domenica 3 febbraio 2013

INCONTRI RAVVICINATI CON IL TEMPO

La macchina del tempo realizzata dall’ingegnere dell’ex Unione Sovietica Chernobrov, il quale sosteneva che era in grado di spostarsi nel passato e nel futuro

Secondo la scienza moderna il tempo non è più identificabile con lo scandire dei secondi di un orologio, ma costituisce una dimensione ignota ancora tutta da esplorare.

Il fascino del viaggio nel tempo

Da sempre, scrittori e ricercatori hanno esplorato il tema dei viaggi attraverso il tempo come una opzione di fantasia nell’ambito della scienza.

Oggi la moderna fisica quantistica non nega più la possibilità di viaggiare nel tempo e sviluppa ricerche sulle proprietà della massa dei corpi celesti di alterare il flusso del tempo. In proposito sono state fatte molte ipotesi sulle proprietà dei buchi neri che con la loro notevole massa possono costituire vere e proprie “macchine del tempo”.

La scoperta importate del nostro millennio è che il tempo non è un fenomeno legato allo scandire dei secondi battuti da un qualsiasi orologio e che la cosiddetta “Freccia del Tempo” non è assolutamente unidirezionale come dimostra il comportamento di interscambio temporale che avviene al livello delle particelle elementari della materia.

La scienza ha così scoperto un nuovo aspetto della natura del tempo che si presenta oggi come una dimensione percorribile alla stessa identica maniera di quanto avviene per lo spostamento nello spazio tridimensionale in cui siamo abituati a muoverci. Una concezione già annunciata dalla Relatività einsteiniana che vedeva l’intero universo come “cronotopo” dove il tempo e lo spazio, in sostanza, erano due aspetti dello stesso fenomeno.

In ogni caso l’umanità non è estranea ad episodi in cui i ricercatori, o occasionali testimoni, si siano confrontati con questa altra parte dell’universo.

Esiste una serie di casi interessanti relativi a questo aspetto non convenzionale della natura del tempo che possono offrire una percezione più approfondita del mistero che rappresenta l’universo al di là di ogni possibile scontata definizione accademica.



L’Istituto di Ricerca sul Mondo Parallelo di Stalin

I giornali dell’attuale Russia rivelano che all’epoca di Stalin, in Unione Sovietica, esisteva un “Istituto di Ricerca sul Mondo Parallelo” che aveva lo scopo di studiare la possibilità di effettuare viaggi nel tempo e di indagare sugli effetti dei paradossi temporali. Le relazioni sugli esperimenti condotti dagli accademici Kurchatov e Ioffe esisterebbero ancora oggi negli archivi dell’Accademia delle Scienze di Mosca.

Gli stessi media dell’odierna Russia riportano che nel 1952 Lavrentiy Beria, capo della polizia segreta sovietica, promosse un’inchiesta su questo Istituto facendo fucilare 18 scienziati e mandando ai campi di lavoro dei gulag almeno 59 altri ricercatori a causa delle loro inadempienze dovute ai timori suscitati dagli esperimenti che avevano condotto e che si rifiutavano di far proseguire.

L’Istituto riprese le sue attività al tempo di Kruschev. Ma nel 1961 un esperimento portò alla scomparsa di otto ricercatori e al crollo dei laboratori dove erano condotte le ricerche. A seguito di questo fatto, l’Ufficio Politico del Partito comunista e il Consiglio dei Ministri decisero di sospendere gli esperimenti a tempo indeterminato. Il programma di ricerca fu riesumato ancora nel 1987. Ma il 30 agosto 1989 una grande esplosione, estesa su un’area di due chilometri quadrati, si verificò nell’arcipelago delle Isles Anjou, nell’oceano Antartico, dove venivano condotti i nuovi esperimenti e l’episodio pose fine ad ogni possibile altro esperimento sui viaggi nel tempo.

In questa esplosione andò distrutto un modulo sperimentale di 780 tonnellate che aveva lo scopo di viaggiare in una dimensione parallela a quella ordinaria. Incidente che venne attribuito alla collisione della struttura sovietica con un asteroide proprio in quella sconosciuta dimensione. Le registrazioni conservate dall’Istituto riguardanti quei terribili istanti riportano le voci di alcuni ricercatori che si trovavano dentro al modulo temporale: “qui è veramente molto buio. Vediamo tutti gli oggetti come se fossero sdoppiati, le nostre mani e le nostre gambe sono divenute trasparenti. Possiamo vedere le vene e le ossa attraverso la pelle”.



