stato in 150 anni, perché nemmeno sotto il fascismo lo Stato si è venduto alla mafia o ha venduto il proprio territorio e i propri cittadini al sistema bancario di un paese straniero.
E se questo può accadere, è grazie a una stampa e ad una televisione che hanno derogato dai loro doveri sacrosanti di informazione onesta e veritiera e sono state assoldate dalla partitocrazia come si assoldano dei capobastone da parte della mafia, per mantenere sottomesso un territorio.
E questi malfatti non cessano mai, nemmeno con un Paese ridotto a bancarotta, unico Paese d’Europa commissariato per cessione stessa del governo a un esecutore di interessi bancari nemmeno nazionali; non cessano mai, nemmeno con i dati in peggioramento di disoccupazione, miseria, tagli allo stato sociale, fallimenti di aziende e avanzamento della mafia, nemmeno in queste condizioni estreme costoro cessano e si redimono, e nemmeno dopo 10 mesi di Governo Monti e un paese fatto a pezzi con migliaia di aziende che chiudono, centinaia di migliaia di lavoratori che restano senza lavoro e quasi tutte le famiglie italiane in condizioni peggiorative, riusciamo a vedere il minimo segno di inversione di marcia di questi sciagurati che tengono il potere solo per delegare ad altri la responsabilità di governo e trattenere per loro stessi utili e vantaggi; nemmeno in queste estreme condizioni i partiti cambiano e persino ora, col nuovo scandalo dell’ex tesoriere del Pdl Fiorito e i furti a man bassa nella Regione Lazio e l’allargarsi dalla pappatoia politica in Lazio, Sicilia, Lombardia… nemmeno ora cambiano direzione e smettono di rubare, così che quello che accade ci turba e ci disgusta e ci fa constatare la degradazione irreparabile, irreversibile e senza rimedio dei partiti italiani.
Contro questa politica ridotta a mangiatoia, contro questa occupazione di funzioni pubbliche per fini privati, contro questa lesione ulcerosa e inemendabile di democrazia, la proposta di una democrazia partecipata del M5S appare come l’unica cosa nuova, pulita, idealistica, augurabile.
Ed ecco perché Grillo è diventato, di colpo, il nemico n° 1 della partitocrazia, di questa casta di occupanti abusivi di ruolo pubblico, di una democrazia parlamentare ormai degradata e violata al punto da essere irriconoscibile rispetto a quello che i padri fondatori avevano sognato, una mafia politica che in collegamento con la mafia criminale non governa il Paese ma lo occupa come uno stormo di devastatori.
Ed ecco che le torme di guastatori invadono i blog col loro attacco a catena…
Alle loro spalle i vecchi partiti, gravidi di sciaguratezze e di razzie, davanti un movimento che non è un partito e vuole spazzare via tutti i partiti, coi loro furti e le loro rapine.
Il nemico di tutti è quello, perché non è un partito come gli altri, non è parificabile per reati agli altri, è la sua diversità che lo fa apparire inquietante e pericoloso, è il suo appello alla democrazia popolare.
Cosa sanno costoro di democrazia popolare? Loro che vivono in una cittadella dove 4 capipartito si dividono tutto il bottino e designano i loro preferiti sia per le liste che per le cariche? Loro che hanno derogato a tutti i referendum in cui la democrazia dal basso si è espressa? Loro che 8 mesi dopo il referendum che negava i finanziamenti ai partiti, li reintroducevano travestiti da rimborsi aumentandoseli e senza nota spese né controlli, a forfait, e poi introducevano i benefit e poi i voti per elettore (ma l’elettore potenziale e non reale), e poi si regalavano anche le sovvenzioni a gruppo consiliare a gruppo parlamentare e poi… O loro che 10 mesi dopo il referendum che ha negato la privatizzazione dell’acqua non hanno ancora tolto una sola privatizzazione dell’acqua? O loro che in piena crisi di tutti, con la gente che impazzisce senza lavoro e due giovani disoccupati su 3, non si sono levati un euro, non hanno diminuito una mangiatoia, non hanno eliminato le Province, e ancora oggi rifiutano di farsi controllare i soldi pubblici delle casse di partito da un ente terzo? Ma non c’è la Corte dei Conti per questo?! O loro che ancora e ancora mettono i soliti pregiudicati nelle liste elettorali e non ci pensano nemmeno a toglierli dal Parlamento?
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LE CRICCHE DEI SABOTATORI
Viviana Vivarelli
Per quanto ogni cricca non sia formata da più di una dozzina di persone e ad essi si affianchino troll isolati, il loro uso di più nick e l’applicazione sistematica delle loro diffamazioni con un martellamento quotidiano costante, hanno influenzato la stampa e sono trapelate persino nelle dichiarazioni ufficiali di segretari di partito e di sindaci.
Il primo fatto strano è che a produrre questo attacco sistematico e concentrato è stato l’avvento alla celebrità politica di Grillo, che è l’ultimo arrivato, l’innocente per antonomasia dello sfacelo italiano, non avendo ancora mai avuto responsabilità di potere, e non sia invece sotto accusa chi da decine di anni corrompe la politica italiana, degrada le istituzioni affidandole a manigoldi, usa le funzioni pubbliche per rubare, truffare, imbrogliare, calpesta la Costituzione, svende o inquina il territorio, consolida il potere di pochi ricchi gettando in una povertà crescente tutti gli altri, diminuisce diritti civili assodati che sono costati secoli di lotte e, infine, è arrivato anche a fare commercio con la mafia.
L’attacco di questi sciagurati non va a quella Casta di potere assoluto e perpetuo che raccoglie il peggio del Paese e per cui siamo considerato lo Stato politicamente più corrotto d’Europa. No, questa ghenga di guastatori non fa nemmeno per sbaglio un accenno alla perversione degli iniqui. Tutta la sua attenzione è concentrata in un attacco sistematico e ossessivo a Grillo e solo a Grillo.
Eppure i casi degli abusi di Stato sono all’ordine del giorno e non se ne vede la fine, se non è una nuova tangentopoli peggiore della prima, si tratta delle rapine di cricche di corrotti protetti dai partiti sulle Grandi Opere inutili o sulla finte ricostruzioni da terremoto, o si tratta di leggi ad persona per allargare impunità o dare utili artificiali a imprese private, o abbiamo finte riforme che sono in realtà razzie dei beni nazionali e distruzione di diritti costituzionali per obbedire agli interessi di poteri finanziari forti che gestiscono il Fm come la Bce, o sgomitano segretari di partito che fanno un uso proprietario di fondi pubblici, o tangentisti come Penati, o tesorieri come Belsito, Lusi e Fiorito, con soldi pubblici deviati per l’acquisto di beni personali e vite da nababbi, o nascosti in compiacenti paradisi fiscali, o dissipati in lussi e vizi. E intanto si riaccende l’attacco ai pm che indagano sui rapporti della mafia con la cupola politica e si vende il Paese all’alta finanza dribblando le elezioni mentre nulla si fa per salvarlo dalla rovina totale.
Ma alle cricche di denigratori che imperversano sui blog di queste nefandezze non importa affatto: tutta la loro attività è concentrata contro il M5S, non pensano ad altro e non vogliono fare altro che diffamare il M5S, impedirne l’ascesa, distruggerlo.
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A questi distruttori del senso comune, a questi sabotatori della democrazia, a questi servi di un regime corrotto che non muore, dedico alcune difese del M5S, perché l’abominio della diffamazioni mi offende come persona e come cittadino.
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Penso al quadro di Piero di Cosimo

dove Perseo taglia la testa al mostro marino venuto a divorare Andromeda consegnata alla sua furia dal padre traditore, il quadro nel rinascimento simboleggiava la vittoria della virtù sul vizio
Allo stesso modo la nostra disgraziata Italia è stata legata alla rupe del debito e consegnata alle potenze della finanza internazionale per essere divorata col tradimento di chi doveva tutelarla come un padre. In queste condizioni l’unica salvezza sta nella speranza che il popolo, come un novello Perseo, tagli la testa ai traditori e ai loro foschi padroni e liberi il povero Paese dai mostri che intendono divorarla.
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GAIA E PROMETHEUS
ACCUSA:
“Lo sa che il video della Casaleggio Prometheus: il futuro dei media, inizia dicendo: “L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometheus”, che ne pensa?
Il video termina con una immagine massonica: il triangolo con l’occhio. Come mai tanta simbologia massonica tra i suoi amici?”
Risposte
I due video, in inglese e dunque un po’ al di fuori del pubblico italiano, sono molto vecchi e sono solo due spot sull’importanza del web, in cui Casaleggio si è divertito a fare elogi parossistici della rete in modo avveniristico e fantascientico.
Possono sembrare esagerati come sono spesso gli spot e certamente contengono anche un messaggio ideale, ma esso è per esaltare la democrazia e non certo la dittatura.
Di questi video è stata immediatamente fatta una versione denigrante in cui ogni cosa viene distorta e si intende leggere per forza un messaggio massonico, ma chiunque può vedere bene che la massoneria in Italia sta da tutt’altra parte
I due video sono Gaia, sull’importanza politica del web.

e Prometheus, sulla rivoluzione del web rispetto ai giornali.

La frase di inizio è solo molto enfatica e sottolinea i caratteri universali del web, è enfatica ma non blasfema e non ha niente di massonico.
Il triangolo finale è solo un logo e nemmeno qui ci sono riferimento massonici.
La massoneria è ben altro, e chi cerca di vederla forzosamente qui, guarda caso, in tanti anni non l’ha mai denunciata dove realmente stava. Il tentativo di depistaggio non è solo demenziale è puerile.
Prometheus e Gaia sono solo due spot un po’ avveniristici, un po’ fantascientifici, col tono un po’ sulle righe di tutti gli spot (ce ne sono anche peggio).
I denigratori continuano a parlarne come dei mentecatti, senza nemmeno sapere di cosa parlano. Gaia indica la nostra bellissima Terra, ma nessuno si chiede come mai il titolo Prometheus.
Prometheus è una metafora, è un eroe che secondo la leggenda rubò il fuoco dal cielo degli dei per illuminare la notte degli uomini. Allo stesso modo il web ha il potere di illuminare la non-conoscenza umana per far conoscere agli uomini la cruda verità sul potere e permettere loro di rovesciare ogni potere.
Si è arrivati a dire che il video Prometheus è uno spot massonico perché il disegno finale è un triangolo, da quel punto di vista tutti i cristiani e tutti gli ebrei sarebbero massoni e la massoneria esisterebbe anche nel neolitico, visto che Madre Terra era raffigurata con un triangolo. Ma la massoneria è proprio l’antitesi della democrazia e della conoscenza. E’ il luogo del segreto e del mistero, là dove la democrazia diretta richiede la massima trasparenza e la massima conoscenza. E’ il luogo dell’oscuro e del contorto, là dove la democrazia dal basso richiede che tutto si venga a sapere e si confronti. E’ il luogo del massimo accentramento di potere nelle mani di pochi, là dove la democrazia diretta chiede che il potere torni nelle mani di chi ne è l’origine legittima: il popolo. Non possono esistere due luoghi così opposti l’uno all’altro come la massoneria deviata, o P2, e la democrazia diretta. E’ per questo che tutte le armi degli iscritti a questa loggia come dei loro accoliti si rivoltano con rabbia contro il M5S. perché è lo strumento che porrà fine alle loro congiure.
Qualcuno cerchi di ricordare che Prometeo è il simbolo di un’umanità che soffre sotto il giogo di un potere ingiusto che vuole tutto per sé e intende dominare dall’alto il mondo. Prometeo è l’eroe ribelle, simbolo della scienza e del progresso, che dà la scalata al cielo degli dei per rubare il fuoco della conoscenza e illuminare gli uomini affinché combattano per la propria libertà.
E non c’è nessun simbolo che sia opposto come questo alla partitocrazia, alla massoneria, ai club di magnati e di speculatori che tiene oppresso il mondo, ai vari Bilderberg, Aspen, P2 , Fm, Bce, FED… e che nulla può simboleggiare come Prometeo lo spirito libero di una libera democrazia che sorge dal basso.
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BILDERBERG
Accusa: Grillo è un membro del club di magnati che comanda il mondo.
Risposta:
Giugno 2012: in un lussuoso hotel a Washington, in Virginia, c’è stato il 60° conclave annuale del Bilderberg Group.
Protetti da imponenti misure di sicurezza volte a tenere lontani giornalisti e manifestanti, i dirigenti delle grandi banche e multinazionali occidentali, accompagnati da leader politici e ministri delle Finanze, economisti e giornalisti ‘opinion maker’, hanno discusso a porte chiuse, nella massima riservatezza,dei principali problemi globali del momento e delle politiche da promuovere nelle sedi internazionali ufficiali (Ue, Fm, Nato, G8, G20…)
Praticamente i padroni del mondo hanno dettato l’agenda del mondo.
Tra i banchieri spiccavano il presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick e i rappresentanti di Goldman Sachs, Citigroup, Deutsche Bank e Hsbc.
Per le grandi multinazionali c’erano i top manager di Google, Microsoft, Linkedin, Bp, Shell, Siemens, Vodafone, Unilever, Novartis, Dow Chemicals, Michelin, Alcoa, Allianz. E poi i vertici di influenti testate giornalistiche dell’economia liberista come il Washington Post, il Wall Street Journal, l’Economist, il Financial Times, Le Monde, El Pais, Die Zeit.
Ora i detrattori di Grillo immagineranno che al club dei magnati sarà stato invitato Casaleggio, visto che non fanno che dire che, siccome ha un socio di lavoro che si chiama Sassoon, la penserà per forza come lui. Oppure sarà stato invitato quel suo socio stesso tanto diffamato che si chiama Sassoon. Invece, sorpresa! Il club degli amiconi del grande capitale non ha affatto invitato Gianroberto Casaleggio e nemmeno Beppe Grillo, grande icona, secondo i maldicenti di turno, dello stesso capitale internazionale per il più furbo e paradossale progetto del millennio: sostenere il grande capitale parlandone male! E nemmeno il contestato Sassoon!I I Bilberberg hanno invitato la giornalista del Pd Lilly Gruber e il vicesegretario del Pd Enrico Letta!
Qualcuno dovrebbe spiegarglielo a Bersani chi sono i ‘fassisti”! E chi sono veramente quelli che stanno tradendo il popolo per asservirlo alla grande finanza regalandogli l’Italia!
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LA ASPEN
Nel sequel di accuse orride dei suoi detrattori, Grillo, prima è stato attaccato come comunista, poi come fascista, hanno detto che era a servizio di B, poi che è un massone, c’è ora l’accusa di portare avanti un progetto della grande dx mondiale, affermando che Grillo esegue gli ordini di Casaleggio, il quale è socio di Sassoon, che farebbe parte della Aspen.
La Aspen è una organizzazione mondiale finalizzata “a incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei”, finanziata da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation.
I membri del Comitato Esecutivo dell’Aspen Institute Italia sono:
Abete, Amato, l’Annunziata, Bombassei, Caltagirone, Giuseppe Cattaneo, Confalonieri, Cossiga, Maurizio Costa, De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Pietro Ferrero, Jean-Paul Fitoussi, Frattini, Geronzi, Gnudi, Mario Greco, Gian Maria Gros-Pietro, Enrico Letta vicepres. del PD e Gianni Letta (consigliere costante di B e costantemente sentito da Monti, membro dell’Advisory Board di Goldman Sachs), la Marcegaglia, William Mayer, Francesco Micheli, Paolo Mieli, Monti, Padoa Schioppa (Min.delle Finanze di Prodi), Passera, Perissich, Angelo Maria Petroni, MarioPirani, Roberto Poli, Romano Prodi, Gianfelice Rocca, Cesare Romiti, Paolo Savona (pres. Unicredit), Carlo Scognamiglio, Lucio Stanca, Tremonti, Urbani, Giacomo Vaciago.