Padre Pellegrino Ernetti, indicato come l’inventore del “Cronovisore”, una macchina del tempo in grado di captare immagini e suoni dal passato. Secondo Padre Francois Brune, autore di “Le nouveau mystère du Vatican”, questa invenzione sarebbe custodita negli archivi sotterranei del Vaticano

Il caso del “Cronovisore” del Vaticano

Nel 2003 venne pubblicato il libro del teologo francese Padre Francois Brune dal titolo “Le nouveau mystère du Vatican”, ovvero “Il nuovo mistero del Vaticano”, in cui l’autore sosteneva che esisterebbe una macchina del tempo già realizzata nella nostra epoca.

La struttura, secondo Padre Francois Brune, sarebbe custodita gelosamente negli archivi sotterranei del Vaticano. Nel suo libro riportava che chi l’aveva vista la descriveva come una sorta di monitor televisivo, da lui battezzato con il nome di “Cronovisore”, che permetteva di vedere il passato in diretta, in grado di svelare anche scomodi segreti storici.

Padre Francois Brune dichiara che venne a conoscenza del segreto custodito dal Vaticano negli anni ’60, quando incontrò Padre Pellegrino Ernetti dell’Abbazia beneddettina di San Giorgio Maggiore a Venezia che si era dichiarato come il costruttore del Cronovisore.

Padre Pellegrino Ernetti era diplomato in fisica quantistica ed era stato scelto da Papa Giovanni XXIII come esperto in teologia presso le attività del Concilio Vaticano II. Fu confermato poi in questo ruolo dal successivo papa Paolo VI.

Ma come ebbe a dichiarare Ernetti, il suo compito più importante era quello di mettere le sue competenze scientifiche al servizio del progetto che riguardava la costruzione di una macchina in grado di captare le immagini del passato.



Una interpretazione del “Time Gate” che secondo alcuni esploratori si aprirebbe al di sopra dell’Antartide producendo modifiche temporali

Il Cronovisore una volta realizzato era in grado di produrre immagini simili a degli ologrammi relativi a persone e eventi del passato, consentendo di captare anche voci e suoni di ogni genere.

Padre Pellegrino Ernetti rivelò che erano stati già fatti esperimenti di captazione di immagini e discorsi di Benito Mussolini, di papa Pio XII, di Napoleone e di Cicerone.

Rivelò anche che gli esperimenti erano stati registrati e mostrati allo stesso Papa Pio XII, all’allora Presidente della Repubblica, al Ministro della Pubblica Istruzione e ai membri dell’Accademia Pontificia.

Padre Pellegrino Ernetti confidò anche com’era la struttura del Cronovisore. Essa si suddivideva in tre distinti elementi: un primo blocco che comprendeva una moltitudine di antenne in grado di captare tutte le lunghezze d’onda possibili e immaginabili. Poi un secondo blocco che ospitava un selettore in grado di lavorare alla velocità della luce e serviva a regolare la macchina sul luogo, sull’epoca e sul soggetto prescelto, e infine un terzo blocco dotato semplicemente di una videocamera in grado di registrare le immagini e i suoni ottenuti.

Padre Francois Brune dichiara che ha voluto investigare su questo caso ma non gli è stato possibile giungere a nessuna conclusione. Afferma che ha avuto la chiara percezione che la macchina fosse protetta dal più geloso riserbo nei Musei Vaticani e che sia stata fatta una forte opera di disinformazione al fine che si perdesse traccia di ogni dato possibile che potesse condurre al Cronovisore.



Il “Time Gate” dell’Antartide

Nel 1996, scienziati americani e inglesi stavano svolgendo le loro ricerche sul suolo del continente antartico. Il 27 gennaio 1996 la ricercatrice Marianne McLein diede notizia agli altri membri della sua équipe di aver osservato un vortice di nebbia grigia al di sopra del Polo Sud che riteneva trattarsi di una tempesta di sabbia.