Non compare il socio di Casaleggio Sassoon.
L’intento di chi attacca Grillo è dire che tutti costoro fanno parte del grande piano delle forze oscure del neoliberismo mondiale di assoggettamento del mondo, e dunque Prodi, per essere insieme ad altri in questo Istituto, porterebbe avanti lo stesso piano di Tremonti o di Elkan; ed Enrico Letta lo stesso di Gianni Letta, cioè il Pd sarebbe uguale al Pdl, e il Pd sarebbe identico a Monti o a Tremonti o a Confalonieri cioè al Pdl, in una grande pappa comune. Ma che senso ha?
Chi tenta di attaccare il M5S non spiega come mai il nome di Sassoon non compare ma c’è invece quello di Enrico Letta e dunque del Pd. Né spiega come mai l’attacco a Grillo per essere collaboratore di Casaleggio che ha come socio della sua impresa Sassoon metterebbe Grillo a servizio di un progetto dell’alta finanza neoliberista ma non il Pd, visto che invece il nome di Enrico Letta c’è. Misteri della comunicazione!
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COMUNISTA-FASCISTA
Nel sequel di accuse insensate che si rovesciano da molti mesi sul M5S, Grillo prima è stato attaccato come comunista, poi come fascista, hanno detto che era a servizio di B, poi che era un massone, ora lo accusano di portare avanti un progetto della grande dx finanziaria, affermando che esegue gli ordini di Casaleggio, il quale è socio di Sassoon, che farebbe parte della Aspen.
La Aspen è un’organizzazione mondiale finalizzata “a incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei”, finanziata da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation.
I membri del Comitato Esecutivo in Italia sono:
Abete, Amato, l’Annunziata, Bombassei, Caltagirone, Cattaneo, Confalonieri, Maurizio Costa, De Michelis,Umberto Eco, Elkann, Pietro Ferrero, Jean-Paul Fitoussi,Frattini, Geronzi, Gnudi, Mario Greco, Enrico Letta vicepr. del PD e Gianni Letta (consigliere di B e costantemente sentito da Monti, il quale è membro anche dell’Advisory Board di Goldman Sachs), la Marcegaglia, William Mayer, Francesco Micheli, Paolo Mieli, lo stesso Mario Monti, Padoa Schioppa (Min.delle Finanze di Prodi), Passera, Perissich, Angelo Maria Petroni, Mario Pirani, Romano Prodi, Romiti, Paolo Savona (pres. Unicredit), Carlo Scognamiglio, Stanca, Giulio Tremonti, Urbani, Vaciago.
Ma, guarda caso, nemmeno in questo elenco compaiono Grillo o Casaleggio o il suo socio Sassoon!
L’intento di chi attacca Grillo è dire che tutti costoro fanno parte del grande piano delle forze oscure del neoliberismo mondiale di assoggettamento del mondo, e dunque Prodi, per essere insieme ad altri in questo Istituto, porterebbe avanti lo stesso piano di Tremonti o di Elkan; ed Enrico Letta lo stesso piano di Gianni Letta, cioè il Pd sarebbe uguale al Pdl, e il Pd sarebbe identico a Monti o a Tremonti o a Berlusconi, in una grande pappa comune. Ma che senso ha?
Ma di tutti quelli che nella Aspen ci stanno non ne viene nominato uno. Devono attaccare Grillo e Casaleggio che nella Aspen non ci sono!?
Si attacca chi non c’è per distrarre l’attenzione da chi c’è??
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ACCUSA: IL PARTITO DEI PIRATI TEDESCHI O SVEDESI E’ MEGLIO
Ma davvero qualcuno arriverebbe a dire che i Pirati tedeschi o svedesi si muovo in un ambito socio-politico paragonabile all’Italia?
A parte che il loro è un partito e non un movimento, e che non hanno la stringente necessità di parlare di democrazia diretta davanti a istituzione degradate, vi prego di dirmi se davvero vedete nei loro paesi:
-tre mafie
-un patto Stato-mafia
-una loggia massonica con affiliati nelle tre armi e in parlamento e progetti di golpe antidemocratico
-una economia in acuta recessione da malgoverno
-18 anni di governo di inetti
-la classe politica più corrotta d’Europa
-il secondo debito pubblico del mondo
-una Costituzione costantemente calpestata
-l’assenza di istituti di democrazia diretta come in Italia
-un analogo quadro di tangentopoli, parentopoli, criccopoli e leggi ad personam
-un paese commissariato, l’unico in Europa che abbia scansato le legittime elezioni per consegnarsi a un commissario che fa gli interessi di una banca americana
-un migliaio di parassiti solidamente radicati al potere
- e un milione e 300.000 di parassiti politici che mangiano a 4 palmenti ovunque?
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ACCUSA: I GRILLINI SONO I BERLUSCHINI E I LEGHISTI DEL 2012
Mai sentita frase più insensata.
Berlusconi è entrato in politica per non andare in galera, perché nel 1992 aveva 7.140 miliardi di lire di debiti e poi c’è rimasto sia per arricchire le sue aziende che per costruirsi una immunità che gli impedisse di andare comunque in carcere per altri reati.
Dell’Utri è entrato in politica perché aveva pesanti imputazioni di collusione con la mafia che, senza lo scudo da senatore, lo avrebbe mandato immediatamente dentro e oggi è in procinto di scappare a Santo Domingo per liberarsi dalle sue accuse penali.
Ma non mi sembra che Grillo o Casaleggio siano in queste condizioni disgraziate.
Bossi è entrato in politica perché era un fallito nella vita, un mitomane che si era costruito una storia fatta di falsi clamorosi, e c’è rimasto, rinnegando tutto il suo programma iniziale per arricchire sé e la sua famiglia, tant’è che in 18 anni ha fatto tutto il contrario di quello che aveva promesso alle sue piazze.
Ma Casaleggio e Grillo non sono due morti di fame, sono due personaggi intelligenti e affermati.
“Per fare politica in Italia devi essere ricattabile”, disse un giorno Giuliano Ferrara col consueto cinismo. Quelli che sono in Parlamento hanno abbastanza scheletri nell’armadio da potersi ricattare reciprocamente e dunque per poter essere manipolati e resi malleabili per qualunque patto sporco o inciucio con qualunque malfattore. Sono della stessa razza.
Ma Grillo e Casaleggio non hanno scheletri nell’armadio e non sono ricattabili, dunque non possono entrare nelle strane alleanze, nei patti immondi, nella coalizioni per noi incomprensibili. E questo dà noia a chi gestisce il potere solo con l’intreccio perverso di fatti sporchi che si integrano e diventano complementari, reggendosi a vicenda, per cui io chiudo un occhio per te e tu chiudi un occhio per me e nei reciproci vantaggi facciamo fuori la democrazia. E’ questa la forza del M5S, ed è questo che rende intollerabile Beppe Grillo alla masnada politica al punto che si inventerebbe di tutto pur di insudiciarlo con qualcosa, ma se in 6 anni non sono riusciti a trovare altro che illazioni indimostrabili e diffamazioni risibili, vuol dire che la natura dei 5stelle è davvero diversa e queste due guide ideali sono realmente di un’altra materia rispetto alla partitocrazia tradizionale.
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Il M5S VIENE ATTACCATO PERCHE’ NON SI ALLEA CON ALTRI PARTITI
In particolare questa alleanza è chiesta nei confronti di Di Pietro e dei radicali.
I 5stelle hanno sempre detto che con partiti come quello di Di Pietro si possono condividere delle battaglie, questo è già stato fatto, per es., negli ultimi tre referendum. La condivisione di prospettive può anche essere tale da far cadere un governo o non votare le cose turpi che continuerebbe a fare un secondo governo Monti ma è assurdo che si chieda a un movimento che vuol abbattere tutti i partiti di allearsi con un partito, è paradossale,
La cosa ancora più paradossale è che mentre Grillo dovrebbe dire con quale partito si allea, nessuno dei partiti attuali intende dire oggi con chi si alleerà dopo le elezioni. In secondo luogo, la truffa di questa tornata elettorale è che sono già tutti d’accordo di scippare la democrazia per la terza volta.
-Nel primo scippo i partiti hanno permesso che la sovranità popolare fosse coartata dal porcellum.
-Nel secondo Napolitano e il Pd hanno regalato l’Italia al sistema bancario rappresentato da Monti eludendo le elezioni.
-E se consegnassero il Paese di nuovo a Monti qualunque fosse l’esito elettorale sarebbe il terzo scippo.
E voi qui state a parlare di democrazia!!!!
Ma volete davvero continuare a subire una politica dettata dall’alto dove non avete nessuna voce in capitolo? Dove vi trovate davanti una lista di candidati scelti dalle segreterie? Dove 4 segretari decideranno sempre di tutto in Italia inciuciando tra di loro? Dove la volontà dei cittadini sarà sempre calpestata come è avvenuto con i referendum? Dove vi troverete a votare per partiti che non vi dicono con chi si alleeranno, e dunque non vi daranno alcuna garanzia di programLE SPESE DEL M5Sma? E dove c’è il proposito strisciante che, comunque andranno le elezioni, i partiti si metteranno d’accordo per un Monti 2 ?
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LE SPESE DEL M5S
Tutti i media hanno sollevato un tormentone per Giovanni Favia che ha dato 200 euro a una televisione privata per far conoscere il lavoro fatto dai 5stelle in giunta
E i milioni buttati da tutti i partiti?
E la montagna di soldi pubblici che i partiti si sono aggiudicati con leggi pro domo sua, calpestando l’esito referendario e aggiungendosi una infinità di prebende, che superano enormemente le spese elettorali e che hanno prodotto catene di corruzione, di imbrogli, di falsi e di truffe, come attestano le inchieste su tre tesorieri di partito: Belsito, Lusi e ora Fiorito, mentre continuano reti di tangenti e i partiti sono arrivati al punto da legalizzare le mazzette, con una legge recente con cui non sono tenuti a denunziare il nome dei donatari al di sotto dei 50 milioni e hanno ottenuto pure di non pagarci tasse?
E Matteo Renzi che spende 20 milioni solo in cene?
E tutti i partiti che non riescono a mettersi d’accordo per far fare una revisione dei loro conti pubblici alla Corte dei Conti? E rivendicano ‘le autonomie delle Camere”? Ma quali autonomie, se sono soldi nostri? E le autonomie delle famiglie che non ce la fanno ad andare avanti e si vedono aumentare le tasse al 58%?
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IL CASO FAVIA
Favia è stato attaccato perché si è comportato come uno sciocco e ha permesso che uscisse nel peggiore dei modi una critica a Casaleggio che aveva rifiutato Tavolazzi a Parma. Secondo noi, Casaleggio se lo ha fatto, non doveva intervenire. Ma Tavolazzi era l’ultima persona che doveva essere presa con Pizzarotti, dal momento che aveva fondato un suo partito con regole diverse da quelle del M5S e pretendeva poi ugualmente di usufruire del simbolo.
Se ti vuoi alleare con partiti, se vuoi che la politica torni ad essere una carica a vita, se vuoi ricostruire le piramidi di potere delle vecchie segreterie, se vuoi avere rimborsi e finanziamenti pubblici, fallo pure, ma non ci puoi attaccare sopra come cappello il simbolo del m5S, hai fatto un’altra cosa.
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SULLA FAIDA FAVIA-GRILLO: Gilda Caronti
Certi dubbi mi erano venuti da tempo, e questa mi sembra proprio una concreta sfida a Grillo da parte di Favia e Tavolazzi per proporre al M5S nuove regole che modifichino il non-statuto, di fatto volendo espellere Grillo e Casaleggio dal M5S ! E con loro tutti quelli che non fossero “democraticamente” dalla parte della “maggioranza interna”. Infine è bene evidenziare che di tutte le affermazioni “fuori onda” di Favia non risulta alcuna conferma da parte di nessun meet up o lista civica.
Trattasi di paranoia o più probabilmente è un tassello della campagna “contro la famosa mancanza di democrazia interna del M5S” a cui si dedica da mesi la stampa (FQ, e gruppo Repubblica-Espresso in primis) .
Questo groviglio di interessi politico-economico-editoriale fa riferimento a quei leader senza popolo a caccia di un popolo senza leader…. ovvero chi voterebbe M5S, prede facili e ben fornite di percentuali: il M5S è un movimento che incuriosisce la stampa del mondo intero mentre qui l’attività principale è infangare!
Del resto si fa fatica a distinguere tra cronaca e gossip.
Noi stiamo arrivando anche se non ci vogliono credere che dei cittadini preferiscano essere semplicemente se stessi e agire insieme senza doversi per forza fidare di un sistema dei partiti indifendibile!
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MARY
All’oratorio alcuni ragazzini più grandi, dicevano che il papà della mia migliore amica spacciava droga. Io li conoscevo benissimo e sapevo che non era vero. Sapevo anche chi aveva messo quelle voci e perché. Fui mortificata ma non parlai, la grettezza e l’invidia di quelle persone non meritava nessuna attenzione né replica. All’oratorio, alle elementari, per la prima volta, conobbi il degrado dell’illazione e della calunnia.
Favia non mi rappresenta perché si è preso il diritto di rappresentare solo se stesso e le sue idee o quelle di un gruppo ristretto di persone.
Essere nel movimento significa abbandonare l’ego, il protagonismo, l’illazione e il degrado del pensiero finito e distruttivo, in favore della scelta di creare una terza via di salvezza per il popolo ora italiano, in futuro solo, IL POPOLO.
Ogni problema ha a fianco la sua soluzione.
Non potrai mai arrivare alla soluzione con lo stesso paradigma che ha creato il problema.
Credo che nel movimento manchi molta crescita personale. Favia ne è la dimostrazione. Ma questa non è una crocifissione.
C’è abbondanza di cuore, istinto e voglia di cambiare.
Però manca l’evoluzione personale dell’uomo, che crea il mondo nuovo.
Beppe mi spiace, in questo, tu, io e quelli come noi, non possono farci nulla.
Però possiamo insistere nel dare segnali e tracciare una linea di percorso di buona energia. Si fa con l’esempio concreto. E tu lo fai. Per questo hai la mia stima.
Fate crescere le vostre persone e tutto questo fango si allontanerà magicamente dal movimento e dal mondo che i cittadini consapevoli hanno già immaginato, nella sua completezza.
Ogni cosa immaginata prende forma nel pensiero e poi si crea nella materia.
Oggi siamo al teatro smeraldo. Siamo tanti.
Stiamo vicini! E’ una giornata di sole perfetta.
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IL DITTATORE
Luca Rossi
Faccio parte del M5S di Pistoia e, per quanto ci riguarda, né Grillo né Casaleggio hanno mai interferito nella nostra campagna elettorale delle ultime amministrative né sul programma né sulla scelta dei candidati.
Caro Favia, come puoi stare in un Movimento non democratico? Non te ne eri accorto quando con quello stesso Movimento sei stato eletto in Regione? O è una scoperta successiva? In ogni caso sarebbe contraddittorio che tu rimanga nello stesso Movimento che con la tua intervista hai contribuito a screditare, mettendo in difficoltà i tanti attivisti che senza chiedere nulla ma lavorando incessantemente stanno portando avanti una lenta ma costante rivoluzione culturale in questo paese.