Tuttavia nel corso del tempo la grande nube grigia non cambiò forma né si spostò dallo zenit del sito in cui era stata osservata. I ricercatori decisero pertanto di investigare sull’insolito fenomeno e lanciarono verso il cielo un pallone sonda di tipo meteorologico con strumentazioni in grado di registrare la velocità del vento, la temperatura e la composizione dell’aria. Il pallone salì in alto e, raggiunta la perturbazione, scomparve immediatamente alla vista degli sbalorditi ricercatori lasciando penzolare verso il basso la fune di nylon a cui era fissato.

Dopo un breve momento di sorpresa gli scienziati afferrano la fune che tratteneva il pallone meteorologico e lo tirarono verso il basso e dopo averlo recuperato controllarono i dati rilevati dalle apparecchiature di bordo.

Con sorpresa si accorsero che il cronometro che faceva parte della strumentazione del pallone sonda mostrava la data del 27 gennaio del 1965. Lo stesso giorno, ma di trent’anni prima.

I ricercatori controllarono che l’equipaggiamento fosse funzionante e poi presero a ripetere il lancio del pallone sonda dentro alla nube grigia immobile sulle loro teste. Ma tutte le volte l’orologio di bordo rivelò di mostrare sempre la data postata nel passato.

Il fenomeno venne classificato dai ricercatori con il nome di “Time Gate” e venne fatto rapporto alla Casa Bianca.

Attualmente, secondo le varie notizie pervenute dai media americani, le indagini sull’inspiegabile fenomeno sono ancora in corso e si suppone che il vortice sopra il Polo Sud possa essere un tunnel con proprietà simili a quelli di un wormhole che consenta di penetrare dentro altre dimensioni temporali. Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che potrebbe trattarsi di un wormhole artificiale attivato dagli esperimenti dei sovietici negli anni ’80.

Addirittura è allo studio un programma che prevede la possibilità di far esplorare il varco temporale direttamente dai ricercatori.

La CIA e l’FBI sarebbero preposti al controllo del progetto che potrebbe cambiare il corso della Storia, ma non è ancora chiaro quando le autorità federali degli USA daranno la loro approvazione per l’esperimento umano.



Una passeggiata nel futuro?

In una intervista alla televisione svedese del 2008, Hakan Nordkvist ha affermato di aver viaggiato nel tempo, precisamente nel suo futuro. In questa occasione avrebbe visto se stesso all’età di 70 anni e insieme al suo doppio del futuro avrebbe realizzato addirittura un video. Un video che è stato mostrato durante la trasmissione televisiva.

La sua poco convenzionale avventura sarebbe iniziata il 30 agosto del 2008 nella cittadina di Farjestaden, quando, tornato a casa dopo una giornata di lavoro, aveva notato sul pavimento della cucina un’ampia pozza d’acqua. Preoccupato si era messo in cerca della causa dell’allagamento pensando che fosse dovuto ad una perdita del lavandino. Prese gli attrezzi da idraulico e cominciò a cercare la falla sotto il lavandino. Ma non trovò nulla. Allora continuò a cercare, sempre a carponi, i tubi dei sanitari e si rese conto che lì c’era una grossa falla da cui usciva l’acqua. Nordkvist raccontò al cronista di aver avuto da subito l’impressione che il tubo spaccato rappresentasse una sorta di ingresso che si apriva su un tunnel buio. Guardando meglio ebbe modo di vedere che all’interno di questo strano fenomeno c’era una sorta di luce, proprio alla fine del tunnel.

Nordkvist per vedere meglio si sporse verso il tunnel e all’improvviso si rese conto di cadere dall’altra parte e di trovarsi ad essere proiettato nel futuro.

Foto di famiglia dello svedese Hakan Nordkvist e del suo “doppio” del futuro. Nordkvist afferma di aver viaggiato nel futuro e di aver visto lui stesso all’età di 70 anni e insieme si sarebbero fatti fotografare per avere una testimonianza dell’evento

Vide subito una persona che sembrava lui stesso, ma molto più vecchio, che stava armeggiando con degli strumenti intento a far fronte allo stesso problema di perdita d’acqua.

Stupito, Nordkvist cercò di capire chi avesse di fronte scoprendo che si trattava di lui stesso, ma all’età di 72 anni. La certezza la ebbe quando il suo doppio del futuro per tranquillizzarlo mostrò di sapere tutto di lui e gli mostrò lo stesso suo tatuaggio che aveva su un braccio. Superati i momenti di stupore l’anziano Nordkvist, dopo avergli detto che si trovava nel futuro e precisamente nel 2042, gli propose di fare un video prima di ritornare nel suo tempo nel passato.

Un video riportato indietro nel nostro tempo, dove si vedono tutti e due i Nordkvist, sorridenti che salutavano e si abbracciavano. Un video che venne mostrato all’incredulo cronista dell’emittente svedese.



La macchina del tempo dell’ingegnere Chernobrov

Nell’ex Unione Sovietica del 1987, l’ingegnere Vadim Chernobrov dichiarò di aver costruito con la sua équipe di ricercatori una macchina del tempo che era in grado di spostarsi nel passato e nel futuro.

La macchina del tempo venne mostrata ai cronisti dei media sovietici. Aveva l’aspetto di una sfera di circa di due metri di diametro, molto simile alla “Vostok” con cui Yuri Gagarin fece il suo primo volo nello spazio. Al suo interno c’era una cabina di appena un metro di larghezza che ospitava il viaggiatore del tempo.

L’équipe degli scienziati russi teorizzava sulle proprietà di forti campi magnetici rotanti generati nella capsula che erano in grado di aumentare o diminuire il flusso del tempo producendo precisi spostamenti temporali.

L’ingegnere Cernobrov, che aveva lavorato a suo tempo per l’Agenzia Sovietica per lo Spazio e quindi in seguito fondato la Cosmopolsk Society, dichiarò di aver condotto dei test iniziali a Volgograd riuscendo a far spostare la macchina del tempo per pochi minuti nel passato e nel futuro.

Gli esperimenti erano stati condotti senza equipaggio poiché non si conoscevano gli effetti e si temeva che la macchina, essendo estremamente costosa, potesse perdersi nel flusso del tempo per un errore umano.

Lo scienziato russo spiegò che, dopo anni di ricerca dal primo prototipo, le performances della macchina temporale erano migliorate e che al momento era possibile spostarsi nel tempo per parecchi giorni, addirittura per un mese se non di più.

Era stato scelto tra i vari volontari anche un primo crononauta. Si trattava di un giovane programmatore informatico di nome Ivan Konov, che si trovava in eccellente forma psico-fisica e che era in grado di affrontare con molto “sangue freddo” i balzi temporali.

In accordo con Cernobrov, il crononauta affermò di non aver intenzione, in nessuna circostanza, di alterare gli eventi del passato.



Il tema dei viaggi nel tempo ha sempre riscosso un vasto interesse da parte del pubblico. Qui sopra la locandina del celebre film “The Time Machine” del 1960 tratto dall’omonimo romanzo di H.G. Wells scritto nel 1895. Il film è stato seguito da un remake nel 2002

La proposta del "Time Travel Found"

Sicuramente la più singolare e intrigante forma di interazione con il tempo, questa volta al limite della legalità, è quella rappresentata dall'iniziativa del "Time Travel Foud" americano.

Esiste da tempo, soprattutto negli USA, l’idea dell’ibernazione degli ammalati di patologie incurabili per farli entrare in uno stato sospensione biologica in attesa di idonee cure che possano essere scoperte nel futuro.

Esistono attualmente molti casi di cliniche che sono specializzate nella criogenizzazione di pazienti che si sono sottoposti a questa tecnica nella speranza di poter guarire in futuro dalle loro malattie.

Su questo principio di salvezza legata alle facoltà terapeutiche del futuro è nata negli USA una organizzazione chiamata “Time Travel Fund” che si propone di consentire la cura dei propri soci nel futuro attraverso un metodo più semplice e sicuramente in ogni caso meno dispendioso e meno pericoloso della criogenizzazione. Del resto, chi può assicurare che sarà possibile risvegliare i corpi ibernati senza arrecare danni irreversibili ai pazienti? E soprattutto che ci sia qualcuno nel futuro effettivamente disposto a farlo?