Infiltrati? Quale dei nostri tre consiglieri comunali è un infiltrato? Giacomo? Paola? Maurizio? Nomi e cognomi, please, in base alla trasparenza che finora ci ha contraddistinto, altrimenti tacere e informarsi bene prima di parlare!
Detto questo, spero che quanto prima venga definita una modalità di scelta dei candidati per le prossime elezioni ad aprile, sentite anche le opinioni dei singoli Movimenti sul territorio, perché il rischio maggiore che abbiamo in questo momento è davvero quello di imbarcare infiltrati, furbacchioni & affini. Dovranno essere i singoli Movimenti locali a indicare i candidati, perché nessuno meglio degli attivisti sa chi ha finora lavorato davvero per il Movimento e chi no.
Coraggio! Siamo all’inizio, ci bombarderanno con qualsiasi mezzo, sta a noi rimanere coesi e saldi e dritti allo scopo: offrire ai nostri figli un’Italia migliore di quella che abbiamo trovato.
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Mariapia Caporuscio
Sinceramente fra tutti i mestieri del mondo quello che non farei mai è il giudice. Favia ha peccato d’ingenuità dovuta alla sua giovane età. Se è vero che i vecchi sono soggetti all’arteriosclerosi, i giovani mancano di esperienza e tra le due cose, non saprei dire quale sia più grave. Non si può fare della giovane età un punto di merito, un uomo è nel pieno delle proprie facoltà mentali dai 40 ai 60 anni e quindi sarebbe augurabile, avere una classe dirigente preferibilmente intorno a questa età. Non conosco Favia quindi non sono in grado di esprimere un giudizio su di lui, non sono addentro ai disegni di Casaleggio e sarebbe azzardato tirare conclusioni sul suo operato. Quello che trovo assurdo è il clamore che se ne sta facendo, quasi che Favia avesse denunciato Grillo di abitare una casa regalatagli a sua insaputa, o che Casaleggio fosse un grosso spacciatore o un capo mafia, oppure che facciano parte del movimento indagati o condannati in via definitiva. Sono ridicoli molto più delle comari di un condominio, in quanto si tratta di “giornalisti” che si presume dovrebbe essere gente seria.
Dunque il movimento mancherebbe di democrazia solo perché esistono delle regole da rispettare? E quale politico di professione si può azzardare a fare qualcosa di diverso da ciò che è stabilito dal partito cui appartiene? Darsi delle regole significherebbe mancanza di democrazia? Ne inventassero una più credibile di balla!
Dove vorrebbero arrivare con questo tentativo di sputtanare il Movimento 5 Stelle? Convincere la gente a votare ancora i responsabili del disastro che stiamo vivendo? Necessita urlare che il Movimento 5 Stelle, è la sola alternativa che abbiamo, se non vogliamo in seguito, essere costretti a ricorrere alle armi oppure ad un suicidio di massa!
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Stefano
E’ vergognoso che nessuno vada a vedere come funzionano i meet-up, come funziona l’elezione dei candidati, come si concordano le decisioni, il rispetto ferreo delle regole ( se hai due mandati alle spalle non sei autorizzato ad usare il simbolo etc..). Se Favia avesse ragione che Casaleggio ha degli infiltrati, in ogni meet up del M5S in tutta Italia, dovrebbe avere un dannato esercito e probabilmente non solo Favia si lamenterebbe. Mi domando Favia nasconde altro? Nel Movimento non c’è democrazia? OVVIO ci sono tante democrazie cittadine non ci sono meet up chiusi, se io avessi una seria proposta per la mia città l’unico posto per esporla ed avere la sicurezza di essere ascoltato, è proprio dentro il meet-up, dove mi posso presentare liberamente. La vera informazione sarebbe così facile…invece si impegolano con discorsi assurdi.
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Pizzarotti dice:
“Congresso?! Facciamo assemblee da anni, comprese quelle semestrali dei cons regionali, e i giornali non se ne sono mai accorti? L’ho ripetuto più volte: a livello parmigiano le scelte le abbiamo fatte tutte da soli. Non c’è stata nessuna interferenza sulle liste né sugli assessori. Favia? Sulla vicenda sarebbe giusto chiedere direttamente a lui”. Una convention dei 5 Stelle? “Se venisse organizzata, perché no? Parteciperei sicuramente. In passato ci sono già stati incontri nazionali. C’è molta più discussione interna da noi che negli altri partiti. Finché se ne parla, per me va sempre bene. Se ci sono problemi è sempre giusto discuterne”.
Il consigliere di maggioranza Mauro Nuzzo si limita “a dire che, qui a Parma, per mia esperienza, non c’è stato nessun condizionamento e nessuna pressione di Beppe Grillo o di chiunque altro sulle candidature o più in generale sugli appartenenti al MoVimento”.” Dall’intervista pubblicata sulla Gazzetta di Parma
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I CONTI IN TASCA
Viviana Vivarelli
Forse, con tutti i media che lanciano strali contro Favia, reo di aver speso 200 € per farsi intervistare da 7gold (in compagnia di tutti i partiti, ma questo non conta), sarebbe bene ricordare anche le paghe dei portavoce e capi-stampa dei politici .
Quando Fassino del Pd diventò sindaco (si dice grazie ai voti della ‘ndrangheta) e andò nella disgraziata Torino dove il tanto decantato sindaco Chiamparino, sempre del Pd, aveva lasciato un buco di 5 miliardi, il ‘caro’Fassino si è portato dietro il capostampa Gianni Giovannetti che paga (coi soldi nostri) 186.000 € l’anno! Più del portavoce di Obama! Ma vuoi mettere Fassino!
Vicino a Torino, a Chieri (36.000 abitanti) il sindaco Ludovico Gillio ha pensato bene di destinare 100.000 € per l’ufficio stampa! Non pochi!
E non parliamo di Alemanno che, con tutto quel che ha sperperato, ha la faccia di presentarsi ancora: la sua portavoce, Ester Mieli, viene pagata 177.000 € l’anno. Non basta! Alemanno dà altri 120.000 € a un responsabile di ufficio stampa, Simone Turbolenti, che ha sotto di sé ben 68 persone!! Per fare pubblicità al sindaco non è male! E lo stesso si fa consigliare da Luigi Crespi, il sondaggista inventore del contratto degli italiani di B da Vespa, condannato per un crack societario a 7 anni di reclusione. Qui la tariffa non è nota. La paghiamo ma non la conosciamo. Un po’ come le spese del Quirinale!
La Polverini ha al suo fianco Salvatore Ronghi a cui dà 189.000 €, ma paga anche la sua compagna: 122.000 euro, così la coppia non si divide.
E non scherza nemmeno Pisapia, che alla stampa dedica due giornalisti da 100.000 € l’uno con uno staff di 20 persone!
Il sindaco di Bologna Merola paga il suo giornalista di fiducia un po’ meno: 90.000 €. A far che nessun bolognese lo sa, visto che il sindaco è invisibile e di lui nessuno parla.
Ma anche Scopelliti in Calabria si porta dietro il suo fotografo personale che lo segue ovunque: 41.00 €.
Certamente Favia con i suoi 200 euro fa solo la figura dello straccione!
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Luciano
Vorrei raccontare una esperienza personale che riguarda Beppe Grillo e che mi è tornata in mente leggendo della polemica a distanza tra Benigni e lo stesso Grillo. Non voglio affatto entrare nella polemica «politica» tra i due grandissimi comici (li stimo molto entrambi, sono due autentici «fuoriclasse»): anche perché, come molti sanno, sono amico di Beppe Grillo (e sono molto orgoglioso di questa amicizia) e non vorrei sembrare poco obiettivo. Però, a proposito di spettacoli e compensi, vorrei raccontare ai lettori della «Gazzetta» che tanti anni fa, quando ero primario della Divisione Neurologica (ora Unità Operativa), prima a Soragna e poi a Fidenza dove sono rimasto fino al 1996, ho organizzato diversi spettacoli benefici insieme a Grillo (circa una decina): a Soragna, a Fidenza, al Teatro Regio di Parma, al Palasport. Il primo fu alla discoteca Jumbo, tra Parma e Fidenza, e vi partecipò anche l’allenatore Sacchi con alcuni giocatori del Parma. In quelle occasioni abbiamo raccolto fondi preziosi per fare ricerche, ricerche che poi sono state comunicate a congressi nazionali di Neurofisiologia e Neurologia (di cui uno anche a Parma), alla trasmissione «Check-Up», suscitando notevole interesse. Anche grazie a quei fondi siamo diventati una delle più valide Divisioni in Italia avendo la possibilità di disporre di borse di studio, di servizi specializzati gratuiti a favore dei pazienti, etc. L’intero incasso è sempre stato utilizzato a questo fine. Beppe Grillo in queste occasioni non ha mai voluto alcun compenso e nemmeno il rimborso delle spese, solo un grazie di cuore. Lui era felice ed orgoglioso di poter aiutare i pazienti. Ogni volta che lo chiamavo, Grillo veniva volentieri e si metteva a disposizione. Mettevo il biglietto a 50 lire, e lui si arrabbiava ritenendo il prezzo eccessivo: «Dovresti fare 20 lire, altrimenti sono costretto a parlare per due ore…».
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I DUE MANDATI
La regola del M5S sui due mandati e basta è stata messa apposta per evitare la formazione di una classe politica permanente, come quella attuale: La Malfa 38 anni, Casini 29 anni, D’Alema 23 anni, Bossi 21 anni..
I portavoce del M5S non sono come gli eletti nei partiti che fanno carriera, sono semplici cittadini che fanno volontariato per un po’, poi riprendono il loro lavoro di sempre.
La regole del M5S dicono : “Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica.”
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Molti sostengono che l’ideologo cui Favia si è sempre rivolto sia stato Tavolazzi, epurato a marzo dal M5S dopo l’incontro di Rimini, incontro dove tra l’altro si discusse di opzioni come togliere il nome “beppegrillo” dal logo, aumentare le legislature possibili a più di due, accettare anche ex-appartenenti a partiti politici. L’insofferenza di Favia e Tavolazzi è sempre stata abbastanza visibile all’interno e fuori dal MoVimento ed è riscontrabile anche oggi, in molti gruppi sparsi per l’Italia, dove il significato di “uno vale uno” è stato completamente travisato, in una sorta di richiamo all’anarchia collettiva verso chiunque possa consigliare un minimo di struttura organizzativa. In prima linea molti simpatizzanti e attivisti di partiti defunti durante le ultime elezioni politiche nazionali, che sono anche fondatori delle prime liste civiche legate a Grillo e molto più esperti nel convogliare su di loro le leadership progettuali all’interno dei gruppi stessi. La possibilità che potessero arrivare dei richiami da chi, come unica tutela verso tutti gli attivisti, possiede il logo del M5S, non sono mai state digerite a fondo da alcuni di loro, legati ancora alle dinamiche dei partiti. La fine mandato, prossima per Favia che è già alla seconda legislatura e quindi non più candidabile nel M5S, potrebbe essere il movente di questa intervista concordata e il “do ut des” per il passaggio ad altra formazione politica, probabilmente il PD o affini (tanto non cambia di molto la sostanza).
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ACCUSA: GRILLO E’ UN MAFIOSO
Tutto nasce da una frase paradossale in cui Grillo per attaccare lo Stato dice che è peggio della mafia. Certo la frase è una stupidaggine. Punto. Ma è solo una frase isolata. Quello che sta dietro ai partiti è molto più grave
E’ stato grazie a loro che la mafia è diventata ancora più ricca e potente ed è ormai inserita in tutti gli appalti e in tutte le istituzioni dello Stato. Abbiamo davanti l’inizio della scopertura dell’enorme patto Stato-mafia e lo Stato serra i ranghi tentando di vietare le intercettazioni e mette su una campagna diffamatoria contro i giudici antimafia come quella che sorse prima degli omicidi di Falcone e Borsellino, costringe Ingroia a lasciare l’inchiesta, ventila un conflitto mai visto tra Presidenza del Consiglio e Magistratura, scioglie le squadre antimafia e smantella la Dia!!!!
La frase di Grillo è stata eccessiva e inopportuna, ma attaccarsi ad essa per decentrare l’attenzione dalle grosse gravissime che continuano ad accadere è molto peggio. I fatti importanti non stanno in una frase buttata là da Grillo mentre tutti sanno che è stato sempre contro la mafia anche con attività sul campo, in Sicilia ecc, e che tutto l’andamento del blog è contro la mafia. I fatti provano che Grillo combatte la mafia. I fatti degli altri partiti cosa provano? Casini ha nelle sue fila gente collusa con la mafia. Berlusconi con la mafia ci ha fatto patti sin dall’inizio. Dal Pd si scopre che per Fassino ha chiesto voti alla ‘ndrangheta. Bossi ci ha scelto due consulenti per far sparire soldi rubati dalle casse del partito nei paradisi fiscali. Il Cavaliere è affiancato da un Dell’Utri condannato per collusione mafiosa e che è entrato in parlamento per non finire in galera. Si stanno scoprendo i patti Stato-mafia che coinvolgono tutte le massime autorità
E qui l’unica cosa che si vede è una frase a pera di Grillo che se la poteva risparmiare! Ma tutto il resto non lo vedete?
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Non sanno come attaccare Grillo, hanno guardato tutti i suoi spettacoli, tantissimi, e sono riusciti a estrarre un paio di frasi da cui “emergerebbe senz’ombra di dubbio che Grillo è razzista”!
La cosa fa sogghignare perché ce l’hanno data su un bel po’ col “Grillo mafioso”, per aver detto che lo Stato era peggio della mafia. Intanto i morti della “loro” crisi si stanno equiparando ai morti di mafia, e almeno la mafia il lavoro lo creava e non lo toglieva, e oggi i cari Napolitano e Mancino finiscono in una inchiesta di Palermo sul patto Stato-mafia, e il caro Monti smantella le squadre antimafia e la DIA come Maroni e attacca la procura antimafia di Palermo costringendo Ingroia ad andare in Guatemala, e si ripresenta alle elezioni il “Forse Italia” direttamente protetta dalla mafia, in cui l’anima nera è quel Dell’Utri condannato a 9 anni per collusione mafiosa e col sostegno di quella Lega in cui Bossi ha 2 consulenti della ‘ndrangheta per sapere in quale paradiso fiscale mettere i soldi rubati al partito, e nell’inchiesta di Caselli di Torino salta fuori che (lo dice IFQ) “Un pezzo grosso del Pd contattava la ‘ndrangheta per avere voti per Fassino”, però il mafioso sarebbe Grillo!!
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GRILLO DEVE ESSERE PER FORZA FASCISTA
E poi Grillo doveva per forza essere “fascista” perché in una foto alza il braccio (questa è la grave accusa) , e intanto questi “non fascisti” si vendono lo Stato alla finanza internazionale, quella sì parecchio fascista, e tolgono la parola “lavoro” dalla Costituzione sostituendolo con “profitto” e tentano di trasformare i sindacati in corporazioni, altra cosa molto fascista.
E ora queste care persone che hanno riempito il Mediterraneo di migliaia di morti e hanno rimandato al caro Gheddafi i libici per farli mettere nelle prigioni delle torture o farli morire nel deserto si sono inventati un Grillo razzista!
Guardatevi tutto questo spettacolo del 2006, è molto divertente, e dite se Grillo è razzista o fa semplicemente della satira e se si può demonizzare qualcuno per una frase estratta quando “Loro” fanno ben di peggio NEI FATTI!!!!