La proposta innovativa del Time Travel Fund è fantascientifica e, come si è detto, al limite della legalità commerciale, ma tutto sommato non meno valida della proposta della criogenizzazione. L’iniziativa americana propone l’idea di trasportare i propri associati direttamente nel futuro e di consentire loro di essere idoneamente curati da una medicina ovviamente avanzata ed efficace come in teoria ci si dovrebbe aspettare.

La tesi del Time Travel Fund sembra avere una sua logica. I suoi ideatori ritengono che sia inevitabile e prevedibile che nel futuro venga realizzata la possibilità di viaggiare nel tempo. Del resto l’idea non sembra poi tanto inverosimile, visti gli attuali presupposti scientifici che ipotizzano la possibilità teorica sul viaggio temporale e gli esperimenti che vengono già condotti da tempo in merito.

Si può citare l’affermazione positiva di Hawking sulla possibilità di attuare già adesso il viaggio temporale e che servono solamente i fondi necessari per poterlo realizzare, visto che secondo lui esiste ed è già disponibile la tecnologia necessaria .

L’idea degli organizzatori del Time Travel Fund è che se un’organizzazione come la loro riesce a mantenere la sua presenza attiva sino nel lontano futuro, quando verrà realizzata la tecnologia del viaggio temporale, sarà possibile organizzare dei viaggi temporali alla volta del passato e intervenire a favore di tutti coloro che si sono associati ad essa.

Lo scopo dichiarato del Time Travel Fund è pertanto quello di giungere a recuperare nel passato tutti i suoi associati al momento della loro morte e portarli nel futuro dove potranno ricevere le cure mediche necessarie per guarire e avranno modo di proseguire la loro vita per un altro rinnovato periodo.

Le modalità associative e operative comportano il versamento di 10 dollari, il recupero in extremis e il trasporto nel futuro previo il fatto che i soci abbiano modo di poter comunicare la data, il luogo e le circostanze del decesso inevitabile.

Gli organizzatori precisano che sono esclusi dall’operazione di recupero e di trasporto nel futuro i soggetti pericolosi e dannosi per la comunità, i criminali morti per esecuzione capitale e i suicidi.

Il Time Travel Fund prevede che chiunque possa essere inserito nel progetto, i propri cari e gli amici, persino gli animali domestici.

Il logo del “Time Travel Fund”, l’ente americano dei viaggi nel tempo che si prefigge di dare, dal futuro, assistenza ai suoi associati

Il Time Travel Fund dichiara che il denaro versato dai soci viene investito in una forma di investimento definito come "Compound Interest" (Interesse Composto) che rende in maniera sicura forti interessi e che può moltiplicare il capitale senza problemi attraverso il tempo. In tal modo 1 dollaro investito oggi, dopo cinquecento anni può trasformarsi in circa 39 bilioni di dollari che, valutando le svalutazioni storiche del denaro che inevitabilmente avverranno nel tempo, costituiscono una somma ragguardevole. I soci recuperati potranno così godere, oltre che della loro rinnovata salute, anche di una vita completamente agiata previo il compenso ultimo al Time Travel Fund del futuro.

L'attività del Fondo sembra avere una buona copertura legale. Il Fondo esiste realmente e dispone di un conto bancario perfettamente legale e controllabile dai soci del Time Travel Fund.

È previsto che chi diventa membro del progetto entri a a far parte di un database che gli garantirà l’operazione temporale proposta. Ogni socio riceverà un estratto conto annuale via e-mail con cui sarà possibile verificare l’andamento del fondo e del proprio investimento personale di 10 dollari. Parte del denaro del fondo viene destinato anche alle spese legali, spese del mantenimento del sito e di eventuali certificazioni.

È anche previsto che a trasporto avvenuto il capitale maturato servirà a pagare il lauto compenso dovuto a quanti opereranno in futuro nel recupero temporale. E questo potrebbe suonare una buona garanzia della riuscita dell'operazione, poiché altrimenti il denaro capitalizzato non potrebbe essere prelevato da nessuno che non sia il legittimo intestatario.

Se si è curiosi a proposito di questa fantascientifica iniziativa, per saperne di più si può visitare il sito web del Time Travel Fund all’indirizzo internet: http://timetravelfund.com.



di Giancarlo Barbadoro

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