CRITICHE A GRILLO DA SARTORI
Sartori ha parlato del populismo di Grillo e lo ha paragonato a quello di Berlusconi o di Bossi, asserendo che manca qualunque progetto..
Qui do la parola a Zilioli, che dice: “Mi permetto di ipotizzare che Giovanni Sartori non abbia capito granché di Grillo e del Movimento 5 Stelle. Al contrario di quello che dice Sartori, il ‘buono’ del M5S è proprio la parte propositiva, progettuale: non sempre condivisibile, magari a tratti ‘minimalista’, ma molto più chiara e pragmatica di quella di tutti gli altri partiti (forse solo l’Idv ha un programma altrettanto identificabile). Per contro, il ‘cattivo’ del M5S è invece il ruolo carismatico del suo fondatore, l’assenza di regole interne, che favorisce il ‘cesarismo mediatico’ in modo non dissimile da quello che abbiamo visto in altri partiti, Forza Italia in testa.”
Ma diciamo anche che il vecchio Sartori fa una dichiarazione contro il M5S e poi in un video successivo la nega.
Sono stata allieva di Sartori a Scienze Politiche e ho spesso ammirato la sua sagacia. Ma ha 88 anni, e credo che cominci a perdere colpi. Del resto non si può pretendere che un vecchio che per tutta la sua vita ha studiato la partitocrazia italiana e americana arrivi a capire la profonda novità del M5S. Sarebbe come chiedere a un dinosauro di immaginarsi un mondo senza dinosauri, eppure anche quel passaggio catastrofico (ovviamente per i dinosauri) è avvenuto. E verrà anche la fine della corrotta partitocrazia italiana. L’enorme rivoluzione culturale (quella che i nemici di Grillo si rifiutano di vedere) sta proprio qui, qualcosa che nemmeno Marx avrebbe previsto. Purtroppo la sua rivoluzione proletaria non ha fatto, storicamente, che sostituire una piramide di potere a un’altra piramide di potere, e, come si vede in Cina, i vizi del capitalismo cacciati dalla porta sono tornati dalla finestra. Se 50 anni fa i giovani potevano anche illudersi che la Cina stesse compiendo la rivoluzione proletaria tanto agognata, oggi nessuno, spero, avrà dei dubbi che invece il risultato cinese ha coniugato il peggio del totalitarismo comunista col peggio del capitalismo liberista.
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LE OPINIONI DI DEBORA BILLI
Antipolitica. Non c’è proprio nulla di antipolitico in cittadini che si riuniscono in garage per mettere insieme un programma nel tentativo di aiutare il Paese. Anzi, direi che tale attività si configuri come “politica” nel senso più positivo ed alto del termine. A meno che non si intenda la politica come sistema partitico, di poltrone e di inciuci. Sospetto che tanti abbiano talmente interiorizzato tale sistema, che ogni altra via diventi antipolitica.
Il comico. A prescindere dal fatto che chiunque può fare politica in un Paese democratico, un comico o un venditore di spazzole, un avvocato o un medico, a me pare che Grillo sia proprio l’unico a non candidarsi. Continuare ad usare il termine “votare Grillo” è sottile manipolazione.
Il programma. (non è vero che non esiste). Grillo lo ha scritto nero su bianco in anni e anni di blog. Le basi si sa quali sono, e sono le più vicine a chi si occupa di ambiente, decrescita e risorse. Oltretutto ha dimostrato notevoli doti visionarie, il che è davvero incredibile in un Paese in cui chi governa non sa neppure cosa sta succedendo da anni, figurarsi prevedere il futuro. E la preveggenza, a mio avviso, è oggi dote imprescindibile per gli amministratori pubblici.
L’esperienza. I grillini sono spesso accusati di “non avere esperienza”. E meno male, aggiungerei. L’esperienza con questo sistema politico è deleteria per chiunque abbia un minimo di buona volontà. Un po’ come il carcere, che a volte serve solo ad imparare come delinquere meglio. Inoltre, credo ormai che qualsiasi cittadino con un po’ di cultura generale possa far meno danni di questi incompetenti ed ignoranti (e corrotti) che ci ritroviamo.
CONTRO
Non si sa chi siano. Va bene Grillo portavoce, ma non è possibile che questi “cittadini volenterosi” siano ancora presentati come una mandria senza volto. “Candidati grillini”, sempre menzionati tutti insieme, uno vale l’altro. Chi c’è a Roma? Chi a Milano? Come la pensa? Qual è la sua storia? Grillo non si decide a consentire ai cittadini di conoscere i candidati, e ai candidati di cominciare ad esporsi davvero. Pretendere dagli elettori un voto a scatola chiusa garantito da Grillo è un po’ troppo, è lo stesso sistema che usava Berlusca coi suoi listini chiusi.
Posizioni ondivaghe.
Mentre è chiarissimo il programma su alcuni fondamentali temi, su altri è decisamente ondivago. Come per gli extracomunitari, ad esempio. E’ legittimo non avere una posizione su tutto lo scibile, legittimo anche lasciare alcune decisioni per i momenti in cui i problemi si presentano. Meno opportuno è dire una cosa e poi il suo contrario a seconda di come tira il vento.
Partito o movimento.
Capisco che la parola partito susciti ormai orrore e raccapriccio, ma non lo condivido: non c’è nulla di male in un “partito”, anzi si potrebbe persino riuscire a ricordare agli elettori che un partito è un’espressione democratica che arricchisce la vita politica, se è fatto come si deve. Ma se proprio si preferisce il “movimento”, allora che tale sia, con tutta la libertà che comporta. Se dirige tutto Grillo, e gli altri in fila come soldatini, allora che lo si chiami Forza Italia e non se ne parli più.
Casaleggio.
Dulcis in fundo, le dolenti note. Ormai anche i sassi sanno che Casaleggio, nel Movimento 5 Stelle, ha peso pari a quello di Grillo. Da ex pubblicitaria, non me ne scandalizzo: per come funzionano le campagne elettorali oggi, una strategia di comunicazione è assolutamente indispensabile. Ma da cittadina esigo che Casaleggio ci metta la faccia, per amor di trasparenza. Questo alone di mistero, di sotterfugio, di detto non detto, addà finì. Non è possibile che circolino leggende urbane e video inquietanti del braccio destro di Grillo e quella che è probabilmente la regia occulta di tutta l’operazione, di cui non si conosce nemmeno la faccia e di cui si nega persino l’esistenza. Chi diamine è, il fantasma del Louvre? Lo spirito guida? Casaleggio deve uscire allo scoperto e presentarsi come un qualsiasi cittadino “grillino” impegnato nel Movimento. Chissà, magari qualcuno finirebbe anche col votarlo.
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L’INCOMPRENSIONE DEI POLITOLOGI
Al di là di chi difende la propria bottega e dei suoi cloni prezzolati o meno, l’assoluta novità della proposta del M5S si esprime in modo lampante nella esplicita difficoltà dei politologi a capire il fenomeno Grillo, dicono ovvietà, si schierano nella difesa dell’esistente, non escono cocciutamente dai paradigmi tradizionali, peccano di mancanza di immaginazione e del conservatorismo più becero. Al più palesano consenso alla parte distruttiva del Movimento, cioè l’attacco a una partitocrazia, che ormai non è solo la peggiore e più corrotta classe politica d’Europa, ma ci porta a una rovina irreversibile per mancanza di idee e di programma e per servilismo esplicito ai grandi poteri internazionali della ricchezza, della finanza e della speculazione. Ma i vari politologi barcollano di fronte alla svolta epocale di dichiarare tramontata la democrazia parlamentare per difetti di chiara antidemocrazia e tentazioni reazionarie e oligarchiche e di fronte alla possibilità di una democrazia partecipata, chiaramente più aperta alle scelte popolari e più chiusa ai grandi interessi di parte.
Giovanni Sartori, che pure è sempre stato lodato per le sue critiche lucide e sferzanti annaspa, non vede e non capisce. Si contraddice. Accusa Grillo di populismo, lo affianca a Bossi e B. Lo stesso fa il politologo Marco Tarchi, che del populismo è studioso. Entrambi rifiutano di vedere il carattere rivoluzionario di una proposta politica senza precedenti che non esiste né negli indignados, né in Occupy Wall Street, né nei pirati tedeschi o svedesi. Secondo costoro, Grillo non sarebbe capace di avere un progetto politico. Sono davanti al sole e non lo vedono. E’ incredibile! Non lo vedono perché ‘non vogliono’ vedere un progetto rivoluzionario che renderebbe obsoleto ciò su cui hanno studiato una vita.
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Sartori arriva a dire che le cose che Grillo propone sono un cumulo di sciocchezze, assurdità demagogie. Potremmo suggerire a Sartori che di sciocchezze, assurdità e demagogie in politica ne abbiamo viste ben di peggio e su di esse non si sono scomodate tante critiche, basterebbe pensare al golpe di Gelli, al partito-azienda o partito-bordello di B basato su leggi ad personam e l’ombra della P2 e della mafia, alla rinascita di un Partito Nazista, a un partito come quello di Casini che intende essere il cavalier servente di uno stato estero: il Vaticano, alla strampalata invenzione della Padania, al federalismo di stampo leghista, alla secessione, a un partito che si è dato tradizioni, feste e riti in base alle ‘rivelazioni’ di una sensitiva che si dice in contatto con extracomunitari della costellazione di Orione e per cui ha reinventato riti celtici e culti di Odino. Ci chiediamo se c’era molta più intelligenza politica nell’incaprettamento della magistratura, nei patti Stato-mafia, nella demonizzazione dei pm di Palermo, nello scuso fiscale, nella depenalizzazione del falso in bilancio, nei ai vari lodi Schifani-Alfano, dalle leggi Cirami e Cirielli a quella Gasparri. Erano queste cose intelligenti o assurde? E nello scippo di democrazia compiuto 3 volte consegnando l’Italia al Fm c’era molta intelligenza politica? Porcellum, Monti 1 e adesso Monti 2? Ma dov’è mai stata in Italia la politica seria? E dove la democrazia?
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Tutto lo scalpore che si sta sollevando contro il M5S dipende dal fatto, la partitocrazia non lo dice ma lo capisce benissimo, che il M5S porta avanti una profonda insofferenza popolare contro la classe partitica peggiore d’Europa, capisce benissimo che il M5S è l’unica vera forza politica che le si oppone e sa in cuor suo che dovrebbe cambiare ma non intende fare la minima autoriforma, nemmeno di fronte all’ennesimo scandalo dell’ex tesoriere Fiorito che si aggiunge a tutti gli altri, e mostra la vera vergogna di persone che nemmeno sotto ripetuti scandali riescono ad autocorreggersi, si decidono ad offrire i propri conti pubblici all’esame e al controllo della Corte dei Conti, che sarebbe l’unica abilitata a farlo, e che continuano ad opporre presunti diritti e presunte autonomie per coprire i propri vizi e perpetuarli. Lo prova la stessa vergogna di un sistema elettorale che non si riesce o non si vuole far diventare più democratico e il fatto che in 10 mesi, mentre sacrifici enormi sono piombati sul comune cittadino, stroncando imprese e famiglie, la casta non è riuscita a fare uno, un solo taglio sui suoi iniqui abusi e privilegi, a cominciare dall’eliminazione dall’eliminazione del segreto di Stato o dalla cancellazione della regioni a Statuto speciale, che mostrano per es. come i maggiori sprechi delle pubbliche amministrazioni non siano nemmeno in Sicilia ma in Val d’Aosta.
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DEGENERAZIONE DELLA POLITICA
Viviana Vivarelli
Ormai è sparita la politica fatta con le grandi idee e le grandi personalità: Berlinguer, De Gasperi, Lama,Turati, Parri, Amendola, don Sturzo, Matteotti, Gramsci, Gobetti, Einaudi, Togliatti, Pertini…
Oggi la politica è diventata vergognosa, fatta di piccoli uomini meschini, incapaci di alte visioni, conniventi con quelli che dovrebbero essere i loro nemici naturali, pronti a tradire il popolo, a uccidere il lavoro, a ignorare le famiglie, a lasciar massacrare i deboli, con politiche equivoche e oscure, che usano mezzi infimi per mantenere un potere non meritato: diffamazioni, troll, hacker, manipolazione televisiva, giornali pieni di menzogne, compravendita di parlamentari, collusioni con forze criminali, inciuci col nemico…
Il Pd ne ha fatta di strada dalle vette in cui era per rinnegare le proprie radici o il proprio potenziale idealistico e scendere nella suburbia! Ultimi i 100 troll freschi di nomina che il Pd ha assoldato per disturbare i blog! Sul blog di Grillo e su IFQ, ormai, sono più loro che i 5stelle e attaccano con gli stessi mezzi con cui questi dovrebbero difendersi.
Un tempo i partiti si facevano valere per il loro programma, il contatto con gli elettori, l’impegno nel risolvere questioni fondamentali, il coraggio nella lotta per il bene comune.
Oggi il Pd avanza con gli inciuci, i patti con l’alta finanza e il Vaticano, la svendita del Paese al sistema finanziario, le diffamazioni, le compravendite occulte, i voti chiesti alla ‘ndrangheta, le tangentopoli alla Penati, le scalate bancarie, i capitani coraggiosi, il potere regalato a potenze straniere ancor prima delle elezioni, il tradimento degli operai e dei pensionati, la svendita del paese, la deriva verso il neoliberismo più laido, i voti alle peggiori riforme recessive “senza se e senza ma”, e adesso anche i Troll infiltrati nei blog per fare casino. Questo è lo stile di D’Alema. Bersani lo ha reso ancora più vile. Con Renzi entriamo nella dx più neoliberista e la fine della sx.
E Berlinguer si rivolterà nella tomba!
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IL BELLO DELLA POLITICA. ALVISE MANIERO
Grillo ha seminato bellezza e ha raccolto meraviglie come Alvise Maniero, sindaco di Mira (Venezia), 36.000 abitanti, sindaco a soli 26 anni, che ha battuto il sindaco uscente del Pd.
Sentite come è franco, nitido e pulito!
E come è diverso di questa gentaglia che demonizza il M5S.

Sono questi i fascisti, Bersani ???
Ti rendi minimamente conto delle calunnie che dici?
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http://masadaweb.org

4 commenti:

  1. C'è un certo Lannes, un giornalaio che da grande vorrebe fare il giornalista (sic!) che da mesi continua a infangare, dileggiare, calunniare e deridere non solo Grillo, ma tutti i ragazzi del M5S! Posso capire che costui abbia delle riserve su Grillo ma infangare i ragazzi del M5S, ragazzi che si sono fatti e si stanno facendo un culo così per ridare una speranza a questo martoriato paese, è una cosa da disinformatore e calunniatore di professione!
    (Valerio Petrella)

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  2. Mi metto subito ad indagare grazie ;)

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  3. Non accenna a fermarsi la macchina del fango messa in moto da questo Lannes ai danni del M5S! Dal suo blog (http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/) partono attacchi a tutto spiano per delegittimare il M5S. Ci si chiede a che pro costui abbia messo in moto tutto ciò!!!

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  4. NOn c'è problema... La differenza fra chi ha votato 5 Stelle e gli altri è che non siamo schiavi ne della TV ne della Manipolazione vecchio stile... Capiremo perchè ha iniziato questa cosa, come la petizione di Viola, e li SPUTTANEREMO TUTTI.

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